Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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martedì, giugno 27, 2006

Sinistra spagnola 5 - Sinistra italiana 0

La legge di Zapatero: parità delle donne Quote rosa anche ai vertici delle aziende
MADRID - Il governo di José Luís Zapatero, icona laica della sinistra europea, premier alla testa di un esecutivo composto in eguale misura di uomini e donne, ha approvato ieri un nuovo progetto di legge destinato a promuovere la parità fra i sessi e a punire la discriminazione. In primo luogo, nel lavoro. I dati statistici hanno rivelato in Spagna gravi disparità salariali fra uomini e donne: la differenza di retribuzione media è superiore al 30%, il doppio della media europea. Ma le differenze non riguardano soltanto il maschilista mondo delle imprese, dato che si estendono al campo politico e sociale. La «Ley de Igualdad» prevede una serie di misure di discriminazione positiva che cercheranno di assicurare alle donne una migliore retribuzione, obbligando le imprese a negoziare con i sindacati, obiettivo l’equità salariale, una presenza maggiore nelle liste elettorali dei partiti, vietando che uno dei due sessi possa avere più del 60% dei candidati o meno del 40% e nei consigli di amministrazione delle imprese con più di 250 lavoratori.
Su questo ultimo punto la nuova legge garantirà una presenza progressiva fino al 40% di donne nel giro di otto anni. Il progetto iniziale dava quattro anni di tempo alle imprese per mettersi in regola.
In cambio le aziende che obbediranno potranno ottenere vantaggi nelle aggiudicazioni degli appalti pubblici quando si troveranno, a parità di offerta, in competizione con concorrenti più maschilisti. Gli incentivi entreranno in vigore dall’inizio quando si vedrà nei fatti la buona volontà «femminista» di un’impresa. È comprensibile che proprio questa norma sui consigli di amministrazione abbia suscitato le critiche più aspre.
La Confindustria spagnola ha protestato, sostenendo che l’imposizione di una quota obbligatoria «va contro i criteri di efficienza», il Consiglio di Stato ha accolto in parte le rimostranze e il governo ha concesso più tempo ma è rimasto fermo sul principio. Attualmente nelle principali imprese i consigli di amministrazione vedono una presenza femminile estremamente ridotta, poco più del 3%. Non sono poche le grandi imprese con un numero di donne ai vertici eguale a zero.
Nella Spagna di Zapatero la discriminazione era palese e intollerabile. E si è cercato di porre rimedio non badando alle critiche come già si è visto per l’ampio catalogo di riforme sociali avviate dal governo socialista: legalizzazione del matrimonio gay, «divorzio express», approvazione della legge contro la violenza domestica e del progetto per l’assistenza delle persone handicappate e alle loro famiglie. Dal punto di vista delle donne il progetto di legge è senza dubbio positivo su svariati fronti: si parla anche di protezione contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, si offrono vantaggi per conciliare maternità e lavoro.
Si è pensato anche ai padri prevedendo un ampliamento del permesso di paternità sia ai padri biologici che a quelli adottivi. I media del servizio pubblico saranno obbligati a trasmettere «una immagine non stereotipata della donna e a utilizzare un linguaggio non sessista».
La vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, «lady di ferro» del governo e vero braccio destro di Zapatero, ha salutato il provvedimento, che non troverà ostacoli nel suo iter parlamentare, come «un passo da gigante nel cammino per raggiungere la parità reale fra uomini e donne». E con questa legge, ha detto in conferenza stampa, la Spagna si colloca fra i Paesi più avanzati al mondo per quanto riguarda i diritti dei cittadini. L’opposizione ha criticato la legge definendola «propagandistica ed elitaria» riferendosi chiaramente alle quote nei consigli di amministrazione e sostenendo che «non va incontro ai veri problemi delle donne».

Mino Vignolo


martedì, giugno 20, 2006


No al Referendum Costituzionale

BERLUSCONI: UN SI’ CONTRO GLI OMOSESSUALI
ARCIGAY: UN NO CONTRO L’OMOFOBIA DELLA DESTRA ITALIANA
Lo Giudice: “Diciamo no allo stravolgimento della Costituzione italiana da parte di una destra incostituzionale che fa carta straccia del principio di non discriminazione”

“La dichiarazione di Berlusconi la dice lunga sull’incultura costituzionale di questa destra. Per l’ex premier è un’indegnità stare al fianco delle persone omosessuali. Berlusconi ignora che la Costituzione italiana, all’art. 3, protegge tutti i cittadini da discriminazioni legate alle loro condizioni personali e che la Carta di Nizza, fatta propria dal nostro parlamento durante il suo stesso governo, bandisce esplicitamente le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Così Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, risponde alle dichiarazioni rilasciate quest’oggi da Silvio Berlusconi, secondo il quale “votare si è anche dire no ai ministri che vanno in piazza con i centri sociali e con gli omosessuali".
“Non si può e non si deve permettere a quest’uomo che fa carta straccia dei principi costituzionali – continua Lo Giudice - di stravolgere la Carta nata dalla resistenza contro la violenza e l’oppressione. Per questo invitiamo le persone e la comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transgender) a votare un convinto No alla riforma della Costituzione nel referendum confermativo dei prossimi 25 e 26 giugno”.


Stop alle aggressioni razziste e omofobe

Il Parlamento europeo, con 301 voti favorevoli, 161 contrari e 102 astensioni, ha adottato, il 14 giugno 2006, una risoluzione comune che condanna fermamente tutte le aggressioni di stampo razzista, considerando che il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo, l'omofobia e l'avversione ai Rom, sono fenomeni dalle motivazioni irrazionali, a volte legati all'emarginazione, all'esclusione sociale e alla disoccupazione, nonché derivanti dal rifiuto di concepire la diversità presente nelle nostre società come una fonte di ricchezza.

Nel deplorare quindi l'espandersi del consenso a partiti che propagano idee razziste e omofobe, il Parlamento europeo chiede insistentemente a tutti gli Stati membri:

* di prevedere almeno la possibilità di ritirare i finanziamenti pubblici ai partiti politici che non rispettano i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto, così come sono sanciti nella Convenzione europea sui diritti dell'uomo e nella Carta europea dei diritti fondamentali;
* di lanciare campagne d'informazione nei media e nelle scuole, al fine di promuovere la diversità culturale come forma di ricchezza e di dinamismo economico, la parità di genere, la tolleranza, il dialogo e l'integrazione.

Gli Stati membri sono altresì invitati a rafforzare le misure di diritto penale finalizzate al ravvicinamento delle pene contemplate per tali reati nei vari Stati dell'UE e ad applicare efficacemente le direttive anti-discriminazione. Parallelamente, i deputati esortano la Commissione a citare davanti alla Corte di giustizia gli Stati membri inadempienti e a proporre entro il primo semestre del 2007 nuovi strumenti legislativi che contemplino tutti i motivi di discriminazione elencati dal Trattato CE.

L'Esecutivo è anche sollecitato a promuovere lo sviluppo di una politica di anti-discriminazione, accanto alla nascente politica in materia di integrazione, considerando che per raggiungere la parità occorre rivolgere la debita attenzione all'integrazione e ad altri interventi non legislativi.

Visto poi l'aumento del numero di aggressioni, urla e slogan razzisti negli stadi da parte di tifosi di ideologia neonazista, si sottolinea la necessità di sostenere iniziative contro il razzismo e la xenofobia in relazione ai mondiali di calcio attualmente in corso in Germania.

Il Parlamento europeo ricorda, infine, la necessità di disporre di definizioni e statistiche valide e precise sul razzismo e la xenofobia, in particolare sugli atti di violenza a carattere razzista e xenofobo, quale strumento per combattere efficacemente tali fenomeni, come è già stato evidenziato nella relazione annuale 2005 dell'EUMC, in cui si sottolinea la mancanza di registrazioni statistiche degli episodi di violenza razzista avvenuti, per esempio, in Italia, in Portogallo e in Grecia.

Il testo della risoluzione [.pdf]


venerdì, giugno 16, 2006

Ma quella sera qualcuno reagì.


La sera del 27 giugno 1969 era un venerdì, e lo Stonewall Inn era pieno come un uovo. Il locale di Christopher Street, nel Greenwich Village, era uno dei più noti locali gay di Manhattan, discretamente appartato dall'esterno e periodicamente tartassato dalla polizia con una scusa o l'altra. Era frequentato da pochi vistosi travestiti e molti anonimi clienti, soprattutto giovani, rassicurati dalla riservatezza del posto e dal fatto che la polizia portasse sempre via per prime le checche e desse loro il tempo di dileguarsi. Quel venerdì per i tavoli si piangeva la morte di Judy Garland, icona di femminilità sempre venerata dalla cultura gay, quando verso mezzanotte sei agenti della polizia di New York, quattro uomini e due donne, piombarono allo Stonewall con un mandato per controllare che non venissero venduti alcoolici, per cui i gestori non avevano mai ottenuto la licenza (fino a due anni prima nessun locale poteva servire alcoolici agli omosessuali, per legge).
Il mandato era pretestuoso, il reato tollerato in mille altri casi, ma era un'occasione per far tenere bassa la cresta ai locali gay.
I poliziotti presero a distribuire minacce e rompere oggetti a colpi di manganello, e fecero uscire i clienti a uno a uno, fermando i travestiti.
Ma quella sera qualcuno reagì.

Ci vediamo domani, al TorinoPride!


LE PERSONE VENGONO NELLA TUA VITA PER UNA RAGIONE.


Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita.
Quando saprai perchè, saprai cosa fare con quella persona.
Quando qualcuno è nella tua vita per una RAGIONE, di solito è per soddisfare un bisogno che hai espresso.
Sono persone venute per assisterti attraverso una difficoltà , per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente.
Possono sembrare come un dono del cielo e lo sono.
Loro sono li per il motivo per cui tu hai bisogno che ci siano.
Quindi, senza nessuno sbaglio da parte tua o in un momento meno opportuno, questa persona dirà o farà qualcosa per portare la relazione a una fine.
Qualche volta loro muoiono. Qualche volta se ne vanno. Qualche volta si comportano male e ti costringono a prendere una decisione.
Ciò che dobbiamo capire è che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il nostro desiderio realizzato,il loro lavoro è finito.
La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti.
Alcune persone vengono nella nostra vita per una STAGIONE, perchè è arrivato il tuo momento di condividere,crescere e imparare.
Loro ti portano un esperienza di pace o ti fanno ridere.
Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti danno un incredibile quantità di gioia.
Credici, è vero. Ma solo per una stagione!
Le relazioni che durano TUTTA LA VITA ti insegnano lezioni che durano TUTTA LA VITA, cose che devi costruire al fine di avere delle solide fondamenta emotive.
Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le altre
relazioni e aree della tua vita.
Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è chiaroveggente.
Grazie per essere una parte della mia vita, che sia per una ragione, una stagione o tutta la vita.


giovedì, giugno 15, 2006

Continuano i flussi emotivi dopo l'esperienza della settimana scorsa.
Ecco cosa ha scritto Tony..
Già amici amanti fratelli, per una stagione o per
tutta la vita cosa importa, l'importante è che ci
siamo e respiriamo questi colori, questi sapori
insieme.
Siamo tutti spersi nel caos che ci avvolge, cerchiamo
identità in bicchieri colmi d'acqua e se fossero le
nostre debolezze la nostra risorsa.
Un sorriso un bacio ed un abbraccio a tutti.
Spero che noi amiche amanti e sorelle possiamo essere
noi i nuovi semi di pace su questa terra e lenire le
nostre come le altrui sofferenze.
Buon Viaggio a tutti.


mercoledì, giugno 14, 2006

Lentamente muore


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(P. Neruda)


lunedì, giugno 12, 2006

Sono tornato da una esperienza fantastica.
Dal 3 al 7 Giugno scorso ho partecipato ad un corso di formazione sui Diritti Umani, utilizzando un manuale di educazione non formale, Compass.
Il progetto si inserisce all'interno di una campagna antidiscriminazione "All Different - All Equal", promossa dal Consiglio d'Europa, e che verrà lanciata a metà Agosto a RoverWay, presso Oppiano, un paese vicino Firenze che verrà sommerso di 5000 scout di tutta Europa.
La cosa meraviglios di questa settimana sono le emozioni. Emozioni che mi rimarranno dentro al cuore, insieme al ricordo degli occhi e dei sorrisi degli amici compagni di esperienza.
Ho voluto mettermi molto in gioco: mi sono lasciato andare sperimentando le mie emozioni senza freni. Ed il risultato sono stati momenti molto intensi, ed emozioni forti. Il risultato è la formazione di legami forti ed intimità mai sperimentate.
Questo grazie anche alla libertà ed all'apertura dei miei compagni, che senza paure e ambiguità si sono rapportati a me come un amico: senza possibili fraintendimenti sessuali.
Ricordo i giochi di fiducia: gli occhi chiusi guidati l'un con l'altro soltanto dal contatto tra due dita, o i massaggi, o le passeggiate verso castelli lontani nel cuore della notte.
Il tempo a Cava dei Tirreni, durante questo corso, è stato completamente sfalsato: lavoravamo duro e sodo dalle 9.30 alle 13.00 e poi dalle 15.00 alle 19.00, talvolta anche alla sera, ma il tempo volava via come fossero minuti: solo la stanchezza o la fame ci ricordava delle ore che passavano.
Durante questa settimana siamo diventati tutti più giocolieri e più belli. Abbiamo visto con i nostri occhi la possibilità di avere un contatto differente con la gente, di poter ballare in un localino tenuto da una giovanissima coppia di 55enni, di poter imparare la capoeira in mezzo al corso, di giocare un gruppetto di bambini e di fare chiaccherate sulla vita con una signora di 82 anni.
Forse anche la gente di giù è diversa, ma forse non troppo..
Certo mi mancheranno dei compagni di gioco e di vita come quelli avuti questa settimana. Mi mancherà la spontaneità e la sincerità, mi mancheranno i momenti di uscita insieme appena era possibile, anche solo per 5 minuti sulla terrazza del chiostro.
Su tutto una parola Saudaji, con cui ho avuto modo di riflettere..
Ovvero si nostalgia e malinconia dei meravigliosi contatti emotivi, della settimana trascorsa, ma non in senso negativo: con la gioia del bel tempo e dell'esperienze importanti e di crescita passate insieme. Con la forza e l'energia per poter portare nella vita di tutti i giorni rapporti come quelli, e creare un ambiente caldo ed accogliente come quello vissuto.

Uno dei formatori mi ha proposta di andare giù a Roma per fare l'educatore/badante ad un gruppo di bambini. Una esperienza (poco) pagata che mi potrà dare maggior elementi sia dal punto di vista formativo che personale.. Ci sto pensando su: il tempo non mi manca, e quindi sono spinto a farlo... devo solo trovare un appoggio.. forse mia cugina potrà essermi di aiuto.
Rifletto sulla libertà che la vita ti propone e che spesso ingabbiamo in paure nostre e regole sociali. Rifletto su come una carezza o un abbraccio possa voler dire anche un Ti voglio bene, senza implicazioni sessuali.
Devo ringraziare Pilu per questi insegnamenti di libertà, e devo ringraziare Francesca, Camilla, Luigi, Tony e tutti gli altri per avermi dato così tanto.. con loro ho riflettuto ho parlato, con loro ho giocato e li ho sentiti vicino nel cuore.

Voglio partire, andare giù a Roma, per fare una nuova esperienza e per passare il fine settimana da Camila e girar per Napoli insieme a Gaia e gli altri. Voglio fare una toccata fino a Scauri, per chiaccherare sulla spiaggia con Paolo, e conoscere la realtà dell'associazione Kim in cui lavora Gabriele a Roma..
Non voglio perdere i contatti, non voglio rimanere in questa realtà che spesso mi vede troppo solo ed apatico, troppo poco vivo..