Buoni questi tovagliolini in brodo, me ne dà un altro po’?
Il titolo di questo articolo vi avrà fatto pensare che a noi di OMG!Science! ha dato di volta il cervello. Che c’entreranno mai i tovaglioli col brodo? Beh, col brodo poco, ma con l’amido molto. L’amido è un polimero, e la cellulosa, con cui i vostri tovaglioli di carta sono fatti, pure. E se sono polimeri, una buona domanda è: qual è il monomero di questi due polimeri? Ovvero, qual è il costituente di base di queste due sostanze, una commestibile per noi uomini, e l’altra no? Incredibile a dirsi, ma il monomero è lo stesso, ed è il glucosio in entrambi i casi. Ciò vuol dire che se “smontiamo” pezzo per pezzo una fibrilla di cellulosa del vostro tovagliolo, o un pezzettino di maccherone, o di spaghetto, oppure di tagliolino (che son tutti fatti in prevalenza di amido), otteniamo esattamente la stessa cosa: una polvere bianca costituita da glucosio.
C’è allora da chiedersi quale sia la differenza tra cellulosa ed amido, e perché nessuno si sognerebbe mai di pulirsi la bocca con una manciata di spaghetti invece che con i ben più resistenti tovaglioli di carta. Per visualizzare al meglio questa differenza, basta considerare che un buon modello macroscopico di tutti questi polimeri sono le comunissime collane. Ora, immaginiamo una collana, non particolarmente bella, costituita da monetine di un centesimo di euro; per ciascuna moneta, abbiamo ovviamente due facce: “testa” e “croce”. Immaginiamo ora di aprire la collana in modo che formi una catena lineare di monetine, e di disporla su un tavolo. Se siamo molto ordinati, possiamo far sì che la collana sul tavolo abbia tutte le facce “croce” rivolte verso l’alto; oppure, se vogliamo una disposizione un po’ meno monotona, possiamo disporre le monetine in modo alternato: …testa-croce-testa-croce… Ebbene, le monetine corrispondono ai nostri monomeri di glucosio, e se la disposizione è alternata, abbiamo un buon modello della cellulosa. Se invece la disposizione delle monetine nello spazio è sempre la stessa, abbiamo un modello macroscopico dell’amido. Sta ora al lettore ingegnarsi, e costruire una macchina ipertecnologica che sia in grado di prendere le singole molecole di glucosio e girarle di 180° una ad una, in modo da trasformare un tovagliolo di carta in una soffice sfoglia per lasagne. E i nostri lettori più ricchi, abituati a tovaglioli di purissimo cotone, non si sentano più di tanto superiori agli altri: anche il cotone è costituito da cellulosa! Parafrasando il grande Totò, potremmo ben concludere dicendo: “La chimica è una livella”.
Tag:amido, cellulosa, fibra, glucosio, polimero, spaghetti, tagliolini, tovaglioli
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