Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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venerdì, luglio 30, 2004


Similar to us in some Internet Act ... or really closed mentality about Internet (P2P, Privacy, Information, etc).
A tale proposito, ma non solo segnalo l'articolo che dovrebbe far riflettere..
La cultura del consumatore-hacker
Mentre parlando sempre di politica ed impegni.. vogliamo parlare di quello che dice ma poi non fa Urbani, sul decreto che minaccia chiunque in quanto rivolto a "chi ne trae profitto" (e non più per lucro). Da Punto-Informatico e da ZeusNews



mercoledì, luglio 28, 2004

PI - Cortiana: forti le pressioni delle major:Secondo il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, l'atteggiamento della commissione Bilancio del Senato, quella che dovrebbe dare un parere essenziale per mandare avanti le modifiche alla Legge Urbani, asseconda le volontà delle major.
"Occorre da parte di tutti - conclude Cortiana - una forte pressione affinché il ministro Urbani sia coerente con gli impegni presi. Oggi, purtroppo, constatiamo una ingiustificata fase di stallo".




PACS. APPROVATA IN COMMISSIONE GIUSTIZIA L'INDAGINE CONOSCITIVA
Disabbinate le leggi relative al matrimonio. Si discuterà per ora solo delle leggi sul pacs
Un altro passo avanti in Commisisone Giustizia alla Camera sul Pacs. Nella seduta odierna la Commissione è stato dato il via libera all'indagine conoscitiva che partirà a settembre alla riapertura dei lavori della Camera.

Si tratta di uno strumento ufficiale e regolamentare delle Commissioni parlamentari che consente di verbalizzare interamente gli interventi anzichè la sola sintesi come avviene solitamente. Si tratta quindi di un importante strumento di indagine i cui risultati rimarranno nella storia parlamentare e costituiranno una valida opportunità sia per la discussione attuale che, eventualmente, per la prossima legislatura.

Nella stessa riunione è stata accolta la proposta di disabbinare le leggei relative al matrimonio. Rimangono così in discussione le proposte di legge 3296 Grillini, 795 Bellillo, 4334 Rivolta, 4442 Buemi, 4588 Regione Toscana, 4585 Moroni.

Le proposte di legge e i resoconto delle sedute in commissione giustizia alla Camera.
http://www.fotopride.net/pacs/


Oltre 100 mila i bambini adottati dal '67 in Italia, una media di 50 l'anno a Siracusa e provincia, per un totale di oltre 1.800, considerando sia le adozioni nazionali che internazionali. Sono 37 gli anni trascorsi da quando, nel 1967, fu modificata la legge, rivoluzionando le regole dell'adozione di un minore.
...Sono esclusi dalla possibilità di adottare un minore i single, i conviventi, le coppie omosessuali... Ovviamente...
In altri stati le coppie omosessuali possono adottare, purche l'adozione sia internazionale, e possibilmente il bambino con delle difficoltà..
non vorrei commettere gaffe, ma come dire, -parlo non qui in Italia- le adozioni... se proprio volete prendere i bambini che nessuno vuole.
A dimostrazione prima di tutto di una discriminazione verso i bambini più sfortunati, poi, restando in linea con la modalità di adozione, una discriminazione nei confronti degli omosessuali..
Ho già scritto in precedenza di adozioni, e basterà fare una breve ricerca sul sito per trovare altri post... uff.


Homer

L'annuncio del produttore della serie durante un convegno
"Si scopre, perché Springfield legalizza le nozze fra omosessuali"
Simpsons, un personaggio è gay
Durante un convegno il produttore rivela che in un episodio verranno legalizzate le nozze fra omosessuali."Homer Simpson - ha proseguito il produttore - grazie ad Internet ottiene la licenza per celebrare le nozze, ed uno dei personaggi, fra quelli di lungo corso esce finalmente allo scoperto. Ma non vi dirò di chi si tratta". Bisognerà aspettare fino a gennaio del 2005, quando la puntata della serie, giunta alla sedicesima stagione, sarà trasmessa negli Usa.
Fra i più papabili, potrebbe esserci Waylon Smithers, segretario e tuttofare del milionario Monty Burns, ma questa sarebbe una soluzione troppo facile. A dare un'occhiata ai forum che i fan imbastiscono sul Web, ci sono anche altri personaggi: nella lista, anche Carl e Lenny, e pure Moe, il gestore del bar, il reverendo Lovejoy, il preside Skinner.


martedì, luglio 27, 2004

La rivoluzione spagnola
Dal prossimo gennaio, sarà legge il riconoscimento del diritto degli omosessuali a contrarre matrimonio: una misura che ha già provocato una sollevazione da parte dei vescovi spagnoli.
Ma si è impegnato anche per la parificazione uomo-donna: è di pochi giorni fa la nomina di una donna come presidente della Corte Costituzionale.
Piace agli spagnoli lo stile Zapatero. Dopo cento giorni di governo socialista, il giudizio dei cittadini è più che positivo, sia sul premier sia sull´esecutivo, e i sondaggi attribuiscono un´intenzione di voto nettamente favorevole al Psoe (quasi sette punti di vantaggio sul Pp).


Segnalo una divertente, ma interessante intervista di Michael Moore, il regista di Fahrenheit 9/11, di cui mostra un pezzetto sulle vacanze di Bush..
- Link per eDonkey / eMule -


Berlino, la svolta della destra il leader liberale si dichiara gay
Se dalla Padania al Texas la destra a volte ama essere "celodurista", a Berlino capitale tira un altro vento. Il nuovo eroe dei conservatori tedeschi è il giovane Guido Westerwelle, 42 anni, brillante leader del partito liberale. Che ha appena riconosciuto la sua omosessualità, e presentato il suo attraente compagno, il 36enne imprenditore Michael Mronz. L´outing tranquillo di Westerwelle è la storia estiva dei media tedeschi. Anche perché, se tra due anni il centrodestra vincerà le elezioni, l´elegantissimo e sorridente sonny boy Guido strapperà al verde Joschka Fischer il posto di vice cancelliere e ministro degli Esteri.
Ed ancora Dall'Unità:
In un eventuale cambio di maggioranza in Germania il leader dei liberali tedeschi Guido Westerwelle diventerebbe vice cancelliere e ministro degli esteri, aggiudicandosi la palma di primo ministro gay. Un quotidiano popolare ha svelato il volto del compagno con il quale il leader ha fatto il suo ingresso in società proprio alla festa dei cinquant'anni di Angela Merkel, che alla testa dei cristiano democratici potrebbe diventare cancelliere. Vista dall'Italia questa festicciola tra candidati premier con tanto di compagno omosex sembra uno scenario da «2001 odissea nello spazio gay» dove noi, gli italiani, saremmo i primati che si muovono goffamente dinanzi al grande e misterioso monolite, vessillo, in questo caso, del bene inestimabile della libertà. E ci spaventiamo, urliamo, scagliamo rudimentali clave, mentre la civiltà trionfa altrove. Che succede in Germania? Il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, è gay dichiarato e convive da dieci anni col suo compagno. Ha vinto le elezioni dopo aver fatto coming out al congresso della Spd di Berlino nel 2001 pronunciando una frase divenuta culto: «Sono omosessuale, ed è bene cosi». Come lui , Ole von Beust (Cdu), premier ad Amburgo e gay dichiarato. A Colonia e Berlino un abitante su dieci è gay e le coppie omosex possono sposarsi. Che dire? Forse Germania e Italia si somigliano per la consistenza della popolazione gay, lì dichiarata e qui, nella terra del «si fa ma non si dice», tanto invisibile quanto presente. Da noi, al posto delle frasi culto, si pratica l'occultamento delle frasi o, al massimo, si sussurrano confidenze di questo tono: «Sono un politico gay nascosto, ed è bene così».


sabato, luglio 24, 2004



giovedì, luglio 22, 2004

APPELLI ALL'UNITÀ CHE… DIVIDONO
di Giovanni Dall'Orto
Il Mario Mieli organizza un convegno sul Pride unitario, e Di' Gay Project non ci va. Ma annuncia che ne farà uno suo a ottobre. Forse la cosa che interessa a entrambi è un'altra. Quale?

Racconto ed analisi della situazione romana, ma esemplificativa di tante, troppe disunioni.
Storie dove politica, potere e soldi si intrecciano a volte facendo venir meno il buon senso..
Ma nella lotta tra due contententi, uno di questi, fondendosi con l'Arcigay nazionale, potrebbe essere una benedizione per Roma, l'Arcigay Nazionale e tutte le realtà Arcigay. Sfruttando esperienza e conoscescenze (politiche e non), in una istituzione nazionale.


mercoledì, luglio 21, 2004

Famiglia allargataUn indagine conoscitiva sulle coppie di fatto
Va avanti il percorso della regolamentazione delle coppie di fatto. Espressi positivamente sulla relazione effettuata da Pisapia nella seduta precedente, Grillini sottolinea come si possono dividere in due gruppi le tredici proposte: una parte volte a riconoscere il matrimonio anche per le coppie dello stesso sesso, ed un'altra che si ispira al modello francese del PACS.
Grillini suggerisce come per responsabilità politica sia meglio puntare sul PACS dal momento che un matrimonio tra omosessuali porterebbe ad una serile lotta politica (prima di tutto) e sociale (poi).
Sulla Stampa invece, Chiara Saraceno analizza le diverse proposte sulla legge delle unioni di fatto.
Si è aperto il dibattito nella Margherita
Per Fistarol, che ha aggiunto la sua firma al Pacs, la Margherita deve avere una posizione unitaria e non deve ripetere l'errore della fecondazione assistita.
Nel frattempo.. godetevi questo Album:
Dardy & Si's Wedding Weekend
E queste foto..


Parte del codice di Google diventa open source: Secondo il quotidiano australiano The Age, Google è in procinto di mettere a disposizione di tutti parte del codice che lo ha reso famoso.

Il vicepresidente per il settore Engineering di Google in persona avrebbe infatti dichiarato durante una visita di lavoro in Australia che restituire alla Rete parte del valore che essa ha permesso al motore di ricerca di costruire è senza dubbio un dovere: "Ci sono stati un sacco di incontri nell'azienda negli ultimi due mesi. Adesso per noi è arrivato il momento di restituire qualcosa. Così il nostro direttore tecnico, Craig Silverstein, ha iniziato un progetto in base al quale guardare tutto il codice di Google e capire quale parte vogliamo restituire alla Rete".

Tale provvedimento, vagliato da Google, è un segnale positivo che si rifà all'etica profonda dell'open source contro qualsiasi tipo di monopolio e sfruttamento economico.


Intercettazioni, Italia in testa
Si parla ancora dello studio di un autorevole istituto tedesco secondo cui in Europa in nessun altro paese come in Italia le forze dell'ordine intercettano le comunicazioni tra cittadini
In Italia vengono effettuate 72 intercettazioni ogni 100mila abitanti.
Il rapporto si occupa anche degli Stati Uniti, dove l'indicatore scende ad un mero 0,5.
Secondo EDRI non è chiaro quanto questa enorme quantità di intercettazioni sia utile ai fini investigativi e processuali oltre a rappresentare un problema tutt'altro che secondario per il diritto alla riservatezza.


martedì, luglio 20, 2004

La Toscana prima regione in Italia a riconoscere coppie gay per Statuto

La Regione Toscana è la prima in Italia a riconoscere, nel nuovo Statuto regionale approvato oggi in via definitiva, le convivenze gay e lesbiche e a mettere al bando le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale. La decisione giunge dopo un lungo e articolato dibattito e dopo l’approvazione dello Statuto in prima lettura, nel maggio scorso.

Il nuovo Statuto approvato oggi dall’assemblea regionale della Toscana sancisce, infatti, tra le finalità prioritarie della Regione, all’articolo 4, ''la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio '' ma anche ''il riconoscimento delle altre forme di convivenza'' e “il rifiuto di ogni forma di xenofobia e di discriminazione legata all’etnia, all’orientamento sessuale e a ogni altro aspetto della condizione umana e sociale”.


mercoledì, luglio 14, 2004





Word condivide il baco di Mozilla: "Word condivide il baco di Mozilla
Il recente problema che ha interessato i software della Mozilla Foundation affligge anche due popolari applicazioni di Microsoft. Si infiamma"
La differenza? Mentre i software open source di Mozilla e Firefox sono stati aggiornati rilasciando una versione corretta in un giorno dalla segnalazione del problema, i prodotti Microsoft vedranno come al solito un ritardo inostenibile...

Cosa fare? Finche è possibile, passare a prodotti molto più stabili e aggiornati come Firefox, per la navigazione web, se ve la sentite potete anche usare Firebird per la posta elettronica (per me ancora in una versione troppo scarna), e per l'ufficio OpenOffice: scrivere, fare tabelle, grafici e presentazioni non avranno più costi esorbitanti, con OpenOffice potrai gestire tutti i documenti (anche i .doc, .xls .ppt di Office), gratuitamente dato che OpenOffice è Open Source, ovvero il suo codice è distribuito e disponibile ad una intera comunità di sviluppatori per il miglioramento, l'introduzione di nuove capacità, e risoluzione di bug eventualmente presenti.
Buon download, buon lavoro e navigazione, con prodotti sicuri ed un ottica intelligente e aperta.


martedì, luglio 13, 2004

"Mediaset, diritti cinematografici Gdf perquisisce uffici di MilanoTra gli indagati, nell'ambito dell'inchiesta, ci sono Silvio Berlusconi, i figli Marina e Piersilvio, Fed"
>>


Era il 12 luglio di 26 anni fa. O, se vogliamo, di piu' di un quarto di secolo or sono.
Ero appena uscito dall'Ompo's, il 24 maggio precedente, oberato dai debiti che, ovviamente, gravavano quasi tutti su di meS Anselmo, per un po', continuera' nel tentativo di mandarlo avanti per conto suo.
Mio fratello insisteva affinche' abbandonassi l'Italia e lo raggiungessi a New York.
Mi telefonava spesso per dirmi che uno dei suoi ragazzi di bottega, il piu'
scrauso, lavorando solo tre giorni a settimana, guadagnava molto di piu' di me. Il che doveva essere piuttosto vero visto che, in realta', io non guadagnavo proprio nienteS o quasi!
Mi raccontava di esser stato in un locale gay con la sua fidanzata (che poi diverra' sua moglie) e mi magnificava l'organizzazione degli americani, il loro spirito affaristico, il loro senso della comunita'S tutto nel tentativo di convincermi a fare il gran passo.
Ma io nicchiavo. L'America non aveva alcuna attrattiva su di me e poi, speravo ancora di riuscire a far qualcosa in questo mio povero paese cosi'
maltrattato e incapace di avere un movimento gay degno di questo nome.
Eppure, quell'anno era cominciato bene. Tutto esaurito quasi ogni sera per "Solo i Froci vanno in Paradiso", subito seguito, pero', dal flop di "Nonostante tuttoS Viva l'Omosessualita'". A marzo era tornato Mario Mieli e si era esibito in un suo happening travolgente. Io e Dario pensavamo di aver assistito a qualcosa di unico, indimenticabile, straordinario, ma qualcuno ci disse: "Con schifezze del genere finirete col perdere tutti i clienti!"
Il problema, forse, era che noi non avevamo mai pensato di avere dei "clienti"! Non avevamo mai visto l'Ompo's come un locale commerciale, un qualcosa per farci i soldi, ma come un laboratorio eccezionale nel quale fare continue sperimentazioni nel tentativo di creare una comunità gay compatta, coesa, solidale, cosciente dei propri doveri ma anche dei propri diritti.
Il 7 marzo c'era stata una conferenza-dibattito sul caso di Carlo di Marino, il giovane internato dalla famiglia perche' omosessuale. Pubblicammo anche l'intera storia su "Ompo". Una cosa agghiacciante! Chissa' se i giovani di oggi riescono veramente a capire che cosa fosse l'Italia degli anni Settanta.
Il 3 aprile avevamo inaugurato la prima edizione del "Festival Gay della Stampa Omosessuale". Un altro flop, ma l'entusiasmo rimase tanto in ogni caso. L'anno successivo, invece, si trasformera' in un evento che entrera'
prepotentemente nella storia del nostro movimento.
L'ultima iniziativa, il 17 aprile, sara' una conferenza su "Femminismo, Liberazione Maschile e Omosessualita'".
Poi, la chiusura forzata. I creditori che cercavano di avere indietro i loro soldi. Io che non sapevo piu' che vendermi.
L'Ompo's era stato il primo locale, in quell'area di Roma che poi diventera'
la piu' alla moda, la piu' piena di club, bar, pub, teatrini, discoteche, palestre, ristorantiS Sembra quasi incredibile pensare che i nostri soli vicini, nel 1976, erano i cani randagi che avevano trovato il loro rifugio sul Monte Testaccio, e che spaventavano gli amici che ci venivano a trovareS Anselmo contribui' a scuotermi. Come sempre.
Approfitto' del fatto che stavo in Libia, a lavorare. Anzi, proprio quel giorno mi trovavo a Sirte, nel pieno del deserto piu' caldo del mondo (e venitemi a dire che sto esagerandoS!). Questo perche' gli avevo proibito di occupare quella palazzina sulla quale sognava da un po' di tempo. Lui, pero', fece di testa sua. E fece bene!
(Io tornero' in Italia il 24 luglio, ed il 28 successivo, incazzato per la sua azione, me ne andro' con Dario Bellezza in Lucania, a trovare il pittore Gaetano Dimatteo. Il 16 agosto, poi, comincero' a lavorare alla Trattoria degli Studenti di via Galvani).
Insieme ad Antonio O.P., ai suoi amici di Poggio Catino (mi sembra), ai ragazzi (eterosolidali ed eteropartecipi) di Testaccio e agli ultimi coraggiosi dell'Ompo's, nella notte schifosamente bollente tra mercoledi' 12 e giovedi' 13 luglio del 1978 ruppe le catene che chiudevano la porta di una palazzina del vecchio mattatoio ormai in disuso, quasi di fronte alla vecchia sede dell'associazione. Sali' le scale di quella che, una volta, era l'abitazione del veterinario che controllava gli ammazzamenti delle mucche, si affaccio' alla finestra (piena di sbarre!) che dava sulla strada, e isso'
la nostra gloriosa bandiera verde. La nostra bandiera gay!
Avevamo conquistato un pezzo di citta'.
Da li', piu' tardi, ed una volta accettata la situazione anche da parte mia, combattemmo le nostre battaglie piu' coraggiose. Da li' insegnammo a tanti i primi rudimenti di una comunita' solidale e in piena attivita'. Li' vennero decine e decine di giornalisti a scrivere i primi articoli che presentavano in maniera realistica la nostra realta', la nostra identita', la nostra storia. Venne perfino il TG2!
Fu un'esperienza esaltante. Un'avventura eccitante che ancora ricordo con un brivido, su' per la spina dorsaleS Come posso negare di aver vissuto una vita eccezionale?


giovedì, luglio 08, 2004

Il Comunicato Stampa ArciGay relativo alla discussione oggi del PACS
Si apre la discussione parlamentare sulle coppie gay in Italia

Sergio Lo Giudice, presidente Arcigay: “I gay oggi come le donne prima del diritto di voto, i neri durante la schiavitù, gli ebrei sotto le leggi razziali”



Finalmente anche questa data è arrivata. Per la prima volta nella storia d’Italia domani avrà inizio la discussione parlamentare di diverse proposte di legge sul riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche. La commissione giustizia della Camera, infatti, inizierà la discussione delle proposte relative a Unioni di fatto e Patti civili di solidarietà, relatore Giuliano Pisapia.



“Il parlamento italiano non sprechi questa occasione storica di entrare in sintonia col paese reale – commenta Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay -. Quella del riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche è la frontiera odierna di una più ampia lotta per i diritti civili. Dalla lotta delle donne per i propri diritti – dal voto al divorzio - a quella degli ebrei d’Europa sottoposti ad infami leggi discriminatorie in Germania e in Italia fino alla grande battaglia dei neri d’America e del Sudafrica per l’uguaglianza dei diritti, un filo arcobaleno lega le grandi battaglie per i diritti civili all’impegno, che ormai dura da 35 anni, del movimento gay, lesbico, bisessuale e transessuale per la piena uguaglianza giuridica.

“Questo Parlamento non rinunci a fare la sua parte nella storia del riconoscimento dei diritti civili nel mondo, abbia il coraggio di stare, laicamente, in Europa e nel terzo millennio.”



Diverse le proposte in discussione: dalle proposte sul Pacs, su cui si è creata una forte mobilitazione del movimento gay, lesbico, bisessuale e transgender - prima fra tutte quella di Franco Grillini (Ds) che porta in calce altre 160 firme di parlamentari di tutto il centrosinistra - a quella sulle Unioni civili presentata da Titti de Simone e Nichi Vendola (Prc), alle proposte di Pecoraro Scanio (Verdi), Katia Belillo (Pdci), Buemi (SDI), fino alla proposta bipartisan Turco-Mussolini e alla proposta di legge sul Pacs avanzata da Dario Rivolta insieme ad altri deputati di Forza Italia.


Zoppica il digitale terrestre italiano
Gli incentivi previsti dal Governo favorirebbero solo i grandi colossi dei media e in particolare Mediaset e RAI. L'Antitrust europeo vuole capire il perché di quei 110 milioni di euro.


Internet Explorer ancora nei guai
Un esperto di sicurezza ha mostrato come una nuova debolezza di Internet Explorer possa essere sfruttata dai cracker per lanciare attacchi del tipo di Download.Ject. Nuove patch in vista.
Io vi consiglio ancora una volta di passare a FireFox: non vi beccate pop-up, virus, trojan, siete al sicuro da Bug grazie ad una community di sviluppatori diffusa in tutto il mondo, avete il tabbed browsering ovvero la possibilità di avere in una sola finestra di Firefox caricati più siti (o aprendo più link), potendoli vedere molto più comodamente.
Ma ancora la possibilità di avere centinaia di Skin, o decine di plug-in aggiuntive (estensioni) per tutti i tipi (comodissimo AdBlock che permette di bloccare qualsiasi pubblicità).
In una sola parola: 4.4Mb e fai la tua felicità.
C'è poi anche un discorso di tipo più 'etico': l'uso di Firefox permette infatti di non far fare a Micro$oft tutti i comodi che vogliono, facendo diventare standar di fatto cose scorrette, codici malevoli, etc.. Ed inoltre il codice di Firefox è disponibile a tutti: per essere sicuri che nessuno ci spii davvero, per ottimizzarlo al massimo, per creare capacità da aggiungere al browser.


mercoledì, luglio 07, 2004

Ho appena finito di leggere un interessante articolo che parla dell'importanza dei vari gruppi,associazioni,locali di organizzarsi e discutere più ampliamente e unitariamente dei prossimi appunti, dei prossimi Pride.
Cosa fondamentale, secondo me, per unire le forze e la gente, per risultare più rappresentativi e più compatti ed evidenti al resto del paese ed in particolare di fronte alle nostre richieste politiche.
Mi sembra che ad una maggiore coscienza politica all'interno del gruppo GBLT, stiano nascendo i semi di una maggior riflessione e collettività.


Coppie di fatto, alla Camera un diritto di civiltà
Domani inizia la discussione sul riconoscimento dello status giuridico, cattolici ancora divisi
Le idee Le proposte di legge finora sono 13 - il relatore sarà Giuseppe Pisapia di Rifondazione - anche se quelle attorno a cui sembrano convergere le energie sono due.
«Stavolta non c’è alcuna fretta di concludere il dibattito. Preferiamo aprire un confronto serio e approfondito, cercando di arrivare ad una sintesi - dice Franco Grillini, già presidente di Arcigay - di tutte le proposte evitando di emanare una legge scandalosa come quella sulla fecondazione assistita.». In buona sostanza, nel testo su cui ha lavorato Grillini si prevede il cosiddetto «Pacs», patto civile di solidarietà, (coniato dalla Francia) al quale si applicano le norme civilistiche relative ai contratti. Si prevede lo stesso regime patrimoniale che esiste per i coniugi, lo stesso iter relativo alla successione, al servizio militare, o per il subentro al contratto di affitto e così via.
«Di fatto con questa legge si porrebbe fine alla profonda ingiustizia che attualmente regola queste situazioni. Ci sono persone che vivono insieme da anni, condividono lo stesso progetto di vita e poi se all’improvviso uno dei due muore, anche il più lontano parente vanta maggiori diritti del partner», dice Alberto Baliello, responsabile nazionale dell’ufficio legislativo di Arcigay.
Il progetto di Dario Rivolta, invece, regola il Pacs come «un contratto concluso tra persone maggiorenni per l’organizzazione della vita in comune», come patto che cerca di «regolare le svariate forme di convivenza fra due individui, indipendentemente dalle motivazioni che li inducono a convivere. Esso è rivolto a tutte le persone che intendano pattuire pubblicamente la propria convivenza sia in termini patrimoniali che di organizzazione in senso lato della vita in comune».
Titti De Simone, di Rifondazione comunista, va cauta sull’esito della discussione parlamentare. Osserva: «Siamo uno dei pochi paesi europei che non riconosce alcuna tutela alla coppie di fatto. È bene che si inizi a discuterne in Parlamento, anche se non ho speranze che questa maggioranza possa portare a risultati significativi». Giovanni Berlinguer, ds, si augura «che ci sia un fronte comune in Parlamento, che vada al di là dell’opposizione per il riconoscimento delle coppie di fatto. Le richieste della proposta di Grillini sono ragionevoli e non tendono a sconvolgere l’equilibrio delle famiglie». Difficile convincere il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Consiglio pontificio per la Famiglia, che grida allo sfacelo del nucleo principe della società, la famiglia appunto, se dovesse andare in porto il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Questa è la posizione del Vaticano.
Negli altri stati europei:
OLANDA E BELGIO
I paesi più all’avanguardia in Europa sono Olanda e Belgio dove le unioni tra persone dello stesso sesso sono legalizzate da un normale matrimonio. Molti omosessuali italiani si trasferiscono in Olanda per vedere la propria unione legalizzata

SPAGNA
Dal prossimo anno anche nel Paese iberico potranno essere celebratimatrimoni gay, e il governo di Madrid al riguardo ha già annunciato che procederà ad una apposita riforma della legislazione, rivedendo il codice civile

STATI UNITI
Nell’America conservatrice del Signore della guerra è appena stato compiuto un passo indietro: Bush ha chiesto la ratifica di un emendamento costituzionale per vietare le unioni tra omosessuali

FRANCIA
Il «patto civile di solidarietà» a cui fanno riferimento le proposte di legge italiane è figlio del Patto francese, il cosiddetto «Pacs», in cui le unioni di fatto tra persone dello stesso sesso sono già legalizzate.


Il File sharing nella sua vera utilità
Moore, come tutti sanno autore di un film controverso come Fahrenheit 9/11, destinato a cambiare la politica americana e per questo già vittima di una tentata censura, si è appellato alla rete per la diffusione del suo lavoro.

"Non sono d'accordo con le attuali leggi del copyright - ha tuonato Moore - e non ho alcun problema se la gente scarica il mio film e lo condivide con altri se da questo mio lavoro non ci tira fuori un profitto. A quello sarei contrario. Io sto bene così e ho fatto questo film perché voglio che il mondo cambi".

Dal punto di vista di Moore, dunque, la rete e la possibilità che offre a tutti di condividere file, di far girare un'opera da una parte all'altra del Globo nel giro di poche ore, come già sta avvenendo, è uno strumento rivoluzionario e non quella bestia nera che viene spesso dipinta da certi detentori di diritti d'autore.

"Tutti vogliamo cambiare il mondo" cantava un tempo John Lennon e Moore, nell'epoca in cui i media tendono a fondersi, sembra credere che davvero sia possibile, dando un grosso contributo ad un primo cambiamento quantomeno in tema di copyright, volendoci limitare anche solo all'aspetto distributivo del film divenuto file collettivo.

"Più gente lo vedrà - ha dichiarato l'uomo finito sulla copertina di TIME - meglio è, ed è per questo che sono felice che ciò stia avvenendo. Ma è sbagliato che chi compra un film su DVD consenta ad un amico di vederlo gratuitamente? Certo che no. Non lo è mai stato e mai lo sarà. Credo che l'informazione, le arti e le idee dovrebbero essere condivise".

Se non fossero parole del trionfatore del Festival del Cinema di Cannes, se non fossero proferite dall'implacabile accusatore del commercio d'armi americano, se non uscissero dalle labbra che hanno sconvolto Hollywood sarebbero parole già sentite. Dette da lui rappresentano l'avanguardia di una nuova evoluzione che oggi affascina certi circoli telematici ma che domani coinvolgerà noi tutti.

Condividere Fahrenheit 9/11 per cambiare il mondo? Perché no?


martedì, luglio 06, 2004

6 luglio 1943: NASCE LEONARD MATLOVICH
di Massimo Consoli

"Mi hanno dato una medaglia per aver ammazzato due uomini, e mi hanno cacciato dall'esercito per averne amato uno".
Questa iscrizione, Matlovich l'aveva voluta nel marzo precedente la sua morte, al Congressional Cemetery di Washington, mentre l'aids se lo stava rapidamente portando via e aveva deciso di dare un senso ad ogni suo gesto, ad ogni sua parola.
Era nato il 6 luglio del 1943, da un sergente maggiore dell'Aviazione e trascorse la sua intera giovinezza nelle basi militari di mezzo mondo.
A 19 anni segui' il padre nell'Air Force.
Sergente dell'aviazione in Vietnam, Matlovich era stato decorato tre volte, ricevendo la "Stella di Bronzo" per aver coraggiosamente difeso la sua postazione da un attacco dei vietcong, uccidendone due, l'"Air Force Commendation Medal" e l'onorificenza "Purple Heart" per le ferite riportate in battaglia.
Torno' in patria nel 1971, diventando istruttore sulle relazioni razziali.
Il 22 ottobre del 1975 era stato congedato dall'esercito per aver confidato la propria omosessualita' ad un suo superiore, il comandante della base aerea di Hampton, in Virgina, colonnello Charles Ritchie.
Non era stato sorpreso in situazioni imbarazzanti e avrebbe potuto benissimo fare a meno di esporsi, ma aveva sentito l'impulso morale di essere finalmente sincero di fronte a se stesso ed all'intera societa', cosi', incoraggiato dall'attivista per i diritti civili gay e presidente della "Mattachine Society" Frank Kameny, decise di "uscir fuori" sfidando la politica discriminante dell'esercito USA.
Aveva un'anima conservatrice e, nel 1979, si presento' alle elezioni per la carica di "supervisor" a San Francisco, nelle liste del Partito Repubblicano.
Piu' tardi, la paranoia sull'aids che colpi' gli Stati Uniti lo costrinse a chiudere la pizzeria che aveva aperto a Guerneville, sempre in California.
Nel 1980 il giudice federale Gerhard Gessell riconobbe che l'Aviazione aveva agito in base ad un insieme di pregiudizi personali dello Stato Maggiore, e non applicando una precisa norma giuridica.
Di conseguenza, ordino' che il sergente venisse riassunto, promosso di grado e che ricevesse tutti gli stipendi arretrati.
Matlovich si accordo' privatamente con l'esercito accettando di chiudere il caso in cambio di 160.000 dollari ed al congedo "con onore".
Immediatamente dopo l'Aviazione intervenne per chiarire una volta per tutte la propria politica sull'argomento e l'anno successivo, 1981, afferro' a chiare lettere il suo diritto di cacciare ogni militare omosessuale, anche se nascosto, velato, represso, vergine o casto, sia uomo che donna.
Dopo che nel 1975 il settimanale "Time" gli dedico' la copertina ed il titolo "Io sono un omosessuale" (all'epoca si diceva ancora cosi'!), Matlovich divenne un eroe della comunia' gay americana allora nel pieno della sua espansione in seguito ai fatti dello "Stonewall" del 1969.
Lavoro' in varie iniziative mirate al raggiungimento dei diritti civili e contribui' alla fondazione della "Never Forget Foundation", un gruppo che si era prefisso lo scopo di erigere monumenti ai gay leaders del passato visto che, purtroppo, spesso cadono nel dimenticatoio vista la mancanza di solide strutture culturali e rituali all'interno della comunita'.
La sua storia era gia' stata oggetto di un programma televisivo parecchi anni prima.
Subito dopo la sua morte, avvenuta in casa di un amico a West Hollywood, all'eta' di 44 anni, lo scrittore di San Francisco Mike Hippler ci pubblico' sopra un libro.


L'IMPORTANZA D'ESSERE "SYLVIA"

Certo, la vita non era stata facile, con Sylvia.
Quando aveva tre anni, ed era ancora un maschietto, sua madre si era suicidata cercando di portarselo appresso nella tomba.
Poco piu' tardi anche la nonna cerchera' di ammazzarlo, per risparmiargli una vita che gia' vedeva difficile.
Era nato nel Bronx, dentro un taxi parcheggiato davanti al Lincoln Hospital, il 2 luglio 1951 e si chiamava Ray Rivera Mendozza.
I genitori erano di origini venezuelane e portoricane.
I tratti del viso ricordavano ascendenze indie, mentre il colore della pelle faceva pensare a qualche incrocio con gli schiavi portati dall'Africa.
Queste peculiarita' le permetteranno, piu' tardi, di relazionarsi con facilita' con le varie minoranze che compongono il complicato melting pot americano.
Ormai orfano ed abbandonato a stesso, a dieci anni si trovo' a dormire per le strade di Brooklyn o del New Jersey o del Village, finche' comincio' a battere il marciapiede.
Poco prima del suo undicesimo compleanno si cambio' il nome in Sylvia, e divenne una prostituta abituale della 42a strada, dove veniva rimorchiata da clienti eterosessuali che si facevano ciucciare il pisello nel retro dell'auto.
No, la vita non e' stata facile per Ray Sylvia Rivera, morta lo scorso 19 febbraio [del 2002], alle 5,30 del mattino, al St.
Vincent's Manhattan Hospital di New York, in seguito a complicazioni dovute ad un cancro al fegato.
Aveva cinquant'anni ed era uno dei simboli piu' importanti della comunita' GLBT di New York.
E di tutto il mondo.
La gloria se l'era guadagnata sul campo, quella notte tra il 27 ed il 28 giugno del 1969 partecipando alla rivolta dello Stonewall, il bar gay sulla Christopher Street ormai entrato nella nostra memoria storica.
"La gente dice che sono stata io a buttare la prima molotov", raccontava, "ma non e' vero.
Ho tirato la seconda.
Qualcuno mi aveva passato una bottiglia di benzina quando qualcun altro lancio' la prima.
Non sapevo che fare ed uno accanto a me mi disse: "e' meglio che la tiri", ed io l'ho fatto".
La polizia aveva l'abitudine di fare retate nei locali gay del Village.
I clienti, di solito, si lasciavano perquisire, qualcuno veniva portato al distretto, il bar era multato o addirittura chiuso, e tutto ricominciava daccapo.
Quella notte le cose andarono diversamente.
Forse era il caldo, forse la morte di Judy Garland (una vera e propria "icona gay"), forse un po' piu' di accanimento da parte dell'ispettore Seymour Pine, o perche' era una squadra speciale ad occuparsi della faccenda, fatto sta che i gay fecero una cosa che non avevano mai fatto prima: reagirono.
I "gay"? A dire il vero quelli che insorsero e dettero fuoco alla miccia furono i travestiti, le checche da strada, le drag-queens che non avevano nulla da perdere, senza uno stipendio da conservare, o una casa da difendere, o una famiglia da scandalizzare.
Poi, in un secondo tempo, nei quattro-cinque giorni che seguirono e durante i quali i disordini continuarono a diffondersi per il quartiere, da tutte le strade del Village cominciarono ad affluire ed a partecipare anche i piu' radicali, i contestatori della guerra nel Vietnam, i militanti del Black Panther Party, i beats, i politici, che assunsero subito la leadership.
Questo fatto e' rimasto a lungo come una spina nel cuore di Sylvia.
I gender people sono stati usati spesso come una specie di onda d'urto di tutta la comunita' gay per aprire la strada al riconoscimento dei propri diritti, e poi messi da parte per non dare una cattiva immagine del movimento.
Lei stessa fu mandata piu' volte in prima linea nelle manifestazioni pericolose e poi subito buttata via quando arrivavano i giornalisti: isolata, sconfessata, ignorata.
Particolarmente critici erano i gay che volevano essere assimilati al resto della societa', e le lesbiche intransigenti.
Quest'ultime erano le piu' feroci.
Per loro, i transgender presentavano un'immagine falsata, stereotipata, della donna, e poi continuavano a godere dei vantaggi dell'essere, alla fin fine, sempre dei maschi.
Nel febbraio del 1970 Sylvia si uni' alla Gay Activists Alliance e partecipo' alle battaglie per far passare una legge contro le discriminazioni nella citta' di New York.
Fu l'unica persona arrestata in quell'occasione, il che dimostra quanto impegno ci mettesse.
Ad un certo punto, durante un meeting dei Democratici, colpi' al capo uno degli speaker che si rifiutava perfino di leggere la sua petizione, con il clipboard che la conteneva.
Si trattava di Carol Greitzer, consigliere comunale eletta nel Greenwich Village che, dopo quella botta, evidentemente rinsavi' e divenne la prima firmataria di quella stessa petizione.
Un'altra battaglia fu condotta contro il Village Voice, che si rifiutava di pubblicare gli annunci e la pubblicita' gay.
E' sintomatico notare che, quando il settimanale fu convinto a cambiare politica, da giornaletto di quartiere divenne, in pochi anni, una delle pubblicazioni culturali e di costume piu' autorevoli (e piu' vendute) di tutti gli Stati Uniti.
Il Greenwich Village era ed e' un quartiere con un numero enorme di iniziative e strutture e attivita' culturali e con la piu' alta densita' di popolazione GLBT del mondo.
Impossibile ricordare qui la serie infinita di manifestazioni che hanno visto Sylvia sempre ed immancabimente in prima fila, molto spesso come organizzatrice, con una forza del carattere straordinaria: una combattente coraggiosa, e con la generosita' di un cuore che batteva veramente per tutti.
Ho avuto la fortuna di conoscerla finalmente di persona nell'estate del 1989, durante i festeggiamenti per il 20° anniversario dello "Stonewall".
Il Gay and Lesbian Community Services Center aveva organizzato un meeting, Revolution Recalled, al quale partecipavano alcuni partecipanti ai disordini del 1969 ormai diventati personaggi importanti nel movimento.
Ad un certo punto Sylvia insorse contro di loro, aggredendoli con la sua proverbiale violenza: "La scintilla della rivoluzione", cito a memoria, "l'abbiamo iniziata noi checche, travestiti e puttane.
Dove stavate voi, ch'eravate nascosti allora, e venite a raccogliere gli allori adesso, di una rivolta della quale non avete alcun merito?" La piu' grande delusione la ebbe il giorno in cui il movimento gay decise di escludere pubblicamente travestiti, transessuali e transgender dall'agenda delle rivendicazioni, allo scopo di presentare un'immagine "pulita" e "rispettabile".
Fu una lezione che non dimentico' piu'.
Aveva sofferto tanto, in gioventu', che proprio ai giovani trans dedico' la parte migliore di se stessa.
Insieme a Marsha P.
Johnson apri' la STAR House (Street Transvestite Action Revolutionnaires), allo scopo di difendere i diritti della sua comunita' e provvedere ai servizi sociali.
L'attivita' principale consisteva nel dare un tetto ed un letto alle giovani checche senza casa ne' lavoro, e poi nell'assisterle in una vita che, poteva testimoniarlo di persona, le vedeva morire presto per una coltellata, una overdose, una stronzata qualsiasi...
Per marcare questa sua difesa di una minoranza discriminata all'interno di un'altra minoranza, nel giugno del '94 si mise alla testa di un contingente di manifestanti che non era stato accettato dagli organizzatori del Gay Pride di quell'anno.
Il motivo del contendere era dovuto all'esclusione degli amanti dei ragazzi dalla parata ufficiale.
I gay assimilazionisti non volevano marciare accanto a quelli del NAMBLA (North American Man Boy Love Association) cosi', per un po', le due anime del movimento andarono ognuna per conto suo, finche' finirono per riunirsi pacificamente.
Le delusioni, le discriminazioni, la spinsero piu' volte al suicidio.
Attraverso' lunghi periodi senza casa per se stessa, senza un lavoro, costretta a dormire in scatole di cartone ed a vivere di accattonaggio e piccoli furti.
"Abbiamo liberato il vostro mondo", gridava contro gli assimilazionisti, "perche' ci lasciate sempre in fondo all'autobus?" Negli ultimi tempi aveva fatto parte di numerose organizzazioni umanitarie.
Ormai entrata nella storia, era diventata un punto fisso di riferimento.
La Metropolitan Community Church di New York, la piu' autorevole chiesa GLBT degli Stati Uniti, l'aveva voluta direttrice dei servizi alimentari: una sorta di "Caritas" (ma questa apertamente gay) americana che distribuisce cibo e fornisce assistenza a tutti i disperati della metropoli.
Poche ore prima della morte aveva ricevuto una delegazione dell'Empire State Pride Agenda (ESPA), per negoziare l'inclusione dei diritti trans nel disegno legislativo attualmente pendente presso il Comune di New York.
Costretta a letto, attaccata a tubi e monitor che le permettevano di sopravvivere ma soffrendo dolori atroci, era determinata a non permettere che i gay perbenisti vincessero questa battaglia una volta di piu' sulla pelle dei/delle trans, insistendo per una revisione del linguaggio e per un piu' concreto sostegno da parte dell'ESPA.
Sylvia era ormai diventata la coscienza della comunita' GLBT, richiedendovi l'inclusione di tutti, ed il rispetto per tutti, al suo interno.
Considerata con fastidio, con disprezzo e apertamente osteggiata da quella stessa comunita' nella quale avrebbe dovute sentirsi piu' sicura, Sylvia tenne sempre in mente il consiglio ricevuto dall'amica Marsha P.
Johnson, anch'essa trans afro-americana: "Non ci far caso, ragazza.
Trattali sempre allo stesso modo e vai avanti con l'affare che stai trattando".
Secondo le sue volonta', il funerale ha avuto inizio la notte del 26 febbraio davanti al vecchio "Stonewall Inn".
La sua piu' cara amica, Julia Murray, ne portava le ceneri in grambo, seduta da sola nella carrozza nera tirata da un cavallo bianco e guidata da un cocchiere in abito da sera.
Il corteo si e' poi diretto verso la Christopher Street in direzione ovest, preceduta da un portabandiera, da vari danzatori ed una banda musicale, fermandosi davanti all'Hudson, dove una parte delle sue ceneri e' stata gettata in acqua, insieme ad un bouquet di fiori.


Massimo Consoli

Questo articolo e' stato reso possibile grazie alla collaborazione di David Thorstad e William K. Dobbs.