Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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mercoledì, settembre 18, 2002

[tra parentesi quadre ho aggiunto chiarimenti e postille fatte il giorno dopo: sono estranee allo scritto ma servono per capire il senso delle frasi scritte di getto..]
Son le 4.48 e se uno si sente solo ora?
Non si può che sfogarsi così: scrivendo.. al vento.
Quanto meno ci si esercita.. [a scrivere "a macchina"]
Tutto complice le canzoncine triste/tristissime che mi sto ascoltando. Ho scaricato le foto dell'MTVday rivedendo il bel Rampi e la cara Elena.
Dei bei momenti, divertenti, divertiti. Almeno a ricordarlo, perchè la verità è che sopratutto all'inizio ero nel panico più totale.. un po' a disagio.. c'era Davide che era fin troppo esplosivo.. eheh, e quindi mi sentivo considerato un po' poco, si. Poi con la stanchezza dello stare continuamente in piedi, le canzoni martellanti, qualche spinta.. il caldo, l'assenza di acqua ci ha reso partecipi di una esperienza in comune. E' bastato questo perchè mi sentissi più tranquillo e a mio agio.
Alla fine ero davvero :( [triste] eheh, ma che ci vuoi fare..
Piuttosto, vediamo di vederci più spesso [parlando tra me e me..], prima.. di organizzarci e fare qualcosa insieme.. .ed immortalarli [queste felici occasioni] sempre con le foto.. cosi da registrar tutto.. da metterlo sul sito.. per tranquillizzare me prima, .. gli altri anche, poi. Non lo so perchè, ma devo far sempre vedere agli altri che va tutto bene.
Si parlava [riprendendo il discorso..] della paura di far vedere le emozioni, intese anche come tristezze e pesantezze (vedi il caso mal interpretato di F..), perchè ci si potrebbe allontanare da un bambino, o una persona, in difficoltà.
Ho scritto "bambino" perchè pensavo proprio al fatto che questo [l'allontanarsi da una persona che vuole esprimere il proprio disagio, i propri problemi] è sicuramente, o molto più probabilmente vero quando si è bambini, dove i coetanei non hanno la testa per mettersi li e parlare di cose così serie e magari tristi, e magari gli insegnanti, o gli adulti non se ne rendono conto.. o non comprendono esattamente.
Ora dovrei essere più tranquillo: ho persone, amici vicino a me che possono interagire, aiutarmi, rispondere. Il problema che viene dopo è che tendo a scomparire dalla faccia della terra.. dimenticandomi (o cercando di farlo) del mio male, e degli altri: di tutto, cercando di distrarsi tra pippe e televisione..
E questo [l'allontanarsi da tutti e da tutto] fa paura: perchè ci si sente soli, poi si tende magari a pensare ad un futuro altrettanto solo, angoscioso.. pesante.. e così vicino..
mi immagino, con la barba cresciuta, che mi trascino da un posto all'altro, indossando un vecchio e malandato vestito elegante (o lo era all'inizio), con una sigaretta a metà bocca.. con profonde occhiaie, il viso chino e triste, insomma.. solo..
E' un periodo probabilmente di rinnovo.. a volte mi rassicuro così: penso che a volte il dolore di alcuni momenti porta a cambiamenti, più o meno evidenti, a volte si cresce, si diventa adulti, a volte si prende coraggio di fare scelte e prendere strade.
A volte vorrei piangere... ma non ci riesco. Non ci riesco, anche se in questa ultima settimana ci sono state un paio di occasioni.. in cui stavo per farlo.. ma poi, ho cacciato tutto dentro, con forza.. mentre lo stomaco mi si contorce tutt'ora, un po' come il viso in questa smorfia [che al momento facevo]..
Domani, o meglio oggi è mercoledì. Ieri sarei dovuto andare a fare l'abbonamento per la piscina, anche se ben mi viene in mente che ci andavo da solo.. questa autonomia, lo spostarmi da solo, libero,autonomo per la città... l'essere tranquillo di poter stare quanto tempo voglio in piscina.. tutto questo mi distrae a volte, mi rassicura mi fa sentir forte.. ma è decisamente una delicata linea.. oltre la quale c'è la consapevolezza di non stare con degli amici, di non ricevere una coccola, un abbraccio, un bacio.. la consapevolezza di stare da soli.
La tendenza allora viene quella di puntare magari sulla fisicità della cosa, e cercare di appagarsi (o cercare di farlo) attraverso brevi/brevissime storielle... e la paura di non trovare le persone giuste, simili a me sale spropositatamente.
Forse in effetti qualcuno che ho vicino a me, c'è. Ma il fatto che ci sia un rapporto sbilanciato tende a crearmi dei grossi problemi nell'avere un normale rapporto anche a prescindere da quello che l'altra persona può provare per me.. ma lo sento.. sento di essere quasi in dovere di dare qualcosa all'altra. [traduzione: rapporti in cui è l'altra persona ad avere degli interessi nei miei confronti e dove quindi io mi trovo ad assumere un ruolo così passivo, tende a farmi sentire in dificoltà: anzichè chiarire la cosa, cioè che magari io non sono interessato, e vivere tranquillamente il rapporto come uno qualsiasi di amicizia, tendo a far capire all'altro che nn sono interessato in modo molto meno esplicito, e a sentirmi quasi obbligato di dare qualcosa all'altra persona. In questo modo il rapporto è viziato:io non sono sincero ne a mio agio e tranquillo.]
So che è sbagliato.. ma è più forte di me.. e queste cose tendono a tener lontano il rapporto. Se nasce come amicizia, o se io sono la persona che s'interessa dell'altra attivamente, allora mi è più facile poi mantenere questa relazione, quel rapporto. Ma quando è il contrario.. avrei voglia.. di scappare.. via, non pensarci.. di mettere una distanza temporale e quindi emotiva.
A meno poi di essere in situazioni di crisi.. e ripensare.. ripensare ai pochi rapporti che sono funzionati.. ho stampato a caldo, nella mente l'incontro con una persona il capodanno di un anno fa.. il gioco.. l'interessarsi l'uno dell'altro, il passare del tempo insieme.. e la voglia poi di baciarsi, di volersi... inutile dire che la cosa si è dovuto interrompere lì perchè doveva tornare dalla Svizzera da dove veniva..
Ed allora penso al cioccolato che mi ha donato, e che tengo gelosamente in suo ricordo..
Ma mi viene anche in mente di quelle volte che ho messo tanta energia aspettativa nel avere un raporto di amicizia con ragazze o ragazzi e poi queste non sono state ricambiate o per motivi non così chiari sono stati lasciati andare..
A Silvia avevo promesso che sarei passato all'attacco all'affrontare la cosa.. . al conoscere gente al reagire. al momento non sono ancora in forza per farlo.
5.20 Ora mi sento un po' più tranquillo, più leggero.. dopo questo mio sfogo.. questa mia esplicitazione: non ho parlato con nessuno, ma ho messo fuori tutto.. ( o quasi.. eheh).
Sorrido =)
Penso che mi ricollegherò per la terza volta stanotte.. per mettere online questo sfogo personale. Per me, e per gli altri, per voi: per capirmi ( quante pippe che mi faccio.. ), e perchì come me a volte si sente un po' in difficolta, si sente un po' solo.
..
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Chissà quanto sto spendendo... mentre sono in attesa della maledetta ADSL.. (Telecom infame.. ) e mentre il mio pc ritorna riparato... Si è vero..: non so come, ma l'ho sfasciato di nuovo, questa volta non si tratta dell'HardDisk, ma della scheda madre... così ho preso l'occasione per rifarmi (all'insegna dell'economia) un buon piccì (ottime componenti, ma processore da 1.3GHz "vecchiotto", così da aspettare l'anno prox per aggiornarlo con processori più potenti che nel frattempo saranno diventati ben più economici. )
Sono tornato alla norma.. anzi.. ho fame... ma forse è meglio che prima vada a letto a dormire.. Buona notte a tutti.
[il mutamento risulta così rapido e repentito in quanto non si possono quantificare le pause, se nn con quelle righe e doppi puntini, tra le due parti dello scritto.]