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Volete un inverno più mite? Scegliete le isole a nord della Siberia!

Ma lo sapevate che a metà gennaio in Algeria ci sono state copiose nevicate? Tutto questo mentre a Milano vi erano temperature primaverili, così come, per esempio nel nord della Germania. Le pazzie di questo clima che distibuisce freddo e caldo in maniera un po’ schizofrenica sono però risultate più evidenti al popolo italiano a partire da febbraio, tra nevicate ove non nevica quasi mai (guardatevi questa bella foto, puntando verso sud), e freddo insolitamente intenso anche in città come Milano e Bologna.

Il curioso lettore di OMG!Science! si sarà sicuramente chiesto quali siano le basi meteorologiche di tali fenomeni, e probabilmente si sarà fatto anche la seguente domanda: se il freddo è stato così intenso qui, quali terribili temperature saranno state raggiunte nelle zone artiche? Ecco, la figura qui sotto riporta la temperatura a Longyearbyen, ultimo baluardo di civiltà norvegese localizzato sulle isole Svalbard (un arcipelago posizionato centinaia di chilometri a nord di Capo Nord).

Eh sì: la notte del 7 febbraio, mentre a Milano si gelava, al polo si andava in giro in giacchina pesantuccia, ma niente di che: 3 gradi! E poveri orsi polari… che nella prima settimana del mese hanno subito pure piogge intense, e magari qualcuno è stato colto da disorientamento durante il letargo. Inutile dire che anche in diverse località algerine le temperature viaggiavano in territorio negativo, portando al paradosso davvero notevole di popolazioni africane che avrebbero fatto bene a pensare di andare a fare un giretto verso l’artico per evitare di congelare…

Una situazione così straordinaria può essere ben interpretata guardando un paio di mappe relative alle temperature registrate in Asia ed Europa, l’8 Febbraio alle 6 AM (ora di Greenwich). In Asia, aria proveniente dall’Atlantico, relativamente calda, si è spinta fin sopra la porzione centrale della Siberia del nord, coinvolgendo anche le isole della Novaja Zemlja, già introdotte qui su OMG!Science! parlando delle ricerche sulla bomba-H. In termini piuttosto semplicistici, si può dire che tale “intromissione” abbia spinto masse di aria fredda siberiana verso l’Europa. E’ proprio questa “goccia fredda” che ha condotto le temperature italiane ai record negativi degli scorsi giorni, risparmiando però aree tradizionalmente gelide d’inverno, come ad esempio le Svalbard o la costa norvegese.

 

 

E’ interessantissimo notare come queste situazioni meteorologiche da “mondo capovolto” accompagnino spesso fenomeni di freddo eccezionale in Italia; ad esempio, durante la famosa ondata di freddo del 1985, nevicò addirittura lungo le coste siciliane il 9 Gennaio, giorno in cui la colonnina di mercurio non scese mai sotto lo zero a Nuuk, in Groenlandia (in quest’ultima località si registrarono le seguenti temperature minima e massima: 0 °C e +9.6 °C). Tornando invece all’inverno in corso, mi sembra di poter dire che un buon luogo dove “svernare” sia proprio l’estremo nord della Novaja Zemlja, luogo dimenticato da Dio e dagli uomini ma non da un nuovo clima che a tratti si presenta insolitamente mite, come ancora si può constatare dalla mappa delle temperature pubblicata dal sito www.wunderground.com il 14 febbraio:

 

Beh, in realtà nei prossimi giorni si prevede una temperatura ben inferiore agli 0 gradi attuali al nord di questo arcipelago… ma insomma, è strano pensare che, se avessimo la possibilità di scegliere istantaneamente il luogo geografico in cui posizionarci, non sarebbe necessariamente sempre assurdo decidere di rilocalizzarci all’interno del circolo polare artico, per avere un po’ di sollievo da nevicate e gelate invernali!

 

P.S.: purtroppo la Novaja Zemlja è in realtà inaccessibile a turisti e visitatori, visto che l’intero arcipelago viene considerato un poligono nucleare dal governo russo: la webpage del sito internet dedicato, pur essendo in russo, è abbastanza autoesplicativa anche per chi non legge il cirillico. Insomma, la Russia è così grande che i russi possono permettersi di contaminare con radionuclidi un territorio grande il doppio della Sicilia, senza che se ne sappia granché nel resto del mondo…

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Scritto da Pepito Sbazzeguti Pubblicato il 22 febbraio 2012

 

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3 Commenti »

  • Pepito Sbazzeguti dice:

    Tra l’altro e’ notevole il fatto che nel primo link che ho aggiunto all’articolo, l’italia risulta imbiancata fin quasi al sud, ma Firenze e’ rimasta immune…

  • camilla dice:

    “P.S.: purtroppo la Novaja Zemlja è in realtà inaccessibile a turisti e visitatori, visto che l’intero arcipelago viene considerato un poligono nucleare dal governo russo..”

    ma allora.. i radionuclidi avranno scaldato l’ambiente no?

    :)

    “Tra l’altro e’ notevole il fatto che nel primo link che ho aggiunto all’articolo, l’italia risulta imbiancata fin quasi al sud, ma Firenze e’ rimasta immune…”

    Oddio, non è che…

    :)

    • Pepito Sbazzeguti dice:

      mhmh, Camilla: ricontrollero’ le correnti presenti in atmosfera in quei giorni: chissa’, magari hai ragione tu e qualcosa sollevatosi dalla Novaja Zemlja e’ stato portato a migliaia di chilometri di distanza, direzione sud-ovest :D