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Sperimentazione animale: l’Imperatrice è nuda o è rivestita di vaccate? (parte VII)

Prosegue l’analisi critica dell’opera antivivisezionista di Ruesch “L’imperatrice nuda”.
I link alle puntate precedenti li trovate in calce a questo stesso post. In grassetto le frasi originali dell’opera di Ruesch, e in corsivo i miei commenti.

 

Nella parte precedente Reusch ha iniziato a riportare una lunga serie di casi che dovrebero dimostrare che la sperimentazione in animale porta ad esiti imprevedibili riguardo alla sicurezza dei farmaci in uomo.

In realtà in molti casi si può verificare un comportamento analogo tra animale e uomo e i problemi possono essere imputati alla mancanza di un’adeguata sperimentazione (per farmaci molto vecchi) o a casi non relati con la sperimentazione (sovradosaggi)…

del Metaqualone, lo psicofarmaco che procurò squilibri mentali tra cui centinaia con esito mortale,

MANCA LA REFERENZA. Il Metaqualone è un sedativo, il termine ‘squilibri mentali con esito mortale’ è poco chiaro, non è chiaro se l’autore si riferisca a suicidi o altro. Ad ogni modo la triste fama del metaqualone è dovuta al fatto che viene utilizzato come droga. Non è chiaro se l’autore si riferisca a casi ad uso medico o stupefacente (nel qual caso anche la morfina causa morti, come pure l’oppio, ma non è un problema di sperimentazione animale)

del MEL/29, che causò cataratte,

MANCA LA REFERENZA. Per “MEL/29 cataratta” gli unici risultati di Google citano la frase di Ruesch (anche in inglese). Non vi è traccia di altre fonti.

del Cloramfenicolo, responsabile di alterazioni mortali del sangue,

MANCA LA REFERENZA. Il cloramfenicolo è uno degli antibiotici più potenti conosciuti e la sua tossicità è ben nota da tempo dai dati in animale (tanto nota che già nel 1989 A. Yunis pubblica “Chloramphenicol toxicity: 25 years of research” su Am. J. Med.). Nonostante la sua tossicità rimane un farmaco molto importante a causa della sua potenza e della sua capacità di superare la barriera ematoencefalica. Viene somministrato in casi di infezioni estremamente gravi quali tifo, colera e infezioni cerebrali (meningite batterica). La sua tossicità a livello del sangue e del midollo osseo è a volte sfruttata nella terapia contro le leucemie.
Ciò che è importante sottolineare è che un farmaco testato in animale non è necessariamente innocuo, ma gli studi in animale consentono di valutarne la tossicità e stabilire se il rischio sia commisurato al beneficio.

dello Stilbestrolo rivelatosi causa di cancri.

MANCA LA REFERENZA. Il dietilstilbestrolo (o DES) è un estrogeno sintetico sintetizzato per la prima volta nel 1938. Fu introdotto sul mercato nel 1941 per combattere le vaginiti causate dalla gonorrea (perché la penicillina non era ancora disponibile) e si rivelò efficace contro il tumore alla prostata e il tumore al seno in stato avanzato, per combattere la menopausa e per contrastare i problemi dovuti a disfunzioni ovariche.
Sottolineo queste cose per dire che fu introdotto sul mercato nel ’41 alla luce di benefici terapeutici evidenti ed in un periodo in cui i protocolli di sperimentazione in animale non erano ancora particolarmente raffinati (ovvero si testava in pochi animali ed in poche condizioni).
I problemi del DES si originano nella stessa cultura che permise la catastrofe del talidomide: ovvero mancanza di sperimentazione e convinzione che il farmaco non potesse raggiungere il feto in gestazione. Il DES veniva somministrato in caso di gravidanza a rischio perché si riteneva prevenisse l’aborto. Fu ritirato dal mercato nel 1975 perché si dimostrò che aumentava l’incidenza di tumori alla vagina in ragazze che erano state esposte al DES durante la loro gestazione (ovvero le madri avevano preso il DES mentre le stavano aspettando), una condizione che non era stata assolutamente testata ai tempi della sua messa in vendita. Di nuovo, non è che la sperimentazione in animale abbia fallito, semplicemente non era stata fatta per verificare condizioni diverse da quelle inizialmente pensate per il farmaco (vaginiti, tumori al testicolo…).

In verità è ingiusto fare solo pochi nomi. Se ne dovrebbero fare migliaia. Lo scandalo dei farmaci sul prontuario dell’INAM, di recente memoria, è stato sbandierato a sufficienza da tutta la stampa italiana. Comunque il fenomeno non ha frontiere. Naturalmente la fallacia del metodo si esprime anche in senso inverso, precludendo l’impiego di farmaci benefici. C’è il grande esempio della penicillina, che non sarebbe mai entrata in uso se prima che sull’uomo la si fosse sperimentata sulle cavie, poiché queste ne rimangono fulminate.

Ovviamente manca la referenza, ad ogni modo la prima descrizione in letteratura del trattamento di cavie con penicillina risale al 1943 (Hamre D M et al (1943) Am. J. Med. Sci. vol.206: 64) che riporta che l’esposizione ad alte dosi di penicillina provocarono la morte di più del 90% delle cavie in 3-4 giorni, ad ogni modo la produzione di penicillina era molto inefficiente e il suo grado di purezza estremamente basso. Nell’articolo si evidenzia che i problemi potrebbero essere dovuti alla bassa purezza della preparazione dato che accrescendo la purezza dal 6% al 60% (non all’omogeneità ovvero 99.99% di purezza come si può facilmente fare oggi) la mortalità scendeva al 60%.
L’articolo indica anche che dosi comparabili a quelle utilizzate in uomo non causano mortalità. Un altro aspetto interessate della letalità della penicillina osservata nelle cavie è che essa riflette due comportamenti osservabili anche in uomo: la letalità ‘fulminante’ a basse dosi è imputabile a shock anafilattico (che succede anche in esseri umani allergici alla penicillina), mentre la letalità da alti dosaggi si manifesta dopo qualche giorno ed è dovuta alla distruzione della flora batterica intestinale che lascia spazio alla ricolonizzazione dell’intestino da parte di batteri patogeni che poi generano una setticemia (si veda
De Somer P et al (1955) Ant. Chem. vol.5: 463). Quindi la cavia con buona approssimazione rispecchia esattamente il funzionamento della penicillina in uomo.
Aggiungo che la penicillina è prodotta da una muffa e deve essere somministrata per iniezione, siccome nessuno sano di mente si inietterebbe del succo di muffa le prime osservazioni sull’efficacia della penicillina nell’uccidere batteri in piastra furono verificate infettando ratti con una dose letale di streptococchi e poi trattandoli con penicillina. Mentre i topi non trattati morirono tutti gli altri sopravvissero e questo spinse ad ipotizzare che fosse possibile l’utilizzo in uomo.
Quest’informazione di natura storica è riportata in tutti i libri di medicina (l’esperimento di Howard Florey del 1940) e nonostante la penicillina fosse stata scoperta da Fleming nel 1928 solo l’evidenza di un effetto ‘miracoloso’ in animale spinse verso lo sviluppo della penicillina come antibiotico.

Molti estrogeni sintetici, che non danneggiano il fegato dell’uomo, distruggono il fegato dei gatti, che pure ha proprietà antitossiche di gran lunga superiori al nostro; ma poi si sono dimostrati mortali per l’uomo per altri versi.

MANCA REFERENZA. Il principale tra gli estrogeni sintetici è il già menzionato Stilbestrolo o (DES) e infatti la pagina di Wikipedia sul Stilbestrolo riporta la storiella dei problemi al fegato dei gatti (ma non cita la referenza).
Come si può leggere qui però il DES è usato comunemente nella pratica veterinaria e a dosaggi normali (compatibili all’equivalente umano) non dovrebbe causare problemi (si noti l’avvertenza che il DES non deve essere somministrato ad animali gravidi, proprio come per gli esseri umani).
La cosa interessante è che ad alti dosaggi o in seguito a trattamenti prolungati anche gli esseri umani hanno problemi al fegato (proprio come il modello animale).

Esistono bacche di bosco letali per l’uomo, ma gli uccelli se ne nutrono.

MANCA LA REFERENZA. Vero, ma gli uccelli non sono mammiferi. Più i modelli animali sono evolutivamente lontani e meno sono compatibili, per questo si usano i mammiferi e non le meduse.

Una dose di belladonna che ucciderebbe un uomo non nuoce né al coniglio né alla capra.

MANCA LA REFERENZA. Ad ogni modo è vero, il coniglio è il mammifero più resistente all’atropina, ma benché mammifero e non uccello, non è comunque un buon modello per l’assorbimento di certi tipi farmaci per via orale perché è erbivoro e gli erbivori tendono ad aver maggior resistenza ai veleni vegetali (ovviamente), noi siamo onnivori/carnivori per cui topi, ratti e scimmie danno risultati più attendibili. Si noti ad ogni modo che molti composti tossici che risultano innocui nel coniglio per ingestione presentano una tossicità normale se iniettati (si veda quanto detto più oltre per l’amanita falloide)

Cavie e scimmie sopportano la stricnina, l’uomo no.

MANCA LA REFERENZA. Le cavie sono più resistenti degli esseri umani alla stricnina ma, come per i conigli e la belladonna, vale il discorso che sono esclusivamente erbivori. Non ho trovato informazioni sulla resistenza alla stricnina da parte delle scimmie (la presenza di indicazioni sull’uso della stricnina per la stimolazione del sistema nervoso periferico in scimmia mi fa pensare che non siano resistenti)

Il calomelano, che non influisce sulla secrezione di bile nel cane, può triplicarla nell’uomo.

MANCA LA REFERENZA. Qui si torna all’alchimia… Il calomelano è il Cloruro Mercuroso, e fino al XIX secolo era usato per ‘espellere i cattivi umori’, il fatto che contenga mercurio e quindi sia orrendamente tossico lo rende un po’ demodé…
Da questo resoconto pare che i dati ottenuti in cane non fossero propriamente attendibili come vorrebbe Ruesch (si parla di chirurgia veterinaria e drenaggio biliare a metà ottocento…)

Per contro la digitalina, che alza pericolosamente la pressione nel cane, non influisce su quella dell’uomo.

MANCA LA REFERENZA. La digitalina ha esattamente la stessa azione in uomo e cane.

La datura e il giusquiamo sono veleni per l’uomo, ma cibo per la chiocciola.

La chiocciola! Non è nemmeno un vertebrato! E’ un po’ difficile fare paragoni sensati tra organismi così differenti (infatti non credo che nessuno faccia sperimentazione tossicologica in chiocciola, a meno che non siano pesticidi)… mi stupisce che l’autore non tiri in ballo i pesci per dire che non sono un modello valido per il sistema respiratorio. Ad ogni modo manca la referenza…

L’amanita falloide, un fungo di cui basta una dose minima per distruggere un’intera famiglia umana, può essere consumata impunemente dal coniglio, uno degli animali preferiti dagli sperimentatori.

MANCA LA REFERENZA. Sulle peculiarità dell’apparato digerente del coniglio ho già discusso. Nella sua simpatica disamina però l’autore sembra omettere che tutte le sostanze cui il coniglio (o di seguito la capra, il porcospino…) è immune non presentano tossicità solo se ingerite: un’iniezione di falloidina ha la stessa tossicità in coniglio o gatto (e i farmaci prima di arrivare ad una formulazione di somministrazione orale sono testati per iniezione).

Il porcospino può ingoiare in una sola volta senza danno tanto oppio quanto un drogato abituale ne può fumare in due settimane, e innaffiarlo con tanto acido prussico da avvelenare un reggimento.

MANCA REFERENZA. Ad ogni modo in “A treatise on poisons in relation to medical jurisprudence, physiology, and the practice of physic” di Sir. Robert Christison (1836) nella sezione ‘evidence of general poisoning’ a pagina 66 si citano le affermazioni di tale M. Virey (sul Journal Universel vi.26) che di fatto corrispondono a quanto riportato da Ruesch. Trovo particolarmente divertente che Christison critichi Virey per non aver fornito riferimenti bibliografici, inoltre la storia del porcospino invincibile viene grandemente ridimensionata.

 

Continua…

 

Parola di Zarathustra

 

Sperimentazione animale: l’Imperatrice è nuda o è rivestita di vaccate?
parte I | parte II | parte III | parte IV | parte V | parte VI | parte VII | parte VIII | parte IX

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Scritto da Zarathustra Pubblicato il 18 settembre 2012

 

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7 Commenti »

  • Sperimentazione animale: l’Imperatrice è nuda o è rivestita di vaccate? (parte II) | OMG! Science! dice:

    [...] è nuda o è rivestita di vaccate? parte I | parte II | parte III | parte IV | parte V | parte VI | parte VII | parte VIII | parte [...]

  • Christian Paris dice:

    Attendo sempre con molto interesse ogni nuova parte e sono felice che stia continuando nonostante l’allontanamento da Amministratore della pagina di Facebook dell’autore(salvo miei equivoci di persona, in tal caso me ne scuso).
    Al momento sto leggendo a mia volta l’imperatrice nuda (a dire il vero ho iniziato oggi ma essendo molto spicciola come lettura credo che la finirò con calma entro domani), e desidero leggere la tua analisi sui prossimi capitoli, sia per mancanza mia di conoscenza in alcuni punti e sia per avere una sorta di “dialogo” al riguardo che non ricada nel fanatico di turno (o nell’indifferente di turno, come la maggior parte dei miei conoscenti che, seppur favorevoli alla sperimentazione, si sono alquanto rotti i coglioni di sentirmene parlare).

    Devo giusto dire che spesso mi prudono le mani nel leggere certe castronerie che vengono spacciate in questo che Ruesch definisce trattato, ed attendo appunto le prossime parti dell’analisi per conoscere la sua/tua/vostra opinione sui prossimi punti.

    Questo per dire che questo lavoro è più che apprezzato e che spero vada avanti nel tentativo di portare chiarezza per tutti ed una visione oggettiva al riguardo.

    Grazie.

  • Giovanni Argento dice:

    Ciao Christian, grazie per il tuo interesse :)
    Forse però ci confondi con gli amici di “A favore della sperimentazione animale”, che ogni tanto condividono e replicano questi nostri contenuti.
    Il nostro autore, Zarathustra, non è amministratore della pagina Facebook, e comunque non è stato allontanato da niente: anzi, da queste parti ce lo teniamo ben stretto, visto il suo talento e la sua competenza ;)

    Ovviamente, se anche tu volessi approfondire qualche aspetto legato alle “castronerie” che trovi in giro, ma anche se volessi fare un po’ di sana divulgazione scientifica, le nostre pagine sono sempre a disposizione.
    Buona giornata!

  • Christian Paris dice:

    Eh si, il dubbio mi era venuto.
    A scanso d’equivoci, l’amministratore in questione non è stato allontanato ma si è allontanato per motivi semplicemente personali (onde evitare congetture da “anti”). Devo aver frainteso qualche post riguardo l’analisi del libro, scambiandolo come di sua gestione.

    I complimenti per il vostro operata naturalmente non cambiano.

    Grazie per aver prontamente risposto, terrò ben in considerazione le tue parole.

    Buon lavoro, continuate in questo ottimo modo.

    Christian

  • Roderico di Montenotte dice:

    Abbiamo le carceri zeppe di criminali omicidi e violentatori, torturatori e pedofili… Diamogli la possibilità di uno sconto di pena aderendo volontariamente alla sperimentazione… se sopravvivono 5 anni gli si dimezza la pena.
    Il problema non è la compatibilità o meno degli animali da sperimentazione, il problema è che come ho sopra scritto il “materiale” ci sarebbe e diversamente dagli animali non sarebbe una povera creatura innocente…
    Ovviamente mi aspetto una levata di scudi dai buonisti e dai baciapile.

    • Christian Paris dice:

      Andiamo Roderico, una cosa del genere l’avevano già fatto a Peña Duro con Bane e guarda i risultati, Batman riesce a stento a tenergli testa. Vuoi davvero una cosa del genere?!

  • Sperimentazione animale: l’Imperatrice è nuda o è rivestita di vaccate? (parte I) | OMG! Science! dice:

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