Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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mercoledì, maggio 31, 2006

Campagna francese contro l'HIV




sabato, maggio 27, 2006


Gay pride a Mosca


Estremisti ortodossi e dimostranti si sono fronteggiati a Mosca in occasione della prima parata di attivisti omosessuali, che si è svolta nonostante il divieto della municipalita'. Gli incidenti sono avvenuti all'entrata del giardino dove sorge la tomba al milite ignoto: qui gli estremisti ortodossi e nazionalisti hanno atteso il corteo dei manifestanti che volevano deporre dei fiori, al grido di "Mosca non e' Sodoma".
La polizia russa, cristiani ortodossi militanti e neofascisti hanno interrotto oggi la prima marcia per i diritti dei gay mai tenuta a Mosca, ma gli omosessuali considerano la loro manifestazione, benché breve, una "grande vittoria".
Gli attivisti guidati dal 28enne Nikolai Alexeyev avevano progettato di deporre dei fiori alla Tomba del milite ignoto, un simbolo della lotta contro il fascismo nella Seconda guerra mondiale e uno dei luoghi più sacri della Russia.
Ma la polizia ha chiuso i cancelli del parco dove arde la fiamma eterna sotto le mura del Cremlino, e un gruppo di donne che intonavano inni e di giovani nazionalisti hanno cercato di contrastare gli attivisti omosessuali al loro arrivo.
"Questa è una grande vittoria, una vittoria assoluta, guardate quello che è accaduto", ha detto Alexeyev, un attivista, mentre due poliziotti lo trascinavano via dai cancelli.
Le autorità cittadine avevano vietato la manifestazione, definita uno "scandalo per la società", mentre i leader religiosi delle principali religioni l'hanno condannata. L'agenzia d'informazione Interfax dice che la polizia ha arrestato un centinaio di attivisti dopo gli scontri.

Ancora tensione al centro di Mosca dove oggi la polizia, presente in modo massiccio e in tenuta anti-sommossa, ha impedito manifestazioni gay e ha bloccato gruppi di skinhead e di fondamentalisti ortodossi che volevano aggredire gli attivisti omosessuali. Parecchie decine di persone sono state fermate e tra di esse figura Nikolai Aleksei, che voleva organizzare per oggi a Mosca una 'Gay Parade' sulla falsariga di quelle ormai solite nelle capitale euro-occidentali ma non ha potuto farlo per il niet categorico del sindaco Iuri Luzhkov.
In risposta al divieto, confermato ieri da un tribunale della capitale, Aleksei aveva messo in programma per oggi pomeriggio due eventi alternativi: una deposizione di fiori alla tomba del Milite Ignoto sotto le mura del Cremlino e un presidio davanti alla sede del municipio, vicino alla statua di Iuri Dolgoruki (il fondatore di Mosca). La polizia ha però dispiegato al centro circa 1.700 agenti (compresi settecento uomini delle forze speciali) e ha sbarrato la strada ai gay che nel primo pomeriggio avrebbero voluto andare alla tomba del Milite Ignoto. Decine di attivisti omosessuali sono stati fermati per "partecipazione a manifestazione non autorizzata". Alekseiev è stato fermato proprio mentre cercava di recarsi alla tomba del Milite Ignoto, vicino al Giardino di Alessandro, e veniva fronteggiato da decine di oppositori che gridavano: "Sodoma qui non passerà!".

Ultime notizie:
In italiano ed in inglese.

Commenti nei Blog:
Inglesi - Italiani

Aggiornamento:
E' disponibile un Report di ILGA - Europe sul pride di Mosca [.pdf 1Mb]


lunedì, maggio 22, 2006

Brave Ministre!


Prima le aperture sulle unioni civili in particolare del loro carattere pubblicistico della Ministro per la Famiglia Rosy Bindi, seguiti dai complimenti di tutta la sinistra (eccetto Mastella..) e della Ministro per le Pari Opportunitò Pollastrini.
Ora la Ministro sulla Salute Livia Turco fa un'apertura su parto epidurale e pillola abortiva RU 486, sperimentale in Italia ma già realtà da diversi anni in Francia ed in altri paesi dell'UE.
Che brave queste Donne ministro!
Mi fanno ben sperare e ridanno fiducia all'intero popolo della Sinistra.

Ecco le dichiarazioni di Turco:
Parto epidurale a carico del SSN
"Inserire nei livelli essenziali di assistenza (Lea) l'analgesia epidurale e realizzare una legge per garantire un parto sicuro e senza dolore, riducendo il numero dei cesarei in Italia. Sono gli impegni annunciati dal ministro della Salute Livia Turco, all'inaugurazione del nuovo reparto di puerperio all'unità di neonatologia del policlinico Umberto I di Roma."

Si alla pillola abortiva RU 486
Sicuramente nell'alveo della legge 194, quella del ministro della salute Livia Turco alla pillola abortiva RU 486 (che tante polemiche ha scatenato mentre al dicastero sedeva francesco storace) è un'apertura senza incertezze. "Niente liberalizzazione selvaggia, ovviamente, e nel pieno rispetto della legge 194 - ha spiegato il ministro della Salute - ma essendo favorevole a un parto senza dolore, non posso che essere favorevole anche a forme di aborto meno gravose per la donna. L'aborto è già un evento tragico".


Una risposta al papa che non vedremo mai

"L'esecutivo governa per tutti i cittadini e non domanda prima quale sia la loro condizione. La Spagna è uno stato aconfessionale".
Questa è una risposta che qui in Italia non sentiremo mai dal nostro neo Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
E questo forse spiega cosa il popolo della sinistra sperava (un vero cambiamento di approccio al rapporto con la famiglia, la sessualità, la socialità.
Invece questa risposta è stata data dal governo Zapatero, come si intuiva, protagonista ancora una volta di un messaggio chiaro, rivolto direttamenta al papa tedesco dopo che questo aveva detto: "La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita - ha detto - dal suo concepimento fino al suo termine naturale, il diritto alla vita, a formare e vivere in famiglia, spesso minacciata e offuscata da altre forme di istituzioni diverse". "La famiglia è fondata sul matrimonio, altissima vocazione e imprescindibile valore sociale".

Dedicato a chi dice che il papa è il papa e deve dire quelle cose...
[il papa può dirle, il Governo deve fottersene!]
SPAGNA: ZAPATERO RISPONDE PICCHE A RATZINGER


Anche i papà crescono


Questa sera è successa una cosa che mi ha fatto riflettere.. e credo che abbia fatto riflettere anche mio padre (chissà che ne abbia parlato anche con mia madre).
Come sapete sono stato eletto delegato della consulta al Congresso provinciale di Arcigay Milano la settimana scorsa. Giovedi scorso c'è stata la prima riunione della Consulta, ed avendo tempo e possibilità mi sono offerto come Segretario della Consulta.
Durante quella riunione ho preso qualche appunto sugli ordini del giorno che non erano stati evasi, per riproporli alla prossima riunione, come è nel mio compito di Segretario. E su questo foglio all'ordine del giorno "Nomina del Segretario della Consulta" avevo aggiunto un ": Riccardo (io)".
Ebbene questa sera quel foglio era appoggiato sulla mia scrivania. Mio padre e mia madre volevano andare fuori a fare una passeggiata, allora mio padre è venuto da me -che mi stavo guardando un film sul computer-, mentre lui dava una occhiata al film (ed alle interazioni del computer con un telecomando compreso nel computer), io mi sono allontanato andando in cucina.
Ad un certo punto viene in cucina e con viso scherzoso, mi da una pacca (un pesante) sul fianco, dicendomi
"Ahh.. Allora sei diventato Segretario!" - dicendolo in modo positivo e contento.
Allora io gli spiego come sono andate le cose: che un amico del Cig mi ha suggerito di candidarmi... io l'ho fatto (proponendo anche 8 mozioni sostanzialmente passate), sono stato eletto ed alla prima riunione della Consulta sono stato eletto anche Segretario.
Lui, e mia madre sono stati ad ascoltare, ed ho spiegato meglio il ruolo del Segretario della Consulta: non un responsabile dell'intera Consulta, quanto piuttosto un coordinatore per le convocazioni della Consulta con i vari Ordini del Giorno che mi vengono via via segnalati.
Però, ricostruisco quella pacca e quei chiarimenti, come un suo dispiacere per la mancata comunicazione: per il fatto che non gli avevo detto di questa cosa, dei progressi 'politici' dentro al Cig.
Credo che gli abbia fatto pensare a quelle forme di resistenza che lui o mia madre hanno quando dico con troppa insistenza che vado al Cig o in una scuola, o ad un conferenza sul lesbismo (come ho fatto sabato), o un film che mi sono scaricato..
E come nonostante loro dicano la loro opinione (che non è negativa punto e basta, è solo pregiudiziata -ma con ampi spazi di decostruzione), io continui con una mia vita, a svilupparmi ed accrescermi.
Tra l'altro settimana scorsa proprio con mio padre, venuto a pranzo da solo, avevo fatto una bella conversazione su Chiesa, Laicità, sulla rivendicazione dei diritti. Conversazione meno complicata rispetto al solito: infatti concordava con me e valutava le mie opinioni e discorsi, non fermandosi come faceva a volte in un modo un po' difensivo..
Spero che quello successo oggi pomeriggio possa essere l'inizio di un maggior dialogo ed una maggior trasparenza. ^_^
Ricordo di quando in passato ho avuto fasi in cui mi tenevo dentro tutto, poi in cui raccontavo quasi tutto a mia madre, fino all'ultima fase in cui raccontavo solo una parte delle cose: mi sono fidanzato, è finita.. come è tizio come è caio.. ma la mia attività è sempre stata molto centellinata, la mia curiosità e conoscenza è stata sempre misurata di fronte alle loro resistenze.
Ora spero che con il tempo si possa affrontare sempre più tranquillamente questi aspetti della mia vita che sono importanti, e credo che di questo mio papà se ne sia accorto oggi.


Le possibilità dei Sindaci


Immaginate questa scena: casa Veltroni, interno sera, la famiglia riunita intorno al tavolo per la cena. Improvvisamente il figlio (mettiamo che ne abbia uno adolescente) richiama l'attenzione su di sé: papà, mamma, vi devo dire una cosa importante: sono gay.

Il volto del mio sindaco che diventa bianco, muto. I pensieri del mio sindaco che si accavallano nella testa. Un ricordo sepolto da 6 anni che affiora violento: il Wolrd Pride di Roma nel 2000, lui, segretario dei DS, dietro lo striscione di apertura di un corteo clamoroso, nel quale era stato tirato a forza. Il ricordo di un immediato dileguarsi, che non bastò ad evitargli la fatwa di Giovanni Paolo II, che il giorno dopo, dal balcone, insultò lui e il milione di cittadini del mondo venuti a rivendicare dignità e accusati di offesa alla sacralità di Roma.

Papà sono gay.

Un altro ricordo, vivo: il viaggio a Madrid del 7 marzo scorso, e le frasi pronunciate a proposito di Zapatero: "ci sono diritti che vanno affermati e salvaguardati nel rispetto della famiglia così come definita dalla Costituzione", oppure "non bisogna radicalizzare le posizioni; il mio sforzo è tenerle insieme". Come un Buttiglione qualsiasi.

Papà sono gay.

Chissà se il mio sindaco, intorno alla tavola apparecchiata, riuscirebbe a smettere i panni del politico scaltro ed ecumenico e a comprendere le sciocchezze dette e forse persino pensate, a vergognarsi intimamente dell'ambiguità usata nell'affrontare il tema dei diritti civili delle persone omosessuali e transessuali. Chissà se, dopo un attimo di smarrimento, ripensando alla sua figura pubblica, e al ruolo privato di padre, chissà se il mio sindaco chiederebbe scusa a suo figlio.

Papà sono gay.

Chissà se, nel confronto serrato con il figlio fino a notte fonda, capirebbe che dichiarare "niente estremismi su questo tema" equivale ad avere metabolizzato la discriminazione e a riproporla, equivale ad esprimere in forma insidiosa lo stesso razzismo vomitato da chi urla "meglio fascista che frocio", da chi mostra disprezzo con "devo dì 'na cosa di destra? 'A frociii!!!", da chi bolla "i culattoni che infestano l'Europa", da chi picchia, da chi ammazza. Un razzismo se possibile più pericoloso. Perché quelli li riconosci, li identifichi con chiarezza e li allontani, li combatti perfino. Ma quelli come il mio sindaco che dichiarano che i diritti umani dei gay sono un estremismo, no, non hai modo di contrastarli: come riuscire a far comprendere a quelli come il mio sindaco che Rosa Parks ha fatto bene a sedersi in prima fila sull'autobus dell'apartheid, che nessuno, da nessun pulpito, da nessuno scranno può permettersi di dirle di non esagerare, di non ostentare la negritudine, di accomodarsi magari non proprio nei sedili in fondo, ma i posti a metà sì, quelli potrebbero andar bene.

Papà sono gay.

Chissà se domani il mio sindaco, dopo una notte insonne, andando in ufficio, continuerebbe ad evitare gli appestati, ad interpretare ancora il ruolo del Don Abbondio, debole con i forti, sprezzante con i deboli. Chissà se romperebbe la solerte inazione sull'estensione dei diritti e sulla laicità, agendo con atti politici alti, limpidi, privi di sterili furbizie, di penosi calcoli, di equilibrismi umilianti, di ossequiosi inginocchiamenti, includendoli tra i temi quali la pace nel mondo, la pena di morte, il dialogo interreligioso, la cultura, su cui si diletta volentieri. Chissà se domani, oltre al ruolo di sindaco delle buche e del traffico, degli asili e della spazzatura, si ricorderà e ci ricorderà di essere il più apprezzato esponente della sinistra. E di esserne davvero degno. Chissà se domani, perché dopodomani è già tardi, con l'aiuto del figlio gay capirebbe che l'ecumenismo non si può applicare al razzismo e alla democrazia: o si è razzisti o non lo si è, o si è democratici o non lo si è. Non c'è via di mezzo.

Papà sono gay.

Chissà se il mio sindaco, che domani sarà riconfermato Primo Cittadino e che dopodomani forse guiderà i Democratici, capirebbe che Roma non sarà mai come Londra, o Parigi o Berlino (che hanno sindaci orgogliosamente gay), Barcellona, Madrid o Amsterdam, se non garantirà il benessere e la vivibilità di tutti i cittadini, misurandola anche sulle libertà e l'accoglienza, e non sul numero di alberghi pronti a darti una stanza a 100 euro a notte, chiavi in mano. Chissà se capirebbe che una persona omosessuale, una coppia di lesbiche, un cittadino libero si terranno alla larga dalla capitale di un paese da terzo mondo in quanto a diritti umani e civili.

Che ingratitudine, replicherebbe indignato il mio sindaco: ho fatto questo, ho promosso quest'altro, ho creato, è cresciuto, è diminuito, farò, mi impegno a, affronterò. Vero, ma rimane il fatto che il mio sindaco si vergogna di me, si infastidisce quando mi vede, se può mi evita, e se non può mi insulta con il suo buonismo.

Papà sono gay.

Il mio sindaco governa una città ostile alle persone laiche e anche ai gay. Anche a causa sua. Più si è intolleranti più si ottiene ascolto. Le persone omosessuali e transessuali, si sa, sono cittadini miti, solitamente non urlano, non lanciano anatemi, non replicano agli insulti, non reagiscono alle barzellette, né alle vignette. Subiscono perfino la sanguinosa scia di "omocidi" avvenuti in città negli ultimi anni: se fossero stati ammazzati 30 cattolici perché cattolici, 30 ebrei in quanto ebrei, 30 musulmani per il loro essere musulmani, parleremmo di emergenza, di scandalo, di vergogna.

Papà sono gay.

Il mio sindaco ha l'obbligo di far avanzare la sua e mia città nelle libertà, non di cercare consenso per consolidare il potere. E visto che finora ha deciso di escludermi dalla sua cittadinanza, calcolando che può fare a meno di me, ho concluso che no, non sono affatto orgoglioso di essere romano. Sarei orgoglioso di essere europeo, cittadino del mondo, ma fin quando sarà lei, Veltroni, il mio sindaco dovrò aspettare. E io aspetterò, perché sono anche paziente. Intanto il 28 maggio, per la prima volta nella mia vita, non andrò a votare. Perché il mio sindaco è inconsapevolmente omofobo, perché voglio che celebri matrimoni di persone omosessuali e non che presenzi ai loro funerali.
Circolo Mario Mieli


domenica, maggio 21, 2006

Mobilitazione internazionale davanti ad ambasciate e consolati portoghesi

IL GIORNO 8 GIUGNO 2006



Febbraio 2006, Gisberta Salce Junior, una transessuale brasiliana che viveva in una condizione di estrema esclusione sociale nella città portoghese di Oporto, è stata torturata e violentata analmente con dei bastoni per un periodo di 3 giorni e poi è stata gettata in un pozzo e lasciata morire in un cantiere abbandonato.

Un gruppo di dodici/quattordici ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha ammesso di aver commesso questo crimine.

I ragazzi stano vivendo in un instituto di protezione dei minori diretto dalla chiesa cattolica.

Gisberta era in condizioni di salute molto precarie. Era sieropositiva, e aveva avuto la tubercolosi. Viveva sulla strada e per guadagnarsi dei soldi si prostituiva.

Questo crimine è stato ingannevolmente coperto dai media portoghesi. L'ordinamento giudiziario lo ha sminuito e i poteri politici lo hanno ignorato. Dietro questo tipo di trattamento vi è il tentativo di disumanizzare Gisberta.

La stampa ha rifiutato di pubblicare le sue foto, dando voce alle insinuazioni della gerarchia ecclesiastica secondo le quali sarebbe stata lei ad avere violentato i ragazzi, tacendo sul fatto che era transessuale e ignorando le dichiarazioni pubbliche delle organizzazioni LGBT.

Sviluppi recenti rendono sempre più elevata la possibilità che neppure il ragazzo più anziano, la cui età potrebbe permettere di essere accusato legalmente per la sua azione, sarà sottoposto a giudizio per l'omicidio.

Il caso è stato infatti valutato dalla giustizia come una semplice aggressione.

In Portogallo stanno facendo tutto il possibile per dimenticare questo crimine orribile senza conseguenze, azioni penali o cambiamenti legali.

L'accumulo di esclusione e degradazione sociale sofferto da Gisberta Salce Júnior rivela chiaramente la condizione di emarginazione delle persone Transessuali in Portogallo. Il suo caso è una chiara dimostrazione dell'alto livello di aggressione e degli atteggiamenti transfobici presenti nella società portoghese. Il dibattito pubblico è soffocato in Portogallo addirittura prima che questo cominciasse - e non può essere riacceso senza una pressione internazionale.

Per questo motivo, il "Network Transgender Europeo" (European TransGender Network),
che raccoglie le più importanti associazioni transgender di tutta europa,
in collaborazione con le organizzazioni portoghesi
diffonde un appello a tutte le associazioni LGBTQI europee e di tutto il mondo,
per realizzare una
protesta internazionale l' otto giugno
davanti alle ambasciate ed ai consolati portoghesi
per esprimere il supporto per gli sforzi degli attivisti portoghesi e
spingere il governo portoghese a riconoscere un crimine d'odio molto serio, assumendosi le proprie responsabilità.

Richiediamo:

una riforma profonda del "sistema di protezione per i minori"* in Portogallo;

una politica sociale di assistenza per i gruppi emarginati - compreso gli immigranti, le persone con il HIV, le persone senza casa, chi ha problemi di dipendenza da sostanze e le sex worker- anziché una politica dell'esclusione.

l'inserimento esplicito dell' identità di genere nelle legislazioni anti discriminatorie e l'inserimento nella legislazione penale riguardante i "crimini d'odio" motivati da "Transfobia" .

iniziative per la promozione della coscienza sulla situazione delle persone transgender e contro gli atteggiamenti transfobici e omofobici nelle scuole, sui posti di lavoro, tra le forze dell'ordine e tra la popolazione in genere.

il pieno riconoscimento del genere incluso il diritto della libera scelta del nome e una legge di riconoscimento di genere simile alla legge britannica "Gender Recogntion Act" del 2004.

riduzione del controllo medico riguardo i trattamenti medici sui/sulle transessuali, comprendente il libero accesso al trattamento medico ed alla scelta dei medici, un contributo finanziario per gli interventi chirurgici e trattamenti all'estero, la promozione di una corretta formazione medica specializzata su questi temi nel sistema sanitario portoghese.

Il TGEU Network sollecita tutti gli attivisti ed organizzazioni interessati in Europa ed in tutto il mondo alla partecipazione a questa forma di lotta per l'otto giugno informando lo stesso TGEUnet sulle iniziative che verranno prese ai seguenti contatti:

jo.sch@tgeu.net
svitorino@gmail.com

Un documentario " Gisberta / Libertade " è stato girato da TGEU Net e gli attivisti portoghesi. A partire dal 26 maggio, questo film su DVD sarà disponibile su richiesta ai contatti sopra menzionati per sostenere la discussione e la mobilitazione internazionale dell' 8 giugno.

Il Comitato Direttivo dell'European TransGendet network

(*) il cosiddetto sistema di "protezione dei minori" affida la metà dei "minori sotto protezione" alle istituzioni della chiesa, mette insieme bambini che hanno bisogno di protezione a causa di violenze domestiche subite con giovani che vengono "isolati" per aver commesso reati penali, realizzando una sorta di magazzino sovraffollato di bambini e giovani verso cui non esiste alcun sistema educativo e nessuna protezione ma semmai esclusione sociale. Un cambiamento di questo sistema significherebbe un reale ed efficace investimento per realizzare un sistema di reale protezione, cura ed educazione, tanto quanto una specifica formazione di Giudici assunti presso il "Tribunale per i minori" che è attualmente inesistente

Le associazioni italiane aderenti al TGEU Network sono:
Crisalide AzioneTrans nazionale- onlus
MIT nazionale- Movimento Identità Transessuale
C.G.I.L. Nazionale
Gruppo Luna Transessuali - Torino (settore transgender del circolo GLBT Maurice, Torino)
Transeuropean
Arcitrans

TGEU Network raccoglie le principali associazioni transgender dei seguenti paesi:
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Italia, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria


martedì, maggio 16, 2006

PdL: Legge contro discriminazioni

Proposta di legge antidiscriminatoria presentata alla Camera la scorsa settimana dall’on. Franco Grillini insieme ad altri venti firmatari, nonché presentata al Senato dal Sen. Gianpaolo Silvestri del gruppo dei verdi.

I firmatari: Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), Fabio Mussi (Ulivo), Giuseppe Giulietti (Ulivo), Gloria Buffo (Ulivo), Katia Zanotti (Ulivo), Sesa Amici (Ulivo), Lanfranco Turci (Misto, Rosa nel Pugno), Massimo Zunino (Ulivo), Giuseppe Caldarola (Ulivo), Andrea Lulli (Ulivo), Cesare Damiano (Ulivo), Massimo Cialente (Ulivo), Raffaella Mariani (Ulivo), Franca Chiaromonte (Ulivo), Marco Filippeschi (Ulivo), Grazia Francescato (Misto, Verdi), Elena Emma Cordoni (Ulivo), Valdo Spini (Ulivo), Michele Meta (Ulivo).

La proposta di legge contiene una corposa relazione introduttiva con molte informazioni preziose su quello che è lo stato dell’arte in tema di legislazione in materia di lotta alla discriminazione motivata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, nonché una descrizione dell’articolato della legge.
Complessivamente ci sono 29 articoli raccolti in 4 capi.

Il primo capo raccoglie insieme disposizioni dal contenuto eterogeneo:
1) la modifica della c.d. legge Mancino (legge antidiscriminatoria) prevedendo l’estensione anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere della protezione assicurata contro la discriminazione, l’odio e la violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi;
2) la previsione della tutela da ogni intolleranza, dileggio, disprezzo o colpevolizzazione all’interno delle scuole, con la possibilità per le vittime di richiedere un risarcimento nei confronti del colpevole e della scuola;
3) il divieto di discriminazione in materia di assicurazioni sanitarie, attraverso l’applicazione delle stesse condizioni assicurative e la previsione della nullità delle clausole che facciano dipendere una diversità di trattamento solo in ragione dell’orientamento sessuale o l’identità di genere dell’assicurato;
4) la concessione del diritto di asilo e del divieto di espulsione per gli stranieri che nei propri paesi sarebbero perseguitati a causa del proprio orientamento sessuale o dell’identità di genere;
5) l’estensione della tutela del norme per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, introdotte dal D.Lgs. 216/2003, anche all’identità di genere, oltre che all’orientamento sessuale.

Il capo secondo contiene disposizioni che modificano il citato D.Lgs. 216/2003, che ha dato attuazione alla Direttiva europea 2000/78/CE, prevedendo tra l’altro che in materia di lavoro non si possa essere discriminati a causa dell’orientamento sessuale. Tuttavia la legge italiana ha previsto una serie di ampie eccezioni che limitano e tradiscono la portata della Direttiva e che con questa legge vengono rimosse. Vengono introdotte modifiche anche in tema di tutela giurisdizionale dei diritti, con il recupero dell’inversione dell’onere della prova a favore del lavoratore, che nella Direttiva c’è ma che il legislatore italiano aveva eliminato e l’estensione anche alle associazioni della possibilità di agire in giudizio per tutelare le persone discriminate.
Viene modificato anche l’art. 10 della c.d. legge Biagi (legge di riforma del mercato del lavoro) prevedendo che nessuno possa fare indagini o trattare dati che rivelino l’orientamento sessuale o l’identità di genere di chi cerca lavora, anche se l’interessato fornisce il proprio consenso al trattamento, tranne nei casi in cui la natura del lavoro o il contesto in cui deve essere svolto prevedono che queste o altre caratteristiche siano requisito essenziale e determinante ai fini dello svolgimento dell’attività lavorativa, nel rispetto però dei principi di legittimità e proporzionalità.

Il capo terzo istituisce un’Autorità indipendente per la lotta alle discriminazioni, sul modello dell’Autorità Garante per la privacy, che ha competenza in materia di discriminazioni fondate su razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, handicap, età, sesso, orientamento sessuale e identità di genere, e che va a sostituire l’ufficio per il contrasto contro le discriminazioni costituito presso la Presidenza del consiglio con competenza solo in materia di discriminazioni razziali. In questo modo l’Italia si pone in linea con quasi tutti i paesi dell’Unione, che si sono dotati di una tale Autorità indipendente, presente anche nei paesi baltici e in Bulgaria.
L’autorità controlla, garantisce e promuove la parità e la rimozione di ogni forma di discriminazione fondata sulle caratteristiche sopra menzionate. Le persone discriminate possono rivolgersi direttamente all’Autorità per la tutela dei propri diritti in via alternativa a quella giurisdizionale.

Il capo quarto contiene le disposizioni finali che modificano il D.Lgs. 215/2003, norma di attuazione della direttiva 2000/43/CE, per la lotta alla discriminazione razziale nell’ambito del lavoro, armonizzando questa legge con il D.Lgs. 216/2003. L’ultimo articolo della proposta di legge Grillini modifica l’art. 17 della legge sulla disciplina militare, la n. 382/78, prevedendo il divieto di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale in sede di attribuzione di incarico, di assegnazione o di trasferimento a comandi, a enti, a reparti, ad armi o a specializzazioni.

Qui la Proposta di Legge contro le discriminazioni completa. [.pdf]


lunedì, maggio 15, 2006

Congresso Fondativo Comitato Provinciale: i Risultati

Quella di ieri è stata una lunga giornata.
Fatta di momenti molto emozionanti, come uno spesso sottovalutato Fabio, o come la sentita presentazione di Pier.
Di momenti contastanti: in cui ero in uno stato ambivalente da una parte appoggiavo le candidature degli altri Delegati alla Consulta, e dall'altra lo vivevo in modo un po' conflittuale.. O di altri in cui ero troppo emozionato come nella presentazione della mia candidatura, e di quanto ero ormai abituato andare e venire dal palchetto per presentare le ben 7 mozioni.
Fatto di polemiche (tutte mie, personali e rivolte a me), per la capacità di saper ben gestire il sistema democratico, magari cercando di orientare qualche voto.
Momenti contrastanti anche durante l'elencazione di chi ce l'aveva fatta e chi no. In cui da una parte mi dicevo.. il nome mio continua non ad arrivare, ma non è importante visto che non è un valore personale, e di altri subito dopo in cui pensavo la cosa opposta.
O ancora momenti contrastanti come il dispiacere di non vedere eletti persone che stimo molto, ed il piacere di ricevere complimenti, incoraggiamenti e fiducia da parte di altri amici e persone appena conosciute.
Una giornata luuunga, proseguita al Borgo... in cui mi sono pure perso di salire sul palco come partecipante alla Consulta (mi era stato detto che la presentazione della neo consulta sarebbe dovuto avvenire alla fine dello spettacolo e non all'inizio, come invece è stato).
Da ieri mi sono ripreso lentamente.. direi che una mezza giornata mi ci è voluta tutta.. prima di ritornare al lavoro, meno frastornato dall'emozioni (o dalle mozioni?? eheh) di ieri.

Dopo la pappardella personale, ecco i risultati e qualche dato:
Soci del Comitato Provinciale di Milano: quasi 21.000
Presenti: 54
Voti (comprensive di Deleghe): 97

Presindente e VicePresendente sono stati rivotati (erano di nuovo i soli candidati) col 75% dei voti.

Come delegati alla Consulta sono stati votati (in ordine di voto):
Sergio Brambilla
Giancarlo Ribericati
Valerio Canciani
Federico Porelli
Riccardo Fallini

Come componenti ai Probi Viri sono stati votati:
Stefano Oldani (nominato presidente dei Probi Viri)
Fabrizio Calzaretti
Roberto Sciarretta.

Nel Congresso ho presentato ben 8 mozioni di Statuto (ridotti da 17 che erano inizialmente), la commissione Statuto ha valutato ed ha bocciato una mozione proposta, salvo poi attraverso un ordine del giorno reintrodurlo in buona parte.
Gli ordini del Giorno sono stati
1) L'impegno di organizzare un Pride a Milano tutti gli anni
2) Di realizzare una commissione Salute
3) Di apportare parte delle richieste nella mozione bocciata
4) La possibilità di iscrivere l'Associazione a registri -utile per il forse aquisto della nuova sede-

I dati:
Ordine/Mozione FavorevoliControAstenuti
1° Ordine del Giorno  631717
2° Ordine del Giorno  92 5
3° Ordine del Giorno  95 2
4° Ordine del Giorno  
Non registrato
     
Approvazione proposta di Statuto  9016
     
Mozione Fallini 1 [si: 95%]
Eliminazione punto doppio
 9250
Fallini 2 [no: 63%]
Elezione Pres. e Vice con i 2/3
 31539
Fallini 3 [si: 54%]
Consulta indica la perdurante impossibilità del Presidente
 48418
Fallini 4 [si: 75%]
Nominativi del nuovo Vicepres. entro 7 giorni
 72241
Fallini 6 [si: 99%]
Richiesta convocazione del Collegio Sindaci Revisori anche dalla Consulta
 9412
Fallini 7 [si: 97%]
Relazioni dei Sindaci Revisori esposte pubblicamente
 8737
Fallini 8 [si: 83%]
Relazione dei Probi Viri (se riguardanti il Comitato o suoi Organi) esposte pubblicamente
 79162

E' disponibile una copia delle mozioni presentate ieri [.pdf]
e della Proposta di Statuto [.pdf], ancora da aggiornare con le mozioni presentate.

Vedo questo mia elezione come un momento molto importante, a livello personale, perchè probabilmente mi permetterà di crescere ancora di più in responsabilità, coscienza ma anche in capacità di ascolto, di collaborazione.
E' mia intenzione infatti essere una punto di ascolto, di dialogo e collaborazione con chi vuole dire la propria.
Vorrei in quanto Delegato dalla Consulta, eletto dal Congresso, cercare di portare idee, opinioni e sentimenti della gente dentro la Associazione e le tante persone che non ne fanno parte.
Confido nella vostra collaborazione, in quella di Aelred e del suo blog come luogo in cui poter sentire l'emozioni e le richieste, e quelli di chiunque qui o via mail volesse dirmi la sua.


venerdì, maggio 12, 2006

Presentazione al Congresso, per la mia candidatura come Delegato alla Consulta.
Riccardo FalliniMi chiamo Riccardo ho 26 anni e sono, o dovrei essere, uno studente universitario. Vivo in famiglia e sono felicemente fidanzato.
Come alcuni di voi, da piccolo sono stato preso in giro a scuola e vittima di piccoli bullismi per una cosa che non conoscevo ne vedevo, a differenza dei miei compagni di classe. Con il tempo questo ha causato da una parte una sfiducia nella gente e nei rapporti, dall'altro una lenta e difficoltosa presa di coscienza che io ero un ragazzo che ama altri ragazzi.
Internet è stato l'elemento che ha permesso di potermi guardare attorno: relazionarmi con altra gente e innamorarmi prima virtualmente e poi fisicamente. Poi sono seguiti periodi in cui frequentavo discoteche e facevo esperienze, ad altri in cui restavo più distante in cerca di uno spazio più mio.
Nel 2004, dopo aver fatto coming out con la mia famiglia ed i miei amici e compagni di università, ho partecipato alla prima manifestazione.
Il 14 febbraio del 2004 sono andato a Roma per il Kiss2PACS, in quella occasione ho conosciuto il Cig, che permetteva il viaggio in pullman, e delle persone importanti che mi accompagnano tuttora.
Da quel giorno ho partecipato a diverse manifestazioni: per sensibilizzare la gente alle tematiche gay lesbiche e transessuali, per sensibilizzare la politica, per festeggiare la mia omosessualità; viaggiando da Milano a Roma, Verona, Grosseto.
Da quel giorno ho partecipato sempre più attivamente, crescendo e responsabilizzandomi, al Cig: prima al Gruppo Cultura, poi il Gruppo Teatro, fino ad arrivare al Gruppo Scuola.
Da circa un anno sono un componente del Gruppo Scuola, andiamo nelle superiori di Milano e provincia a confrontarci, parlare con i ragazzi, cercando di mostrare un mondo pieno di diversità e meno di omologazione e rigide classificazioni. Talvolta ho trovato piacevoli sorprese ed emancipazioni, e talvolta mi sono emozionato per il primo coming out di qualche ragazzo spaurito, che per la prima volta parla con qualcuno della propria omosessualità.
Dopo due anni da quella prima manifestazione, credo sia arrivato il momento di fare un altro passo. Offrire il mio tempo ed energie per un'associazione che è una seconda famiglia ed un luogo di crescita. Per portare qualche idea e soprattutto quella degli altri, per lavorare e concretizzare questa uguaglianza sociale e giuridica che qualche volta invidiamo in altri paesi.


giovedì, maggio 11, 2006

Nasce la rete degli amministratori contro le discriminazioni gay
L'iniziativa dell’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di RomaNascerà domani, giovedì 11 maggio, alle ore 15.00, in occasione di un incontro dal titolo “Pubblica amministrazione e diversità”, la prima rete di pubblici amministratori contro le discriminazioni dovute all’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Promossa dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Roma, la rete è aperta a chi lavora nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni.

All’incontro di domani, partecipano, tra gli altri, oltre a Mariella Gramaglia, assessore alle Politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità Comune di Roma, anche Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, che parlerà del Welfare dell'eguaglianza e del Welfare delle differenze, l’assessore all'Istruzione, pari opportunità e politiche di genere del Comune di Torino, Santina Vinciguerra, Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario Arcigay, Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay, Giovanna Camertoni, Segreteria nazionale ArciLesbica e Leila Daianis, vicepresidente nazionale Arcitrans.
:: gaynews.it ::


Il papa: Le coppie non etero? Basate su un amore debole
... io direi semplicemente di ignorarlo, nei suoi deliri egocentrici..
e presuntuosamente Non evangelici..
..e dal delirio al delirio...

L'amore del papa


Errore in Google: in homepage personalizzata


lunedì, maggio 08, 2006

Ho deciso di prendere parte attiva.
Mi sono candidato come Delegato della Consulta per il prossimo Comitato provinciale ArciGay Milano.
Perchè voglio dare la mia disponibilità, le mie energie e tempi al movimento, non solo come manifestante come ho spesso fatto, ma anche entrare nelle dinamiche del CIG.
Se voleste appoggiare la mia candidatura e firmarla, questa sera sono al CIG, per riunirmi come tutti i lunedi sera al Gruppo Scuola, dalle 21.00 alle 23.00
Oppure lasciatemi un commento così da metterci d'accordo.

Allego delle mozioni [.pdf] all'unico Statuto, proposto per ora, per il Comitato provinciale ArciGay di Milano.

**AGGIORNAMENTO**
Anche questa sera sarò al Cig di Via Bezzecca 3, per recuperare le ultime firme.
Sarò li dalle 19, per discutere e delle mozioni portate e della candidatura..
Come al solito si andrà prima a mangiare al TimeOut, una pizzeria li vicino, per poi raggiungere la sede, dove questa sera si parlerà delle comunali prossime e di alcuni candidati che hanno accetato l'invito.


domenica, maggio 07, 2006

Lidia Menapace: "La laicità dello stato italiano è una specie di fiore rarissimo, di fauna perseguitata, di specie in estinzione. Prendo ad esempio il più recente intervento di un ecclesiastico, sia pure progressista.
[..] Tutto ciò avviene perchè nel nostro paese la laicità non è un dato culturale diffuso e si giudica laicità una opinione un po' più avanzata di un personaggio ecclesiastico, in relazione a una struttura di stato. Propongo che si faccia una cura rigorosa di laicità respingendo avanches anche di questo tipo che -per essere meno reazionarie di quelle di Ruini- non sono meno violatrici della laicità."

In alcune mailing-list e somewhere over the web, si indica Lidia Menapace come Presidente della Repubblica.
Su Repubblica.it un interessante analisi di Eugenio Scalfari


sabato, maggio 06, 2006

TreNO contro l'Omofobia!


Per arrivare all'Uguaglianza (Art.3 della Costituzione Italiana) tre fermate:
No alla violenza
No alla discriminazione
No ai sensi di colpa


giovedì, maggio 04, 2006

Luxuria: "No alle trans-toilette alla Camera" - Interrogazione
Nell’Ulivo è già «guerra» sui Pacs
Via libera in Germania al cartoon sul Papa
A BERLINO MONUMENTO A GAY VITTIME NAZISMO


mercoledì, maggio 03, 2006

Una bomba dal passato!
Blast from the Past


Da DudeTube


lunedì, maggio 01, 2006


Ortodossi attaccano Club gay a Mosca


La protesta inscenata da fedeli ortodossi e militanti di estrema destra
Gli agenti hanno fatto evacuare il locale ma non hanno disperso i manifestanti
Mosca, assedio al club gay ma la polizia non interviene
Alcune informazioni: MOSNEWS.COM
Repubblica.it
gayRussia.ru
sholademi: con ulteriori foto
GayClub.ru
Aggiornamenti continui sui Media italiani








A MOSCA ESSERE GAY TORNA UN REATO
Attacchi fascisti e razzisti di massa, appoggiati da Chiesa e autorità, contro locali per omosessuali


Anche in Polonia, due giorni fa (il 29 Aprile), una marcia per la tolleranza è stata interrotta ed attaccata violentemente, in quel caso da giovani nazionalisti - ILGA