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Colesterolo: la causa di (e la soluzione a) tutti i nostri problemi. Parte I

Abbiamo tutti un’infarinatura del fatto che nel nostro sangue girano due tipi di colesterolo: uno (il colesterolo LDL) ridurrà la nostra aorta e le nostre coronarie come le tubature del lavandino di una casa di studenti che vuotano nello scarico la pasta avanzata la sera prima, l’altro (il colesterolo HDL) agisce come l’idraulico liquido, rimuovendo dalla parete arteriosa la robaccia che si è depositata.

Ma che cosa sono in realtà HDL e LDL? Esistono davvero tipi diversi di colesterolo? Ma che roba è il colesterolo? HDL e LDL sono davvero come il poliziotto buono e il poliziotto cattivo? E soprattutto, sarà veramente vera questa storia?

Fonte: google immagini (uno dei ventimila risultati a caso)

In questo pezzo troverete la risposta alle prime domande, che saranno propedeutiche alla risposta per la seconda. Coraggio, è ora di prendere confidenza con la roba che gironzola nelle nostre vene e nelle vostre arterie!

La digestione è un processo complicato, ma ancora più complicato è il trasporto dei nutrienti all’interno del sistema circolatorio. Il sangue è un tessuto (1) liquido, dove della roba solida viaggia in giro, in sospensione o in soluzione nel solvente liquido che ne costituisce la base. Nel caso del sangue, acqua. Ora, siamo capaci tutti di sciogliere lo zucchero nell’acqua, ma sfido chiunque a sciogliere in acqua un bel panetto di burro o una mezza litrata di olio di oliva. Chiamatemi quando ce la fate, così andiamo insieme a vincere il Nobel (a me spetta di diritto dato che vi ho dato l’idea) (2). Eppure, i lipidi fanno parte della nostra dieta, e per quanto eliminiamo “il bianco del prosciutto” arriveremo sempre ad ingerirne un po’. I lipidi sono tanti e diversi, e tra loro si annida anche il famigerato (!) colesterolo. Esso è un costituente fondamentale delle membrane cellulari e di molti ormoni (tra cui alcuni sessuali – no cholesterol no party!), e condivide con i suoi altri amici lipidi la poca voglia di sciogliersi in acqua.

L’organismo umano ha perso gran parte delle sue capacità biosintetiche durante l’evoluzione (ad esempio l’abilità a sintetizzare a partire dai precursori più semplici alcuni amminoacidi – che chiamiamo per questo essenziali – e molte vitamine nonché altri composti), ma non il colesterolo. Già questo dovrebbe dirci qualcosa sulla sua importanza, ma oltre alla sintesi endogena, l’organismo non può evidentemente perdersi l’opportunità di raccogliere anche tutto il colesterolo che ingeriamo con la dieta (ed utilizzarlo pure per raccattare altri suoi amici lipidi).

Il viaggio del colesterolo dal carpaccio di puledro nel torrente circolatorio è  - per utilizzare un termine tecnico – abbastanza un casino. Esso inizia dall’intestino, dove i lipidi vengono caricati dentro i chilomicroni, speciali cosi composti da proteine che “avvolgono” i lipidi dentro a delle palline, permettendone il trasporto dentro ad un solvente dentro cui avrebbero solo una limitatissima voglia di sciogliersi. La proteina principale dei chilomicroni, ApoB48, è sintetizzata dagli enterociti (ricordate? Abbiamo già parlato dei villi quando ci chiedevamo come mai non veniamo divorati dall’interno dai miliardi di miliardi di batteri che vivono al nostro interno).

villo_intestinale

I villi intestinali. Che schiiiifo! Lapalissianamente, gli enterociti sono indicati dalle frecce e dalla scritta…? Indovinate! ;) L’immagine l’ho trovata su http://medicinapertutti.altervista.org/

 Con buona approssimazione, ApoB48 e le altre proteine che compongono il chilomicrone impacchettano tutto quello che è lipofilo (e quindi, non idrofilo) per portarlo il giro. Un po’ come i corrieri di una ditta di logistica portano in giro i pacchi (che naturalmente non andrebbero in giro da soli). Questa orrenda analogia mi tornerà più utile dopo (o almeno lo spero). Come nota di folklore, vi dico che ApoB48 è tradotta da un mRNA trascritto dal gene ApoB. L’mRNA codifica però per una proteina più grande (=lunga) di ApoB48: negli enterociti l’mRNA di ApoB viene modificato appositamente, e viene inserito un codone di STOP all’interno della sequenza codificante in modo che la traduzione termini al 48% della lunghezza totale della sequenza codificante non modificata. Per alzata di mano dunque: da dove arriva il “48″ nel nome della proteina ApoB48? Molto bene, abbassate le mani.

postprandial

A sinistra, potete ammirare del plasma di un individuo a digiuno. A destra, il plasma dopo una bella mangiata: salutate i chilomicroni! Fonte immagine: scattata da me ad un congresso

Questo esercito di chilomicroni (che trasportano un carico altrimenti insolubile e quindi non trasportabile nel sangue) pervade la circolazione, per essere aggredito da tutti i tessuti avidi di sugna in grado di esprimere nei capillari proteine (come la lipoprotein lipasi) in grado di “de-cicciarli”.

plasmabianco

Questa slide (trovata sempre nei miei appunti da qualche congresso) rende abbastanza l’idea di cosa serva la lipoproteina lipasi. Se nessuno rimuove i lipidi dal plasma, questo assume un aspetto (e una composizione!) non molto dissimile da quello che si usa normalmente la mattina per macchiare il caffè.

I chilomicroni però non rimangono in giro per tanto: loro stessi – o quello che ne rimane dopo essere stati smangiucchiati dai tessuti in periferia – arrivano alla fine al fegato, che li internalizza, ponendo fine alla loro esistenza terrena. Il contenuto lipidico di un lauto pasto è stato alla fine digerito, assorbito e distribuito. Dal produttore al consumatore. Ma quindi, ‘sto colesterolo? Buono e cattivo? E soprattutto: le HDL e le LDL?

Come in tutte le storie che si rispettano, la fine dei chilomicroni è solo un nuovo inizio: nel prossimo post scopriremo lo sporco commercio del colesterolo nel nostro corpo. E poi, avremo la base per iniziare a demolire un po’ di queste certezze.

Piermatteo

 

Note a piè pagina

(1) Sì, questa roba sconvolge anche me. Eppure il sangue è un tessuto connettivo liquido. Fino alla prossima revisione di classificazione (alla fine, tutto è una funzione di come le cose vengono definite).

(2) nota di Giovanni Argento: “di diritto dato che vi ho dato” è una delle assonanze più belle che abbia letto su questo blog :)

Cosa aspetti a leggere anche la seconda parte?

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Scritto da Piermatteo Barambani Pubblicato il 1 ottobre 2013

 

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