Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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mercoledì, novembre 26, 2003

Da circa tre settimane ogni tanto sull'ultimo autobus della sera, che mi porta a casa, incontro una signora.
Abbiamo scambiato due chiacchere la prima volta per caso, perchè scendavamo alla stessa fermata, parlando del fatto che per l'ennesima volta mi ero addormentato.. rischiando così di andare nelle fredde e misteriose lande di Desio..
Da allora ci si faceva un "Buona Sera." quando saliva, ed una "Buona Notte" quando scendavamo dal bus andando io a sinistra e lei a destra.
Questa sera però, aveva voglia di parlare evidentemente. Si è messa a sedere vicino a me, ed abbiamo incominciato a chiaccherare. Parlare soprattutto di lei, ma soprattutto della figlia, ragazza che ha evidentemente fatto da perno da molti anni a questa parte per la sua storia ("Ah... Sarà la mia morte" - diceva).
Una bella chiaccherata davvero. Queste aperture, questo voler comunicare di se, della propria situazione e dell'oggetto più importante per se è, capitano di rado, ma son sempre molto attento che non sfuggano via.
Mi piace poter entrare in contatto con una persona che prima non conoscevo a quel livello. E questo è tanto bello quanto meno la conosco.

Un caro abbraccio.. a presto, miei nascosti (forse inesistenti..) visitatori..


domenica, novembre 23, 2003



London (UK)

La regina d'Inghilterra
Il governo Blair annuncerà mercoledì, attraverso il tradizionale discorso che la regina Elisabetta pronuncia davanti al Parlamento riunito, Comuni e Camera dei Lords, l’atteso Civil Partnership Bill , la legge che darà alle coppie gay gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali legalmente sposate. E’ una novità di rilievo, benché nove Paesi europei già discutano norme simili e almeno due, Olanda e Belgio, le abbiano approvate. Guardian - Nov. 23, 2003

Massachussetts (USA)

Massachussetts in USA
The highest court in Massachusetts ruled Tuesday it is unconstitutional for the state to deny marriage to gay and lesbian couples, a move that could make the state the first to legalize same-sex marriages. CNN.com - Nov. 19, 2003


giovedì, novembre 20, 2003

Lidia RaveraLIDIA RAVERA SULL'UNITÀ: GAY, SARAI INFELICE
Nella rubrica "Dì qualcosa di sinistra" la scrittrice Lidia Ravera prende posizione a favore del matrimonio fra omosessuali
giovedì 20 novembre 2003 , di L'Unità
Due uomini, due donne, vogliono formalizzare la loro unione, dare continuità al loro legame affettivo, poter garantire all’altro, se uno dei due muore, di restare ad abitare la casa, vuole potergliela lasciare, se è sua, senza che si avventino sul bene gli eredi diretti. È normale, è l’aspetto burocratico dell’amore. Ci si sceglie e si sente il bisogno di darsi qualcosa di stabile, di trasformare piacere e affinità, in solidarietà e protezione reciproca. Nello stato del Massachusetts, in Nord America, la Corte Suprema ha accolto l¹istanza di tante coppie gay che chiedevano di essere equiparate alle coppie normali, dichiarando che vietare i matrimoni fra persone dello stesso sesso è anticostituzionale. I gay si potranno sposare e il loro matrimonio non sarà diverso da quello degli altri. È insorto il paladino della buona condotta, il maestro d’odio e fallico esportatore di democrazia armata: George Doppio Vu Bush. Eh no, cari miei, ha detto, sventolando la suamanina estenuata dai saluti alle telecamere, il matrimonio è «un atto sacro tra un uomo e una donna». Tutti gli altri, omosessuali e simili minoranze viziose, stiano soli, si arrangino con la vita e non si facciano notare. Hanno applaudito i Repubblicani da parata, quelli che difendono «i valori» purchè siano i loro, ben incistati nel retrobottega delle loro anime stente, chiuse, allergiche ad ogni evoluzione del costume, ad ogni dubbio etico, ad ogni tentata tolleranza . Applaudiranno, da noi, i meno morbidi, quelli che a svecchiare le regole hanno paura di perdere la bussola, perché non le hanno mai davvero introiettate, le hanno soltanto portate a memoria. Che motivo c’è per non consentire agli omosessuali di sposarsi? Parlo di un motivo vero, non del catalogo delle buone maniere di Nonna Papera. Parlo di amore, di affetto, di dedizione, di patto d¹alleanza fra uguali, di desiderio di costruire insieme un piccolo nucleo che aiuti a affrontare le mille prove di vite sempre più lunghe e psicologicamente destabilizzate, parlo di aiuto materiale e sostegno morale, di convivenza e amicizia, di mutui e rate. Che motivo c’è, che giustifica il rifiuto, da parte della collettività, di accettare che esistano uomini che preferiscono fisicamente ed emotivamente altri uomini e donne che preferiscono fisicamente e emotivamente altre donne? Qual è l’interdetto? A chi fanno del male? A quali interessi nuocciono? Quelli della riproduzione della stirpe? Ma ve la sentite davvero di condannare all’infelicità o alla precarietà esseri umani come voi in nome di una modalità della natura che è stata già messa in crisi, ipoteticamente superata, e decretata biotecnologicamente aggirabile? Sarà la coscienza delle nuove coppie a interrogarsi sull’opportunità, sulla difficoltà, di crescere dei bambini con genitori «diversi», non può, lo Stato, delegittimare l’amore, imporre argini alle scelte personali, legiferare sul privato. Lo Stato siamo Noi, sono i cittadini, e se i cittadini non sono tutti uguali davanti alla camera da letto, lo sono davanti alla legge: hanno tutti gli stessi diritti.


Quando finirà tutto questo.


martedì, novembre 18, 2003

Per i caduti nelle missioni di pace

Ed un sito con cui ricordare che la guerra e le atrocità ci sono sempre. www.warnews.it


domenica, novembre 16, 2003

Questo pomeriggio ho esplorato diversi siti, come Le Fate, o le storie di Sylvia Rivera.
Ed ho trovato rivendicazioni, coraggio, ma sopratutto libertà, dando un respiro di sicurezza su un lontano futuro da uomo responsabile.
Ma ho appreso in questi due ultimi giorni, che non sempre le scelte fatte vengono condivise, nemmeno dalle persone che ti dovrebbero essere più vicine e care. Questo è ovviamente molto doloroso, in realtà, e persino fastidioso: fa rabbia, come ci si voglia nascondere... evitare.. senza capire che non c'è niente di diverso, nulla di male.
Pensavo di essere ad un livello "avanzato" con famiglia, amici e pubblico in generale.. Ma evidentemente devo ritrattare... rivedere... riconsiderare... forse non tutti sono così pronti..
Chissà se è davvero il momento, questo, in cui si può essere liberi, o se invece conviene essere neutrali se non adirittura semi nascosti.


16 nov 12:14 Iraq: Washington Post, "Anche la Cia non ha trovato armi"
NEW YORK - Niente armi chimiche, nemmeno le tracce di un loro repentino occultamento. Questa la verita' che sta emergendo dai rapporti della Cia, i servizi segreti americani, a proposito delle supposte armi di distruzione di massa che avrebbero composto l'arsenale bellico dell'ex rais di Bagdad e giustificato l'attacco preventivo dell'America all'Iraq. Lo sostiene il Washington Post, citando un esperto di questioni militari e di spionaggio. (Agr)


Come dire.... no comment.


sabato, novembre 15, 2003

Zarrillo e Sara di spalleOggi pome sono stato con Sara alla Feltrinelli di Buenos Aires. C'era un incontro con Michele Zarrillo, ed io facevo il fotografo ufficiale..
Lei presissima... io ossessionante (povero lui..): risultato è che ho 81 foto!! di Zarrillo..
La serata poi è proseguita anche meglio: mangiando zucchine ripiene e peperoni alla griglia, a casa di Sara (una buon'anima che mi sfama sempre..).
Abbiamo seguito L'isola dei Famosi, e poi io sono partito prima che venisse proclamato il vincitore.
Arrivo a casa, e per fortuna che ho socializzato con una signora compagna di viaggio sul bus, infatti mi ha svegliato lei...
Dicevo arrivato a casa, invio (con qualche difficoltà per Sara), due email (da 4.8Mb ciascuna) con le foto, e vedo che il vincitore è stato Walter... eheh, era proprio fatto dalle emozioni fino a quando l'ho visto io.
Bene..

Per la cronaca... sto studiando purtroppo troppo poco. Ne sono cosciente e sto per autodilaniarmi... quindi sono in una fase di transizione al termine dela quale potrei sentirmi più soddisfatto di come gestisco le cose attorno a me.
Sono stato caldamente invitato a far parte del concorso internazionale Pirelli Award con il sito MolecularLab per la comunicazione scientifica..
Ho incontrato un ricercatore che si diceva interessato a me, come collaboratore all'Università di Bicocca..
Ho sentito un traduttore, per magari qualche collaborazione su traduzioni di testi/termini scientifici..
E dopo aver scambiato un paio di email con l'organizzatrice del gruppo Animanera, dovremmo vederci a Sinapsi, una mostra interattiva di WebArt, basata sulla sperimentazione... una cosa molto interessante..


giovedì, novembre 13, 2003

La sofferenza della morte, colpisce chiunque: ora, che si è colpiti da vicini, più di altro. Ma ricordiamo che Guerra, Sofferenza, Morte vanno sempre d'accordo.. E purtroppo sono presente, da 10 anni ci sono guerre in Africa che snaturano gli uomini. Repressioni dell'impero cinese sulla cultura buddista. Ed ancora guerre e sofferenze.
Un pensiero, perchi rischia la propria vita per gli altri.


mercoledì, novembre 12, 2003

Sabato sera sono stato a Teatro.
Mi ero incuriosito di una breve recensione di uno spettacolo realizzato dal gruppo Animanera, che si chiamava "La fata verde". La protagonista era l'assenzio, ed i suoi usi e abusi passando da un'ambiente parigino di poeti, fin dentro alla follia e dannazione dell'assenzio stesso.
Uno spettacolo molto interessante per diversi motivi.
Il primo è che gli attori recitano in un ambiente non separato tra il pubblico, ma insieme ad esso talvolta interagendo marginalmente o facendolo entrare, ad esempio, in quell'ambiente di perdizione offrendo in calici di plastica una bevanda al sapor d'anice.
La seconda è data dai forti giochi delle luci, e la personificazione dell'assenzio in questa fata verde, che talvolta interrompeva la scena per esser lei la protagonista.
Giochi di luce, abbinati a voci deformate e suoni forti nella seconda (o terzo?) locale in cui si è acceduto entrando nella perdizione: entrando in quadro prodotto sotto gli effluvi dell'assenzio.
Un'altro elemento molto interessante è la presenza, preintrodotta da un motivetto, di due personaggi ( una "ragazza alla matrix" e un "investigatore alla tenete Colombo") che fanno da collante a tutto lo spettacolo, spiegando il percorso dell'assenzio nella storia.
Insomma davvero un bello spettacolo, peccato fossi solo..


domenica, novembre 09, 2003

NEOFAMIGLIE. BOOM DI ADOZIONI GAY A NEW YORK
ORGOGLIO (GAY) DI PAPA'
sabato 08 novembre 2003 , di Panorama
Davanti agli asili, al parco giochi, dal pediatra: parte da Manhattan la rivoluzione dei "nuovi genitori"

Alle 15 di un giorno feriale qualunque, David Strah, 36enne ex manager Nike, oggi casalingo, esce dal suo appartamento a Chelsea per andare a prendere alla scuola materna sulla West 13th street i suoi due bambini: Zev, di cinque anni, e Summer di due. Dopo essersi intrattenuto con le maestre e alcune mamma, tra cui Amy Zimmerman, a quota tre marmocchi, decide con lei di proseguire per la merenda ai giardini di Bleecker street.Magari programmando un weekend familiare nella casa sulla spiaggia a East Hampton di comuni amici. La scenetta newyorkese sembra una routine ma svela un particolare: sia Strah che Zimmerman sono due genitori adottivi omosessuali.

Due esempi di quella "critical mass", come l’ha definita il New York, che ha scatenato il "gay baby boom", fenomeno di adozione che sta rivoluzionando oltre che la società, anche lo status di omosessuale. Il campo giochi del West Village dove i due genitori si recano è divenuto "l’epicentro di un cambiamento della New York gay" chiosa il settimanale americano. Quello che un tempo sembrava impensabile oggi è normale quotidianità che si lascia alle spalle anni di battaglie legali e pregiudizi di genitori etero, scuole e agenzie di adozioni comprese. Una nuova omo-identità distante dallo stereotipo del promiscuo ed edonista gay: "Quelloche fa le ore piccole nei locali di Manhattan consumando ecstasy e rimorchiando senza preoccuparsi del mattino dopo" puntualizza Daniel Mandelsohn, scrittore e padre adottivo di due binbi la cui madre è un’amica del New Yersey, non lesbica ma single, che ha scelto lui come perfetto omo-papà.

Questa svolta nella comunità gay non prevede che la coppia di genitori adottivi sia necessariamente legata. Anzi, mentre ancora autorità e media dibattono sulla legittimità del matrimonio omosessuale, a New York come nel New Yersey gli aspiranti genitori non hanno perso tempo. E quando uno adotta al suo partner è permesso adottare il medesimo pupo simultaneamente. Come è successo a David Shutte, 39 anni, vicepresidente di una società di design, e al compagno Rob Levy, 42 boss della Public relations society of America, genitori adottivi di Ethan, cinque anni.

Il gay baby boom è un processo laborioso, però, anche nella affinata pattuglia gay newyorkese c’è chi mette in guardia dai facili entusiasmi: "Per noi rimane un lusso, non un mandato" puntualizza Michelangelo Signorile, scrittore che, probabilmente non si sente ancora pronto a fare questo passo.


sabato, novembre 08, 2003

Vorrei qui riportare un articolo che mi ha piacevolmente colpito. Tratto da Il Resto del Carlino del 5 Novembre (2003), si collega con un altro interessante articolo letto precedentemente in cui si parlava di come la maggioranza (il 60%) delle agenzie di adozione, senza distinzione tra pubbliche private cattoliche o laiche, permetta ad un coppia gay di adottare un bambino (soprattutto in adozioni internazionali), con il 40% delle coppie omosessuali che riesce ad avere un bambino in adozione.
L'articolo che segue mostra come i bambini così adottati stiano crescendo, creando una grande rivoluzione (e finalmente), nella idea che gay=perversione/instabilità/immaturo, ma aggiungendo (ed era ora) una visione più complessa e completa.
Si tratta di una realtà tutta americana, purtroppo (ma che anche in alcuni stati d'Europa), speriamo che vengano presi in considerazione (visto che sia così tanto affascinati da quel mondo capitalistico..), questi aspetti di rispetto, democarazia e libertà.
Ecco l'articolo:
NEW YORK — Vanno a passeggio in carrozzelle spinti da due papà. Due mamme li accompagnano entusiaste a scuola. Sono bambini, bellissimi e comuni adottati o procreati da coppie gay. Sono i protagonisti del «gay baby boom», la nuova rivoluzione delle famiglie americane che, anche senza il vincolo matrimoniale, di fatto consente a omosessuali e lesbiche di diventare genitori a tutti gli effetti. Anche ottimi genitori.

È davvero la fine di un tabù. Meglio ancora l'inizio di una trasformazione sociale che anche le chiese cristiane e le sinagoghe non intendono sfidare. È addirittura anche una rivoluzione nei rapporti tra coppie dello stesso sesso. I bambini sono felici, entrano in famiglie quasi sempre di ceto medio alto. Hanno genitori colti e benestanti che possono affrontare i costi legali per un'adozione o una gravidanza in affitto. In diversi casi però quando si tratta di coppie lesbiche il parto è quello naturale di una delle due donne, o di tutte e due che spesso sfruttano lo sperma proveniente da discrete banche del seme situate in California.

Manhattan ancora una volta, dopo la tragedia dell'11 settembre, torna la città di tendenza che fa da guida al resto dell'America. A Chelsea o al Village ma anche a Tribeca e Soho ci sono già centinaia di figli di genitori gay. Sta fiorendo un'intera letteratura. «Gay Dads», padri gay, scritto da David Strah sulla sua esperienza di uomo di casa che insieme al compagno Barry Miguel cresce i due figli Zev, 5 anni, adottato in Vietnam, e Summer, 2 anni, arrivata da Las Vegas, è diventato una sorta di manuale sacro e consultatissimo. «Daddy & Papa» il film di Johnny Symons sullo stesso soggetto non è entrato nelle grandi sale americane ma ha dominato i festival ed è stato rilanciato a luglio dalla rete PBS.

Il «New York Magazine» ha dedicato la sua copertina a questo fenomeno che sta creando un vero e positivo terremoto nella più grande comunità gay del mondo. Non più solo sesso e Aids, lavoro o droga, ma pannolini e biberon, scuole e asili nido tra gli argomenti dei party omosex. Il vento sta cambiando. Non è un caso se solo pochi giorni fa uno dei candidati democratici alla presidenza Dick Gephardt ha diffuso una foto di auguri con tutta la sua famiglia dove per la prima volta compaiono la figlia gay e la sua compagna anche loro vicine all'adozione di un bambino.

Paternità e maternità non sono né di destra né di sinistra. Spesso servono a togliere dalla miseria, dal pericolo e dalle istituzioni innocenti creature di pochi mesi o pochi anni. Servono anche a dare stabilità,equilibrio e futuro anche alle stesse coppie gay che si trovano arricchite di responsabilità nuove. Louisa Traxler, una bimba cinese di 3 anni figlia di un notissimo parrucchiere gay di Madison Avenue, è addirittura diventata una star. Dalla fame patita nel villaggio fino a due anni fa, è passata a vedere la sua faccia furbissima con due enormi occhi neri pubblicata in dimensioni enormi su tutti i cartelloni di “Gap Kids” sparsi per il mondo. Per Tony Traxler, padre premurosissimo, il momento più bello dell'adozione, dopo un lungo periodo di pregiudizi, non è stato quando Louisa ha avuto una pagina intera su “Vogue”, ma quando è stata accettata alla «Brick Church School » della novantaduesima strada, considerata una delle più esclusive e selettive scuole di New York, la stessa frequentata dai figli e dai nipoti di John Kennedy.

Politici e amministratori dibattono ancora sulla legittimità o meno dei matrimoni omosessuali, ma loro non aspettano. «Siamo delle famiglie di fatto» dice la regista Tanya Wexler che dai tempi dell'università di Yale vive con la sua compagna di corso a scienze politiche Amy Zimmerman: « Abbiamo fatto un bambino ciascuna e adottato un terzo. La nostra vita è diventata molto intensa ma straordinaria. Non abbiamo alcuna difficoltà a spiegare a Ella Ruby e Jerry che loro hanno due mamme e nessun papa. Tra i bambini l'accettazione è straordinaria. Non credo subiranno alcun trauma quando saranno grandi e non c'è alcuna ragione per pensare che anche loro diventeranno o si scopriranno gay».

Nel pieno della crisi di valori della società americana, dopo la debole fiammata del patriottismo anti-terrore, lo scandalo dei preti pedofili che ha rischiato di spaccare la chiesa cattolica e l'ordinazione di un vescovo gay che potrebbe portare a uno scisma in quella anglicana, i passeggini delle coppie «omosex» che scivolano sui marciapiedi dell'ottava Avenue o di Christopher Street nella parte West del Village, stanno diventando il simbolo tenero e gentile di un cambiamento epocale. Il «gay baby boom» rimane al momento un fenomeno americano, ma è già pronto per l'esportazione.

dall'inviato Giampaolo Pioli:
BAMBINI STANNO DIVENTANDO una parte molto visibile anche della cultura gay» dice il professor Scott Goldsmith del Cornell Medical Center.
«Sta diventando — sostiene il neo scrittore David Strath — l'epicentro di un cambiamento sismico anche nella natura dei rapporti fra coppie dello stesso sesso. Più che il matrimonio adesso è la formazione di una famiglia completa il grande traguardo da raggiungere». Per il commentatore conservatore, ma difensore dei diritti dei gay, Andrew Sullivan «uno dei grandi elementi di pressione per arrivare al riconoscimento del matrimonio gay è proprio il fatto che molti omosessuali e lesbiche stanno comunque avendo figli e senza matrimonio la loro unione e la sicurezza dei bambini rimane meno sicura».
E nel caso delle giovani coppie lesbiche i bambini adottati o in provetta assumono un altro significato ancora:«Sono un vero e proprio rito di passaggio che finisce con arrivare a sostituire in età matura la sessualità».


venerdì, novembre 07, 2003

Basta vivere il mondo degli altri.
Sentiamoci liberi di essere noi stessi!


domenica, novembre 02, 2003

La LoGi c AdEl CaoS:dOve vIene TuT TO fuOOooOOri,quAlsia ssi CosaCis Ia
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