Roberta Benetti e la cura contro il cancro: complotto o semplice fraintendimento?
Con questo articolo inizia la collaborazione di Hermione con OMg!Science!. E parte col botto: fa un’analisi precisa, puntuale e seria di una triste situazione che sta montando sui giornali e sui social network.
Leggetela, e condividetela! ;)
[Giovanni Argento]
Da qualche mese i social network sono stati invasi da una (l’ennesima?) serie di link e immagini festanti che annunciano la scoperta di una cura contro il cancro.
Premetto che l’argomento di questo articolo non è che un esempio tra i TANTI che circolano sul web. Forse a voi stessi è capitato di imbattervi in link di questo tipo, magari condivisi da alcuni vostri amici. Ho deciso di riportare questo esempio in particolare solo perché è comparso sulla mia bacheca molte volte ed è forse il più celebre ed emblematico al momento.
Come dicevo, la gente è convinta che sia stata trovata una cura contro il cancro. Non solo! Pare che questa cura sia opera di una ricercatrice italiana e sia in grado di eliminare definitivamente chemio e radioterapia.
Ora, diffondere notizie di questo genere senza sapere se sono vere o meno è estremamente rischioso, vista la delicatezza dell’argomento: prima di tutto dovete porvi delle domande sulla loro attendibilità, informarvi per verificare che provengano da fonti autorevoli e soprattutto diventare SOSPETTOSI quando notate che questi link circolano solo su Facebook, mentre a livello mediatico nessuno annuncia alcunché.
Ma andiamo con ordine. Tutto nasce da un breve articolo pubblicato dal Messaggero Veneto nell’agosto 2010.
Nonostante le parole un po’ enfatiche, l’articolo rispetta comunque il carattere sperimentale della scoperta: la ricercatrice italiana Roberta Benetti ha intrapreso degli studi sui microRNA dopo un periodo trascorso in un laboratorio spagnolo. In particolare, ha scoperto che un microRNA prodotto dal nostro stesso organismo, il miR-335, è selettivo nel bloccare la proliferazione delle sole cellule tumorali. Qui l’abstract per gli interessati ai dettagli tecnici, esposti sicuramente in modo più preciso.
Un esperto in materia sa riconoscere che questa è una scoperta notevole – resa ancora più bella dal fatto che viene da un laboratorio italiano – ma sa anche come funziona il mondo della ricerca, quindi è consapevole del fatto che la notizia va trattata così come è stata esposta: è solo un buon punto di partenza per continuare con le ricerche.
Sono state scoperte le basi biochimiche del processo in vitro (cioè su cellule tumorali coltivate su una piastra), lo studio si è pian piano esteso alla sperimentazione in vivo (ossia sugli animali da laboratorio) e solo tra molti anni, SE tutto andrà bene, si potrà passare alla fase clinica (cioè ideare una formulazione farmacologica e somministrarla sperimentalmente, in varie fasi, all’uomo).
Non è assolutamente certo che da questi studi nascerà una cura vera e propria, e se anche dovesse succedere, ciò non avverrà nell’immediato futuro ma solo tra parecchi anni. Infatti l’articolo risale a quasi tre anni fa e la ricerca è tuttora in corso.
Ultimamente però su Facebook qualcuno si è (purtroppo) accorto di questa notizia e l’ha totalmente fraintesa, accendendo una fiammella che a poco a poco è diventata un incendio di proporzioni disastrose.
Inizialmente sono nati quei link di cui si parlava prima e in seguito un numero sempre maggiore di pagine Internet ha iniziato a riportare la notizia nel modo sbagliato, adottando il tipico linguaggio “pseudo scientifico” che inevitabilmente convince le persone del fatto che ciò che vedono scritto sia per forza attendibile. Così, quella che è solo una scoperta promettente per il POSSIBILE sviluppo di future terapie antitumorali diventa il caso del mese: “TROVATA LA CURA CONTRO IL CANCRO!”
Nel mondo dei social network la gente crede fermamente a questa notizia e si lascia andare a commenti entusiastici al di sotto di questi link.
Già così sarebbe un disastro, ma purtroppo non è finita, perché al peggio non c’è limite.
Ecco ad esempio cosa si legge: “I media non parlano di una cura contro il cancro! Perché nessuno annuncia ufficialmente al mondo questa notizia strabiliante?”
La risposta noi la sappiamo ed è ovvia: non c’è nessun annuncio ufficiale perché NON è stata trovata alcuna cura e sarebbe profondamente scorretto diffondere illusioni.
Ma a qualche italiano, probabilmente appassionato di “Mistero”, è venuta un’illuminazione: se nessuno ne parla, significa che vogliono tenerlo segreto! Significa che è tutta una cospirazione del Ministero, dei politici corrotti, delle case farmaceutiche, delle multinazionali e perché no, pure del Gabibbo!
Il loro scopo? Lasciarci morire tutti di cancro e costringerci a curarci attraverso la costosissima e inutile chemioterapia, con cui loro guadagnano un sacco di soldi, per non mettere a disposizione questa “cura” che invece sarebbe troppo semplice ed economica (economica? La tecnologia miRNA?!). In particolare vengono demonizzate le case farmaceutiche, che nulla hanno a che fare con questa vicenda (ricordo che siamo ancora nell’ambito della RICERCA).
E’ una corrente di pensiero che purtroppo c’è sempre stata, ben prima di questo episodio, ma che ultimamente sta prendendo sempre più piede (anche a seguito dei fatti recenti, come il caso della piccola Sofia).
Ed ecco infatti che qualcuno ha una trovata geniale: “Ragazzi, ribelliamoci! Collaboriamo e diffondiamo OVUNQUE su Facebook che è stata trovata la cura per il cancro, così non ci lasceremo fregare dalle cospirazioni cattive! Tutti devono sapere!”
E così siamo arrivati alla situazione odierna. L’immagine più celebre, condivisa da oltre 40000 persone, è la seguente:
*Notare come la ricercatrice avesse 37 anni, sì, ma nel 2010.
Chi ha fatto questo link ha letto molto attentamente l’articolo!
*Ovviamente il passaparola ha fatto anche sì che Roberta Benetti diventasse la scopritrice DEI microRNA (ovviamente scritto sbagliato), e non del solo miR-335!
*Per esperienza personale: questo link è stato condiviso da gente che fino al giorno prima condivideva link anti “vivisezione”. …forse avete un po’ le idee confuse! Lo sapete vero che se ostacolate la “vivisezione” ostacolate la ricerca contro il cancro?
A nulla è valso l’intervento della stessa Roberta Benetti, che in una recente intervista ha smentito la notizia propagatasi e ha dichiarato testualmente che “siamo ancora lontani dalla sperimentazione clinica” e “nessuno di noi ricercatori si è mai permesso di affermare che possa SOSTITUIRE la chemioterapia”.
L’intervista è stata linkata più volte da persone meglio informate tra i commenti festosi/arrabbiati della gente, ma probabilmente è stata ignorata perché nessuno ha dato segno di averla letta.
Per farvi meglio capire QUANTO la situazione stia degenerando, mi sono dedicata ad un passatempo molto divertente: ho selezionato, tra le centinaia di commenti presenti sulla pagina, quelli più rappresentativi. Trovo sia meglio lasciar parlare loro: ecco cosa accade quando una notizia falsa viene diffusa tra gente che è ignorante in materia.
Divertitevi o disperatevi, è uguale! (Potete cliccare sull’immagine per aumentarne le dimensioni).
In conclusione,vorrei farvi notare che abbiamo assistito ad un’evoluzione: una volta c’erano Wanna Marchi e i santoni, oggi invece ci affidiamo solo alle “cose proprio scientifiche” (vedi la figuraccia fatta giocando con le cellule staminali o la petizione per ufficializzare il metodo di Bella). What a shame!
(Un’amareggiata) Hermione
Tag:cancro, chemioterapia, cura Di Bella, metodo Stamina, microRNA, Roberta Benetti, sperimentazione animale, sperimentazione clinica
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Sono perfettamente d’accordo. Purtroppo Facebook, come tutti i mezzi di diffusione di informazioni, è spesso usato a sproposito o per enfatizzare argomenti a favore o contro questo e quell’argomento.
A nessuno, penso, piace l’idea di ammalarsi specie di una patologia così brutta come il cancro. Qui a Taranto, la mia città, di tumore si muore come ad altri capita di ammalarsi di raffreddore.
Sono la prima a desiderare una novità nella ricerca, ma sono sempre molto attenta a discriminare tra notizie certe e facili entusiasmi.
Hai ragione Simona! Purtroppo non tutti hanno la voglia di informarsi per discriminare e pensare con la propria testa. Facebook in questo senso è diventato un pericoloso mezzo di diffusione di sciocchezze. Meno male che è utile anche per fare qualcosa di buono, non demordiamo! ;)
Lascio il link all’articolo che ho scritto il 24 marzo sul mio blog
http://paoladama.blogspot.com/2013/03/letica-della-ricerca-e-della.html
Oltre a volervi segnalare la pagina che ho ideato e che cerca di portare una po’ di informazione corretta su facebook.
https://www.facebook.com/newscienza?fref=ts
Se vogliamo chiarezza, basta del buon senso per condivire. Insieme dobbiamo indignarci di fronte ad una informazione medico scientifica trattata come dei gossip.
Grazie per l’attenzione
Saluti
Paola Dama
In Italia purtroppo la cultura scientifica media è a livelli bassissimi, si vive sull’onda del populismo più ignorante. Mi vergogno di essere italiano quando leggo certe cose. Una domanda che pongo: a qualcuno interessa veramente che questa situazione cambi? Secondo me no.
Caro Massimo,
grazie per il tuo commento!
Purtroppo non sei il solo a provare vergogna leggendo certi interventi. Anch’io mi pongo le tue stesse domande, per questo ho deciso di entrare in gioco e scrivere l’articolo. Nel nostro piccolo facciamo ciò che possiamo per cambiare le cose, chissà se con il contributo di tutti un giorno riusciremo nel nostro intento!
Non è solo un problema di ignoranza, non si può chiedere che tutti sappiano la storia e cosa sono i miRNA. A mio parere è più un problema di fiducia, i canali ufficiali, gli esperti e il sistema in generale ha perso credibilità. È una reazione alla situazione socio-economica, il malessere generale, spesso ingiustificato a mio avviso, e la tendenza a non vedere le proprie colpe e di puntare il dito contro spinge la gente a fidarsi di più del parere della massaia guendalina. In più vedo un ritorno al pensiero irrazionale più “magico” e “romantico”. Il cambiamento fa paura, la scienza fa paura mentre i casi umani e la compassione muove le masse. Non vedo e non penso ci sia soluzione a questo. Forse dovremmo smetterla di provare a istruire e informare…
Un rassegnato laureando.
… smetterla di istruire e informare? Mai!
Sarebbe come smettere di fare ricerca solo perché non si è ancora trovata una cura. Capisco la rassegnazione, ma non è l’ostinatezza una delle qualità principali di uno scienziato? ;)
Ciao Nicolas!
Credo che le due cose vadano di pari passo. Certo, non molti sanno cosa siano i microRNA, ma proprio la consapevolezza della propria ignoranza in materia dovrebbe spingere le persone a non credere incondizionatamente a notizie così importanti. Purtroppo è questo il passaggio che manca.
Capisco la tua rassegnazione, per fortuna peró ci sono anche tante persone che ci seguono e che tengono ancora alla vera divulgazione scientifica! È anche grazie a voi che continueremo a impegnarci! :)
BELLISSIMO POST. ultimamente sono sempre piu insofferenze alle stupidaggini che circolano in fb… ed è davvero divertente,deludente cercare di discutere con certi commentatori.
la cosa più bella è che se dovesse davvero circolare in fb una smentita ufficiale della ricercatrice, fioccheranno i commenti caustici di chi affermerà che è già stata pagata per star zitta, per insabbiare tutto e lei ha accettato per la sua incolumità o per la sua avidità. in entrambi i casi vergogna! traditrice al soldo di bigpharma! ahahaha!!
Grazie Davide!
Eh sì, come ho scritto, la smentita della ricercatrice circola già! Purtroppo la gente pare non farci caso…
La Benetti non è neppure quello che ha scoperto
la funzione antitumorale di miR-335.
Prima di lei c’erano:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18185580
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21289068
Grazie della segnalazione!
Fosse solo questa la bufala che gira sul web a proposito di cancro. ultimamente ne pubblicano di tutti i colori, dai cibi acidi e basici,http://www.ecplanet.com/node/3619, fino al frutto esotico graviola http://www.hoaxorfact.com/Health/graviola-tree-10000-times-stronger-killer-of-cancer-than-chemo.html.
Ovviamente le case farmaceutiche sono il diavolo che non vuole si sappia. Ormai non commento nemmeno più. Mi sono messa l’anima in pace quando lessi uno studio psicologico sul fatto che anche a seguito di smentita le persone continuano a credere alla bufala, ho capito che non c’è nessuna speranza. Se poi considero che la mia coinquilina con due Post doc in plants genetic crede fermamente negli OGM ma è terrorizata dalle nanotecnologie e si cura con l’omeopatia, cosa vuoi argomentare più. Noi scenziati siamo destinati a non essere ascoltati come Cassandra e purtroppo nemmeno a capirci fra di noi.
Comunque grazie di prendervi la briga di fare chiarezza, anche se uno solo lettore verrà salvato dalle tenebre del complottismo e dei luoghi comuni ne sarà valsa la pena
Ehh già!
Ti dirò, anche la graviola ha suscitato il mio interesse, potrei tenerla come possibile topic per un futuro articolo perchè vedo che sta andando parecchio di moda tra questi link “bufala”, vedremo :)
Ti ringrazio per il complimento, confidiamo sempre nel fatto che qualcuno possa redimersi un giorno!
L’importante è non fare di tutta l’erba un fascio.Comunque, Il futuro è nella ricerca
Perchè colpevolizzate solo lei?
Negli anni ci sono stati innumerevoli casi di ricercatori che cantavano vittoria (…più finanziamenti e pubblicazioni) per quella cura o quell’altra cura miracolosa che nel topo/nel ratto/nello gnu/nel vattelapesca davano risultati enormi e poi…gli esseri umani rispondono diversamente e la cura si cerca ancora…e ancora..e ancora..e ancora..e ancora..e ancora..e ancora…
questo è il frutto della Sperimentazione Animale…
Ciao!
Ehm, una domanda: hai letto bene l’articolo? Perché nessuno ha colpevolizzato la ricercatrice! Anzi, semmai il nostro obiettivo è quello di proteggere la ricerca dalle persone non informate che non hanno compreso la situazione. Quelle che stanno cantando vittoria sono appunto queste persone, non certo i ricercatori. Infatti, come trovi scritto, la stessa Roberta Benetti ha cercato di smentire la notizia.
Seconda cosa: prova a fare un giro in farmacia e datti un’occhiata intorno per vedere quanti medicinali trovi a disposizione oggi, oppure vai in ospedale dove c’è gente che lotta contro le malattie e spesso, oggi, vince. QUELLO è il frutto della sperimentazione animale.
Cara hermione,
hai scordato di sottolineare tra i commenti quell’acca di troppo che i professori odiano tanto al liceo. Probabilmente non te la sentivi nemmeno tu. Alcuni sono talmente ignoranti in questo paese che bisognerebbe istituire delle prove di italiano a sorpresa dopo la maturità, con l’obbligo di tornare a scuola se non si raggiunge la sufficienza…
Quanto alla cultura scientifica nell’italiano medio, beh, credo ci sarà da aspettare ancora molto e, forse, invano.
Ahah cara Francesca, purtroppo non sono stata a sottolineare ogni ORRORE di ortografia (ce anziché c’è, qual’è, varie doppie mancanti ecc). Non volevo rischiare di puntare troppo sulla grammatica e distogliermi invece dagli strafalcioni scientifici ;)
Ahimè “ Il 65% della popolazione italiana non possiede le competenze alfabetiche minime, secondo l’OCSE, per orientarsi nella società dell’informazione (è cioè “funzionalmente analfabeta” o “semianalfabeta”). Mentre meno del 10% possiede le competenze necessarie per orientarvisi in modo critico e creativo.”
E questo è quanto, cosi abbiamo avuto nell’ordine: Vieri, Bonifacio, Di Bella (quest’ultimo gode ancora di credito) e Vannoni con la somastina.
Quello che mi rincresce è che questi speculano sul dolore e sulla speranza di gente resa debole dalla sofferenza estrema di chi ha un parente o da chi è affetto da una malattia devastante, specialmente nelle sue fasi terminali.
Queste sono truffe belle e buone.
Complimenti, bellissimo articolo. Ed in questi tempi in cui si legge (purtroppo) solo molta spazzatura è bello ogni tanto potersi distrarre con qualche scritto serio ed intelligente.. È davvero un peccato che la gente spenda così tanto tempo a correre dietro alle bufale anziché informarsi seriamente.
Brava ;-)
Grazie mille! :)
Bel lavoro Hermione, come non essere d’accordo: si cita la scuola,insegno e cerco di seguire la ricerca ma ho capito da un pò che il mio obiettivo non è essere aggiornato sulle novità quanto invece fare pensare scientificamente e criticamente i ragazzi (nelle poche ore che la riforma delle secondarie mi concede…). Ma a volte è faticoso, tutto sembra andare contro: certi programmi tv, le mode, l’impressionante effetto moltiplicatore del web nel bene e nel male (il passaparola on line è più veloce di quello tradizionale).
A volte sembra quasi che quel che si sente convinca di più di quel che dice un insegnante, poco autorevole in questa società attuale in cui l’ignoranza è ormai “sdoganata”.
Resisto e resisitiamo tutti,ne vale comunque la pena, ma il sistema di cose sembra andare contro l’azione scolastica: chi è povero resta tale, a che serve studiare davvero? Non è facile dimostrarlo in classe. Mi dispiace ma contrariamente alle raccomandazioni sui commenti, non riesco a essere troppo… divertente! Ma almeno ci sono sempre spazi virtuali (e non) in cui convenire anche per le menti pensanti. Saluti. Dario
PS: “Si divertente” a “Lascia un commento!” andrebbe corretto … Il congiuntivo salviamolo almeno noi.
Grazie Dario, felice di essere stata “promossa”! :D
(PS: il congiuntivo esortativo, naturalmente).
Caro Dario,
Grazie per il tuo supporto. E’ importantissimo, soprattutto perché viene da un insegnante (e come possiamo non esser fieri di piacere a un insegnante? ;) ). Sull’autorevolezza, peraltro, ti segnalo un nostro articolo che tratta proprio questo tema, applicato alla politica e alla scienza:
http://www.molecularlab.it/omgscience/?p=3045
Per quanto riguarda il congiuntivo, hai ragione. non si tratta però di svista nostra, ma di un errore di traduzione del software… Vedo se riesco a risolvere ;)
[...] Verificate sempre le notizie che compaiono sul web, giornali e TV. Non sempre le cose stanno come viene detto e soprattutto come viene poi interpretato. Roberta Benetti e la cura contro il cancro: complotto o semplice fraintendimento? | OMG! Science! [...]
Hai perfettamente ragione e non si capisce davvero perché in un paese come il nostro, così aperto ed emancipato, scientificamente evoluto, dove il merito viene premiato e le menti più brillanti vengono finanziate fior di quattrini per le loro ricerche, noi che importiamo cervelli da tutto il mondo che fanno a botte per venire a fare ricerca nel nostro splendido paese, dove la stampa è tra le più libere e obiettive del mondo, dove il potere non è colluso con gli interessi personali e dove le lobby non hanno la minima voce in capitolo, proprio non si capisce l’esigenza di questi omuncoli di usare una tale foga e un simile sensazionalismo per diffondere simili stupide notizie di alcun minimo interesse pubblico! Mah! Vorrei capire se la ricercatrice fosse stata americana e Re Berlusconi stesse per spegnersi di cancro, allora avrebbe un senso, ma visto che così non è, proprio non si capisce tutto questo trambusto.
Veramente ottimo il “collage” di commenti provenienti da facebook, corredati di commenti “dalla regia” ^_^
Ottimo ma inquietante….
Bisogna anche dire che le case farmaceutiche hanno fatto di tutto per beccarsi questa nomea, dall’introduzione di farmaci nuovi (?) e costosissimi (perlopiù passati dal welfare dato appunto il costo esorbitante) rispetto a quelli già in uso, più economici e ampiamente sperimentati sul campo (neurolettici e psicofarmaci soprattutto, immagino per la obiettiva ridotta capacità di valutarne le potenzialità curative rispetto quelle di lenire le sintomatologie) …vecchi ed economici farmaci che per magia non compaiono più nelle tabelle dei farmaci passati dal welfare… alla truffaldina lotta alla canapa (tra le prime medicine usate dall’uomo) salvo poi tentare ultimamente, senza naturalmente avere successo, di brevettare i cannabinoidi contenuti in essa dato che moderni studi, non più confutabili “anche” dalla “politica” di queste aziende, come di quelle petroliferele e manifatturiere, hanno rilevato quanto siano importanti, anche quelli endogeni, per la nostra salute; per poi buttarsi nella produzione (accompagnata da relativa legge in Italia approvata in tempi da record qualche mese fa) di pillole a base di cannabinoidi già disponibili nelle farmacie dietro presentazione di ricetta medica.
E se un giorno ci svegliassimo senza più avere il cappio delle lobby delle aziende farmaceutiche. Che mondo sarebbe ?