lunedì, febbraio 27, 2006
Il mio primo contatto omosessuale (2000)
"Ho conosciuto settimana scorsa un ragazzo su net-meeting, è più grande di me (32, contro i 20) e mi sono messo d'accordo per incontrarsi, sabato scorso.
Lui è stato molto disponiile, una persona con cui parlare, mi ha raccontato le sue esperienze, la sua scelta di essere gay, la sua strada.
Abbiamo passato il pomeriggio insieme, continuando a parlare, scherzare, e confidarci soprattutto. Di ritorno dalla macchina, mi ha chiesto se avevo mai toccato il viso di uuomo, ed io che non lo avevo fatto, dopo una certa diffidenza e paura, l'ho accerezzato, studiato. Poi ci siamo lasciati un po' andare, e mi ha accarezzato, baciato, facendomi proavre sensazioni fortissime, mai provate. Anche domenica ci siamo visti, e la situazione si è ripetuta, un contatto intimo, personale, nel quale ci scambiavamo affetto, ma anche consolandoci, stando vicino, sentendo l'uno il calore dell'altro.
Ora ci sentiamo, via mail, o per cel, il più possibile, e non vediamo l'ora di vederci, di poter stare vicini.
Mi ha aperto porte, e abbattuto muri vecchi di 20anni, mi rassicura la sua presenza, la sua tranquillità nel vivere la scelta fatta.
Sto sempre più ucendo dal guscio, mio caro Gian, ed è bellissimo, sto finalmente diventando il ragazzo, tanto idealizzato, sperato, sognato: un ragazzo libero, che esce, si diverte con gli amici, tranquillo, nel suo mondo, soddisfatto di se stesso, non più preoccupato di chi è o come appare.
Sono contento quindi di aver incontrato quel ragazzo, ed averlo conosciuto, mi sta accompagnando per strade ed esperienze nuove, con molto rispetto, aspettandomi, con affetto. Forse si sta aprendo un nuovo capitolo nella mia vita, e lo sto iniziando in un modo che non tutti hanno avuto la possibilità e fortuna di avere."
4 Novembre 2000
venerdì, febbraio 24, 2006
Diritto.it Minervini Serena
IMGPress Sabrina Bergamini
giovedì, febbraio 23, 2006
Una firma per la Rosa nel PugnoMobilitazione generale per la raccolta delle firme necessarie per consentire alla Rosa nel Pugno di essere presente alle prossime elezioni del 9 e 10 aprile.
Sabato 25 febbraio, dalle 14.30 alle 19
Corso XXII marzo (mercato comunale)
Viale Umbria fronte Ipercoop
Porta Genova, esterno stazione FS
Piazza Cantore angolo Papiniano
Corso Vercelli fronte cinema Gloria
Piazzale Cadorna angolo Carducci
Piazza S.Babila (UPIM)
Piazza Cordusio (POSTE)
C.so di Porta Ticinese fronte S.Eustorgio
Piazza Cinque Giornate fronte Coin
Via renato Donatelli ATM, fronte Ospedale Niguarda
Da Lunedì 27 febbraio a venerdì 3 marzo
Piazza San Babila (UPIM) dalle 14.30 alle 19.00
giovedì, febbraio 16, 2006
Preziosissimi istanti.
Momenti di una fragile e delicata intimità.
Il momento in cui il pulcino rompe il guscio ed incomincia a cercare
qualcuno del mondo esterno, qualcuno a cui guardare per la prima volta
negli occhi.
Oggi, dopo un incontro molto bello e completo in un liceo a Melegnano,
un ragazzo mi ha mostrato i suoi occhi, il suo cuore: la fragilità di
una scoperta difficile, i timori di un mondo ostile, fatto di salite e
asperità.
Mi ha chiesto aiuto, un supporto, una vicinanza ed una voce amica e
sucira, rassicurante.
Le sue incerte paure e la delicatezza del momento mi hanno riempito di
forza ed arricchito il cuore e la mente.
Mi hanno dimostrato l'importanza del nostro operato.
Dell'arricchimento e della rassicurazione che offriamo agli studenti.
Così che altri, come quel 17enne, possano fare dei coming out, ma con
la tranquillita con cui si guardano le nuvole, stesi su un prato
insieme ad amici.
E' splendida la ricchezza offerta da questi momenti...
E devo ringraziare di essere gay, e il gruppo scuola che mi permmette
di vivere esperienze così vive e piene.
Riccardo
Fiero, pieno e convinto partecipante del Gruppo Scuola dell'ArciGayMilano
GAY E LESBICHE PROTESTERANNO SABATO DAVANTI SEDE UNIONE
Una manifestazione davanti alla sede nazionale dell’Unione, sabato prossimo, per chiedere che venga reinserito nel programma elettorale della coalizione l’impegno per una legge che istituisca le Unioni civili. La protesta è promossa dalle associazioni Arcigay e Arcilesbica che invitano all’iniziativa tutti coloro che abbiano a cuore le libertà personali, i diritti civili e la laicità dello Stato. L’appuntamento è per le ore 12 di sabato 18 febbraio, in piazza Santi Apostoli, a Roma.
Dopo le manifestazioni di ieri in molte città italiane nel giorno di San Valentino, Arcigay e Arcilesbica continuano la mobilitazione affinché l’Unione corregga l’errore commesso sui Pacs. Si è infatti appena concluso l’incontro dei presidenti nazionali delle due associazioni, rispettivamente Sergio Lo Giudice e Francesca Polo, con il segretario dei Ds, Piero Fassino, mentre è in corso quello con il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto.
“Riconoscere solo i ‘diritti delle persone che fanno parte di un'unione di fatto’, come recita il programma dell’Unione – spiega Lo Giudice - consentirebbe forse di risolvere alcuni problemi specifici quali l’assistenza ospedaliera o i congedi lavorativi in caso di malattia del partner, ma non di garantire il grosso dei diritti in ballo, tra cui quelli previdenziali e fiscali, quelli sull’eredità, la parità nelle graduatorie occupazionali o la tutela in caso di separazione. Ciò è infatti impossibile senza il riconoscimento giuridico pubblico di una relazione speciale tra due persone che possa essere fatta valere anche nei confronti di terzi. Che questa relazione sia poi chiamata Pacs o Unione civile poco importa”.
Fassino ha ribadito, al termine dell’incontro, che per i Democratici di sinistra i “Pacs rappresenterebbero la soluzione legislativa più adeguata” e “ha assicurato l’impegno dei Ds affinché la dizione contenuta nel programma dell’Unione dia luogo a una soluzione legislativa che sia la più vicina alle aspettative di tutti i gay e le lesbiche italiane”.
“Noi chiediamo che il programma elettorale dell’Unione sia corretto – ha detto Sergio Lo Giudice - e che Romano Prodi, leader dell’Unione, assicuri un suo chiaro impegno per una legge che istituisca le Unioni civili. Non possiamo accettare che i diritti delle coppie gay e lesbiche vengano scritti, con l’intento di sabotarli, da chi maggiormente vi si oppone, cioè dalle gerarchie cattoliche. E’ stato infatti il cardinale Camillo Ruini ad aver suggerito, per bocca del leader della Margherita Francesco Rutelli, l’attuale formulazione del programma dell’Unione su questo punto. Se è vero che il governo Berlusconi è stato il più antilibertario della storia della Repubblica e che da lui non ci attendiamo nulla di buono, dispiace che, a parte la Rosa nel Pugno, gli altri partiti del centrosinistra abbiano affrontato con superficialità la questione”.
Il CIG ha organizzato un pulman gratuito per andare al sit-in nazionale a Roma per protestare davanti alla sede dell'Unione per il mancato inserimento del PACS nel programma dell'Unione.
Il pulman partirà venerdì 17 febbraio alle ore 23,45 da via Cadore angolo via Bezzecca. Arrivo previsto a Roma intorno alle 8,00. Ripartirà da Roma sabato stesso alle 15,30/16 per arrivare a Milano verso le 24.
So che è un ulteriore sforzo ma le vicende attuali ce lo chiedono.
Per prenotare si deve chiamare il CIG dalle 16 alle 20 al 02 54122225
martedì, febbraio 14, 2006
Maniefestazione Pro Riconoscimenti diritti in P.za Cadorna
Per un' Europa di fatto  Zip 1.14 Mb |
 Zip 1.17 Mb |
Formati grafici: gif, jpg, png, ai, psd
Ho alcune idee e suggerimenti:
- Oggi non riconosciuti, domani poco
- Doveri per tutti, ma i diritti? (Oppure Doveri per tutti, ma diritti per alcuni )
- La base della società, l'Amore (riconosciuto solo quello etero?)
- Tra i fondatori dell'Europa, tra gli ultimi nell'applicar i suoi diritti
- PACS come nella destra spagnola? No, nemmeno.
- Ancora senza tutela e dignità, alle coppie di fatto
- Con la destra nessun diritto di fatto, con la sinistra di fatto nessun diritto
- E' compito della Repubblica rimuovere ostacoli di ordine sociale che limitano l'uguaglianza dei cittadini [Dall'Art.2 della Costituzione]
- Riconoscimenti giuridici per uguali diritti
- Per una sinistra di fatto
- PACS fatta? Magari..
- Neanche un PACS avanti.
Idee grafiche l'europa con mostrate in scuro Italia, Grecia, Irlanda: le uniche a non aver riconosciuto ancora le coppie di fatto
Una coppia etero abbracciata che sostiene una città (case, simbolo della società), ed una omo/trans abbracciata tra loro (ed un po' schiacciata dalla società, impossibilitata a sostenerla, che se ne
prende solo il peso -tasse)
lunedì, febbraio 13, 2006

Il 14 Febbraio scendi in Piazza A Milano dalle 17,30 alle 20 in piazza Cadorna
A Roma alle 12,30 in via del Corso, angolo piazza Colonna
Cremona, piazza del Comune, sit–in e volantinaggio ore 18:30;
Brescia, corso Zanardelli ang. Palestro, presidio volantinaggio raccolta firme a sostegno dei Pacs ore 14:30-20:00;
Mantova, centro storico, volantinaggio dalle ore 16:30;
Genova, via San Lorenzo, volantinaggio ore 14:30–17:30;
Trento, piazza Duomo, presidio e volantinaggio in tutte le vie del centro tutto il pomeriggio;
Padova, piazza della Frutta, presidio e volantinaggio ore 10:30–12:00 e conferenza stampa ore 12:30;
Reggio Emilia, volantinaggio durante tutta la serata nei locali giovanili della città;
Bologna, piazza del Nettuno, volantinaggio ore 14:30;
Ferrara, piazza Duomo e centro storico, volantinaggio tutto il pomeriggio;
Ancona, corso Garibaldi e corso Mazzini, volantinaggio ore 10:00-12:00;
Pesaro, piazza del Popolo, volantinaggio ore 16:00–19:00;
Perugia, corso Vannucci e Università, volantinaggio tutto il pomeriggio;
Firenze, piazza della Repubblica, iniziativa regionale con volantinaggio ore 14:00–15:00;Iniziative in tutta Italia per chiedere i Pacs nella prossima legislatura
“L’Unione ci ripensi se non vuole restare fuori dal moderno riformismo europeo”. E’ questo il senso dell’iniziativa che domani, giorno di San Valentino, vedrà gli attivisti delle associazioni Arcigay e Arcilesbica mobilitarsi in tutto il territorio nazionale (le due organizzazioni sono presenti in 35 province italiane) per spiegare direttamente all’opinione pubblica “perché per lesbiche e gay non c’è molto da festeggiare”, come recita un volantino che sarà distribuito domani nelle piazze italiane.
Le due associazioni non fanno sconti al governo Berlusconi, definito “il più liberticida della storia della Repubblica”, ma rilanciano con forza le loro richieste all’Unione.
“Nel programma dell’Unione, un impegno per istituire le Unioni civili semplicemente non c’è – sottolinea il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice -. Non si dica che è una questione terminologica o di dettagli. Non c’è. Continuiamo a sperare che ci sia un ripensamento da qui al 24 febbraio, data ultima per la deposizione ufficiale dei programmi elettorali”.
“Abbiamo chiesto un incontro a Romano Prodi e ai leader dei partiti dell’Unione per un chiarimento che speriamo possa dare luogo a un ripensamento – aggiunge Francesca Polo, presidente di ArciLesbica -. Non si può lasciare senza riposta chi è sottoposto a un’ineguaglianza giuridica degna di regimi di apartheid. La subordinazione delle forze dell’Unione ai diktat del Vaticano è sconcertante”.
BASTA! DELEGHE IN BIANCO A NESSUNO.
L’Italia è l’unico grande Paese europeo senza una legge sui diritti delle coppie omosessuali, anche se il Parlamento Europeo ci chiede da molti anni di “assicurare che le coppie dello stesso sesso godano dello stesso rispetto, dignità e protezione del resto della società”.
L'Unione di centrosinistra aveva promesso ai movimenti omosessuali e transessuali di porre fine a questa discriminazione e di riportare l'Italia ai livelli di civiltà e di rispetto alla persona, propri di molti paesi europei.
Queste speranze sono però andate deluse dal recente accordo avuto all'interno dell'Unione che non ha riconosciuto alcun valore giuridico alla coppia omosessuale ma solo dei diritti individuali.
Con questo programma le coppie di fatto continueranno a non avere diritti in materie come successione, reversibilità, previdenza, graduatorie, permesso di soggiorno per il partner straniero.
Per questo motivo ritorniamo in piazza per difendere di persona i nostri diritti, per dire che ogni forma di amore ha pari dignità e che ogni forma di rapporto basato sull'amore è il vero fondamento delle società.
Andremo in piazza col nostro corpo e sarà il nostro corpo in piazza a ribadire la volontà di autodeterminarci, principio questo sancito anche dal secondo articolo della Costituzione.
Per questo torneremo in piazza!
Per questo faremo un sit-in in Piazza Cadorna martedì 14 febbraio dalle ore 17,30 alle ore 20,00.
ArciLesbica Zami - Milano
C.I.G. Centro di Iniziativa Gay Arcigay di Milano.
Crisalide Azione Trans - Milano
Nell'intervento di domenica nell'incontro della
Rosa Nel Pugno con i rappresentanti delle associazioni GLBT, riporto alcuni interventi:
Alessandro ZanEgli esplica cosa rimane fuori dalla formulazione trovata nel programma dell'Unione.
Con il riconoscimento dei diritti delle persone che compongono le coppie di fatto, si perde il carattere pubblicistico, a causa della NON creazione di un istituto giuridico, e di una serie di tutele (per la non opponibilità a terzi):
- La questione dell'eredità
- Disciplina fiscale e previdenziale (tra cui la reversibilità della pensione)
- Permesso di soggiorno per il partner extracomunitario
- Diritto al lavoro (graduatorie, concorsi pubblici)
- Tutela in corso di separazione (non riconoscibilità della parte debole della coppia)
Imma BattagliaCostruiamo una politica all'interno della sinistra, verso la sinistra che si è rimasta coerente con la quesione omosessuale, femminista.
Tanti hanno portato la questione omosex in campagna politica, per oggi nascondersi e far finta di niente.. considerandola una questione di importanza minore
Chiediamo servizi, fondi sulla questione omosessuale: che si affronti la quesione omosessuale, perchè in quanto persone siamo uguali per diritti a tutti le altre.
Imma specifica poi che il dibattito serve per la Sinistra, quella vera, non
quella della Binetti, perchè si riscopra il valore del fare propria (ma per davvero) la causa degli omo/trans sessuali, perchè è un argomento di civiltà, di uno stato Laico, di tutti, che interessa tutti, per dare vera libertà di essere e di vivere.
Maria Gigliola Toniolo, Nuovi Diritti CgilE' necessario uscire dall'ambiguità, per questo chiedo a chi vuole sottoscrivere le seguenti dichiarazioni di intenti:
Io mi dichiaro:
- A favore di matrimoni tra persone dello stesso sesso in principio di uguaglianza tra le persone di principio e formale
- Mi dichiaro dei PACS per coloro che non vogliono o non possono sposarsi
- A favore della tutela delle convivenze di fatto per coloro che scelgono un legame leggero
- A favore del diritto della genitorialità delle persone omosessuali e transessuali
- A favore di norme anti discriminatorie sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di genere che operano la stessa professione oggi già riconosciuta ad altri diritti
- A favore di misure contro l'Omofobia e la Transfobia e l'istigazione all'odio omofobico e transfobico
- A favore della piccola soluzione per le persone transessuali transgender che vogliono cambiare il proprio pre nome
- A favore della rettificazione dello stato civile per le persone transessuali e transgender indipendentemente dall'intervento chirurgico e condizione preliminare contro l'indebita ingerenza delle gerarchie vaticane nelle vicende e nelle decisioni politiche di uno Stato italiano troppo condiscendente
Sergio Lo GiudiceDicono che i giornalisti parlano intensamente dei nostri percorsi, ma non conoscendo bene la questione fanno molta confusione (a volte in modo strumentale) ecco tre punti su cui fare chiarezza:
-
Quello che è successo alla firma del programma, non è una questione terminologica. In questo programma non ci sono le unioni civili, non c'è un riconoscimento giuridico. Si sta parlando dei diritti delle persone delle coppie di fatto, senza alcuna regolamentazione
Non è qui emerso uno scontro tra un modello di unione civile più debole e uno più forte: avevamo proposto il PACS, data la situazione politica italiana, ma prendiamo atto che non c'è stata una volonta politica dell'Unione: siamo in una posizione più arrettrata rispetto quello dichiarata tempo fa da Prodi. Siamo sotto il livello minimale.
La data del 24 è la data che ci è stata suggerita da interventi di Emma, ringraziandola perchè è l'unica che ha detto NO alla proposta nel programma.
- Si è detto il testo che è venuto fuori risente del veto di Mastella e di Rutelli, ma dopo abbiamo assistito ad
una processione di altri politici in cui questi dichiaravano che era risultato una situazione soddisfacente. Bisogna far chiarezza perchè significa farsi beffe delle persone GLBT perchè si spaccia per una proposta adeguata un gioco di parole che non vuol dire niente: poco di più da quello che è già dato nei dati di fatto attraverso precedenti sentenze delle Cassazione.
Ognuno si assuma le sue responsabilità, e dica cosa ne pensa di quel punto del programma: va da se che cambiano i rapporti tra il movimento e i partiti politici.
-
L'accordo sulle unioni civili c'era già stato a San Martino in Campo il 6-7 Dicembre anche la Margherita aveva dato il favore al riconoscimento della partnership. E' stato fatto un golpe.
La palla passa alla politica, noi torniamo in Piazza: se non c'è un tavolo per fare della esperienza per far un punto utile nella politica, noi torniamo ad essere un movimento sociale che si fa carico di 4 milioni di italiani.
domenica, febbraio 12, 2006
Una raccola di link di approfondimento:
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Appello di Dall'Orto: CARI OMOSESSUALI, RIFIUTIAMO DI CANDIDARCI.
-
Il commento di Bertinotti: RISULTATI OTTIMI, PUR CON QUALCHE AMBIGUITA'
-
Il pensiero di D'Alema: I PACS NON SONO PERNO PROGRAMMA
-
Il commento a caldo di Emma Bonino: NON SI È FATTO ALTRO CHE TENTARE DI AMMANSIRE RUTELLI
-
Il commento di Grillini: SCELTA AMBIGUA, ORA PROPONGO LUXURIA MINISTRO
-
Candidatura Grillini: MI HANNO SCELTO NON BADO A CHI MI CONTESTA
-
L'editoriale di Gianni Rossi Barilli: UNIONE UN PACS INDIETRO
-
L'articolo di Delia Vaccarello: I GAY DELUSI DALL’UNIONE
-
La reazione a Vladimir Luxuria candidata: LA LEADER ANTIREFERENDUM SULLA PMA CON RUTELLI
-
Censura per l'iniziativa NO VAT: MILLE € PAGATI A REPUBBLICA PER UNA PUBBLICITÀ CHE NON ANDRÀ MAI IN STAMPA.
-
La manifestazione NO VAT: 10.000 PERSONE PER UNO STATO PIU' LAICO (fantastici i video)
Altre notizie su
:: gaynews.it ::,
Cig ArciGay Milano e
IndyMedia[Aggiornato]
Inserisco ulteriori link interessanti.
-
Conferenza stampa Rosa nel Pugno e rappresentanti comunità GLBT
SIT-IN contro il non riconoscimento giuridico delle coppie gay nel programma dell'Unione:
Martedì 14 febbraio
dalle ore 17,30 alle 20,00
in Piazza Cadorna a Milano.
Mi raccomando spargete l'informazione e siate numerosi.
Recupero un commento di Ivan Scalfarotto sulla vicenda PACS da
Wittgenstein:
"Nelle mie discussioni con i dirigenti del movimento gay italiano ho sempre sostenuto che la linea strategica da loro orgogliosamente adottata (noi gay abbiamo questa cosa speciale con l'orgoglio...) puntata tutta sui Pacs era sbagliata e intrinsecamente debole. I cittadini omosessuali, questa è la mia posizione, devono solo e semplicemente poter sposarsi - ove e quando lo desiderino - come accade ai cittadini eterosessuali. Punto e basta. Il motivo è semplice e chiaro sul piano della logica prima che su quello della politica: perché a parità di doveri, deve esserci parità di diritti. Se io che sono gay sono tenuto a pagare tutte le tasse come gli altri, beh, il corredo dei miei diritti non può essere in alcun modo ridotto o diminuito.
Ma c'è un altro motivo, che è tattico. Non esiste negoziazione dove non si debba cedere qualcosa. E allora se vogliamo ottenere davvero i Pacs, dobbiamo chiedere tutto quello che ci spetta, e cioè il matrimonio. Solo allora, vedrete, porteremo a casa i Pacs. E invece più di una volta mi è stato detto che la mia posizione era eterodossa (finalmente ho qualcosa di etero anch'io!), fuori dalla linea, non concordata col centro-sinistra. Leggo ora che i miei amici dell'Arcigay sono "rabbiosi" per il topolino partorito dall'Unione. Scusate, ragazzi, ben ci sta. Se siamo noi ad aver paura dei nostri diritti, cosa credete otterremo dai nostri avversari? In prigione, e senza passare dal via"
Ivan Scalfarotto
Inoltre sottoscrivo l'
appello di AnelliDiFumo per ritirare le candidature di arcigay e arcilesbica dai Ds e dagli altri partiti dell'Unione per spostarle nella Rosa nel Pugno: anche questo è e sarebbe un segnale forte, e forse necessario. Per far vedere e capire che i diritti sulla persona vengono prima di tutto.
Scusate l'intensità di post oggi ma dato il momento, invio tutto il flusso di informazioni e riflessioni che ho.
A proposito trovate qui
un pdf con alcuni comunicati che possono essere usati per informare la gente e/o i partecipanti ai circoli politici (DS, Ulivo, etc).
Domani, nella pausa pranzo o andando al lavoro, o sul posto di lavoro.. o a fine lavoro... o per tutta la giornata se domani siete a casa o potete farlo..
Curioso che cercando su Technorati (un motore di ricerca per blog) la parola
PACS, la prima parola proposta per affinare i risultati è "Ruini", seguita da Gay, Politica, Matrimonio..
Ho scritto ed inviato l'email che vedete qua sotto, se volete credete usatela intera o come spunto per inviare voi email a questi ed altri politici, ai circoli, alle associazioni, agli amici: cercate di coinvolgere più persone possibili, di dare maggior rilevanza possibile.
Io l'ho inviata...
a Prodi http://www.romanoprodi.it/contatti/caro_romano.html
a Bertinotti fausto.bertinotti@rifondazione.it
e Imma Barbarossa imma.barbarossa@rifondazione.it
L'ho mandata anche a Rutelli e all'Ulivo http://www.ulivo.it/contatti/index.php
Caro Romano,
avrai saputo di come il movimento GLBTQ sia in fermento e deluso del risultato che avete raggiunto sui PACS, anzi su quella forma privatistica di NON riconocsimento delle coppie di fatto come istituto giuridico.
Puoi capire come questo è un segnale politico importante: il non creare un istituto significa nascondere il fenomeno delle coppie di fatto (ma stiamo parlando in realtà di quelle omosex, visto che sono quelle che creano problemi..): se non se ne parla, se non le istituzionalizzo, non ci sono.
Caro Romano,
presto vedrai tante manifestazioni, picchetti, Sit in, nelle piazze, davanti ai circoli politici, al parlamento ed alle sedi dell'Unione perchè NOI, gente comune, SIAMO STUFI.
STUFI di aspettare che la politica veda la realtà sociale.
STUFI di aspettare che ci si alllinei con i restanti paesi europei...
STUFI di aspettare che ci si conformi alle direttive della UE... noi tra i fondatori dell'UNIONE EUROPEA, e TU Presidente della Commisione.
STUFI di aspettare che ci vengano riconosciuti i nostri diritti leggitimi.
STUFI di pagare le tasse come tutti ma essere ESCLUSI e NON tutelati come pochi.
STUFI di veder negata la nostra esistenza, il nostro diritto di essere tutelati come coppia, come famiglia.
STUFI di veder piegata la sinistra ai voleri ed interessi della Chiesa (ma con la lettera maiuscola?), che semina odio e disprezzo anzichè Amore come dicono i Vangeli.
Caro Romano,
sono stufo... e frustrato.. non so più chi votare: voi sareste quelli che per idee politiche sento più vicino. Ma se non ci sono i diritti alla persona, come posso aver fiducia di avere diritti per i più poveri per uno sviluppo del sociale, una tutela delle minoranze.
Sono passato a votare dai DS a Rifondazione, sperando che questa servisse a rendere più laico il centro sinistra.. ma nonostante la sinistra radicale tutta, abbia una percentuale uguale a quella della Margherita ciò non è servito a niente.
Ora da Rifondazione passerò a Rosa Nel Pugno.
Continuo a rifuggire.. spero di trovare la strada per davvero far contribuire nel rendere l'Italia quello stato Laico e che tutela le persone "senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" come recita la Costituzione Italiana (cosi bisfratta e poco letta nei suoi segnificati originali dei Padri Costituenti).
Dal Sabato scorso, alla presentazione del programma, alla consegna delle firme dei partiti per le prossime Elezioni c'è ancora un mese.
L'Unione è ancora in tempo per ravvedere le sue politiche.
Uno speranzoso, ma stufo ed arrabbiato,
Riccardo Fallini
Qualcuno sà cosa si è detto, come è andata l'incontro di oggi?
Oggi a Roma
conferenza de La Rosa nel Pugno per fare il punto con rappresentanti comunità GLBT
ArciGay Roma
organizza il primo Sit in:
martedì 14 febbraio in via del Corso (angolo piazza del Parlamento) ore 12.30.
a Milano si sta pensando come e dove farlo: una sede dell'Unione qui a Milano non c'è.. allora bisogna farla in Piazza? Davanti ai circoli politici? Davanti all'Arcivescovado?
Presso il Centro Culturale Protestante della Libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12/a, tel. 0276021518
Due incontri su "laicità dello Stato" e "Unioni civili":
- sabato 18 febbraio 2006 - ore 17.00
La religione della patria
laici e credenti oggi in Italia, con Gianni Long, pres. FCEI e gli onorevoli Vannino Chiti e Franco Monaco
- sabato 25 febbraio 2006 - ore 17.00
Unioni civili, famiglie, coppie di fatto
quando l'amore diventa un problema politico
14 FEBBRAIO – FESTA DEGLI INNAMORATI
PERCHÉ PER LESBICHE E GAY NON C’È MOLTO DA FESTEGGIARE
L’Italia è l’unico grande Paese europeo senza una legge sui diritti delle coppie omosessuali, anche se il Parlamento Europeo ci chiede da molti anni di “assicurare che le coppie dello stesso sesso godano dello stesso rispetto, dignità e protezione del resto della società”.
Non stiamo parlando del matrimonio gay, presente in Spagna, Olanda e Belgio, che ci garantirebbe l’uguaglianza di fronte alla legge. Parliamo di un istituto sulle Unioni civili, come il Pacs, differente dal matrimonio, che dia almeno un riconoscimento giuridico pubblico anche alle coppie dello stesso sesso. Leggi simili esistono già in Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Danimarca, Norvegia, Svezia, Lussemburgo, Finlandia, Islanda.
Perchè in Italia non è stato fatto nulla? Il governo Berlusconi, quello della Casa delle Libertà, è stato il più liberticida della storia della Repubblica. Sui diritti di gay e lesbiche non ha rispettato le direttive europee. Su fecondazione assistita, aborto, immigrazione, droga, carcere, scuola, ha ridotto gli spazi di libertà puntando a imporre i propri principi e divieti.
Per questo abbiamo sperato nell’Unione del centrosinistra per una legge sulle Unioni Civili che riconosca alle coppie gay, lesbiche ed eterosessuali che lo vogliano, diritti e responsabilità reciproche in campi importanti nella vita quotidiana delle persone:
Disciplina previdenziale e fiscale, assistenza in ospedale o in carcere, Eredità, Diritti sul lavoro, Permesso di soggiorno per il partner, Congedi, Tutela in caso di separazione
Sono diritti concreti, che servono a mantenere saldo il rapporto nei momenti di necessità e che favoriscono la responsabilità reciproca e verso la società. Questo abbiamo chiesto all’Unione e su questo c’era già un impegno di Romano Prodi e dei leader dei partiti della coalizione. Ma i veti dell’Udeur, ma soprattutto dalla Margherita di Francesco Rutelli e del cardinale Camillo Ruini finora hanno avuto la meglio. Il programma contiene solo un generico riferimento ai “diritti delle persone che fanno parte delle coppie di fatto”. Ma senza un nuovo istituto giuridico, si chiami Pacs o Unioni Civili, non sarà possibile riconoscere quei diritti né la dignità sociale di tante coppie che oggi si sentono ingiustamente discriminate dalle leggi dello Stato.
Eppure secondo l’Istat 1.200.000 famiglie italiane sono formate da coppie dello stesso sesso e secondo l’Eurispes persino il 68,7% dei cattolici italiani è favorevole a una legge sui Pacs.
Festeggeremo comunque i nostri amori, perchè niente può renderli meno cari e preziosi. Ma da domani le nostre relazioni continueranno a rimanere prive di ogni riconoscimento sociale, proibite come coppie miste sotto le leggi razziali, oggetto di una anacronistica discriminazione.
Noi non assisteremo in silenzio alla violazione dei nostri diritti umani fondamentali
l’unione ci ripensi se non vuole restare fuori dal moderno riformismo europeo
UNIONI CIVILI, UN ATTO DI CIVILTÀ.
Manifestazione di Facciamo Breccia NO VAT: Articolo di
La Repubblica.it:
Dallo slogan "Que viva España", inneggiante a Zapatero che riconosceva le coppie di fatto - questa la scritta più politica apparsa all´ultimo Gay Pride romano lo scorso anno - ai ben più espliciti "No Vat" ("No Vaticano"), «Via Berlusconi e Ratzinger», «2000 anni di discriminazioni», «Basta molestie clericali», «Più autodeterminazione, meno Vaticano, più case, meno chiese», ed altri ancora choc come «Più sodomia meno polizia», apparsi ieri tra i manifestanti del movimento "Facciamo breccia" che unisce gruppi per i diritti di gay, lesbiche, trans, e anche sigle dell´ultrasinistra e no-global. Hanno sfilato, ieri, in pieno Centro (in 10 mila, per gli organizzatori, 5 mila per la polizia) chi avvolto nelle bandiere della pace, chi con finte tiare papali, gridando il loro pensiero. Con qualche tafferuglio quando gli agenti hanno sequestrato lo striscione: «Ratzinger e Ruini pericolosi impiccioni», subito riapparso in altri tre, sequestrati di nuovo. «L´accusa è vilipendio a un capo di Stato» ha spiegato Graziella Bertozzo, a nome degli organizzatori, «ma se ci fossimo rivolti a Bush, non avrebbero detto nulla». Prendono le distanze da slogan così espliciti esponenti gay più moderati, come Alessandro Cecchi Paone: «Non serve radicalizzare lo scontro, si danneggia il movimento gay: noi lavoriamo per il riconoscimento di una normalità con una linea politicamente accorta».