Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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mercoledì, novembre 30, 2005

Ho finalmente ricevuto la lettera di risposta da SanPaolo (inviata il 22/9), per la mia lettera di richiesta del rapporto SanPaolo - mercato delle armi.
Gentile Sig. Fallini,
con riferimento alla Sua lettera desideriamo fornirLe alcune informazioni sui principi che regolano il rapporto di Sanpaolo IMI con il settore degli armamenti, un tema particolarmente delicato, nei confronti del quale non è facile individuare un punto di equilibrio universalmente condiviso.
L’articolazione industriale del settore degli armamenti è infatti molto complessa: da un lato, le attività di progettazione, produzione o assemblaggio sono realizzate da conglomerati dediti, molto spesso in misura prevalente, anche a produzioni civili. Dall’altro, molte applicazioni tecnologiche, soprattutto nell’ambito della componentistica, si prestano ad usi sia civili sia militari.
Detto questo, la nostra operatività in questo settore è comunque regolata da stringenti principi di limitazione dell’ambito degli interventi e da rigorosi criteri di valutazione delle singole operazioni.
In primo luogo Sanpaolo IMI rispetta scrupolosamente la legge 185/90 che prevede, per le banche, che qualunque pagamento o incasso relativo ad operazioni di importazione o esportazione di materiale bellico sia soggetto ad una preventiva autorizzazione scritta da parte del Governo Italiano.
In aggiunta a ciò Sanpaolo IMI ha adottato fin dal settembre 2002 un codice di autodisciplina che limita i finanziamenti connessi ad attività di import o export di materiale bellico alle sole operazioni destinate a paesi dell’Unione Europea o della NATO e comunque caratterizzate, per loro natura, unicamente da finalita di difesa o sicurezza.
Di conseguenza non sosteniamo il commercio di armi, ma limitiamo il nostro intervento, ad esempio, al finanziamento dell’acquisto di armi per le Forze dell’Ordine, per fornire al nostro stesso Paese la disponibilità di strumenti necessari per la difesa e la sicurezza dei cittadini.
Sperando di averLe fornito informazioni adeguate circa l’atteggiamento di Sanpaolo IMI su questo delicato argomento, La invitiamo, per ulteriori approfondimenti, a consultare il Bilancio Sociale del Gruppo, disponibile sul sito www.grupposanpaoloimi.com nella sezione Responsabilità Sociale, che più in generale illustra la posizione complessiva del nostro Gruppo su tutte le tematiche di rilevanza etica.
Distinti saluti.
Ufficio Reclami


martedì, novembre 15, 2005

Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie:
SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!
La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent’anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un “interesse giuridicamente riconosciuto”, dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l’impegno di quanti, dalle forze dell’ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell’iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera “m” dell’art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante “Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali”, tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell’ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E’ per queste ragioni che l’associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell’illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.


lunedì, novembre 14, 2005

Ebbene si, siamo ad un nuovo ed innovativo servizio: Google Analytics
Da ora difficile vita per gli altri servizi, che offrono meno analisi allo stesso prezzo (Gratis!) e senza pubblicità (!), che invece hanno gli altri servizi.
Ma in fase di aggiornamento ecco qualche errore nella gestione della guida, subito registrata:


domenica, novembre 13, 2005

Il fatto:
Troppo a lungo l’hanno lasciata sola col proprio dolore. Troppo a lungo lo Stato ha finto di non vederla, ha cercato di rimuoverne la presenza, di fingere che non esistesse. E allora lei si è decisa. La compagna di Stefano Rolla, uno dei civili italiani morti nella strage di Nassiriya il 12 novembre 2003, ha chiesto i danni allo Stato. Adelina Parrillo ha fatto notificare ieri al Ministero della Difesa un «atto di invito» a risarcirle «tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali» subiti per la morte dell’uomo con cui conviveva. A Nassiriya terroristi kamikaze attaccarono una base del contingente italiano, provocando la morte di 2 civili e 17 militari italiani, oltre a nove civili iracheni.
Inoltre, Parrillo, essendo una «vedova-fantasma» (non era sposata con Stefano Rolla), nessuno l’aveva invititata alle commemorazioni di Stato in onore alle 19 vittime di Nassiriya.
Ci raccontò, la signora Parrillo, che ben due ministeri - Interni e Difesa - avevano giocato a rimpiattino con lei. La signora aveva scritto diverse lettere, chiedendo di essere inserita nell’elenco dei familiari delle vittime, ed aver accesso, pertanto, allo stesso trattamento delle vedove, «perché non ero un’estranea, non ero una sua amica, non ero una sua collega: ero la donna con la quale viveva, con la quale Stefano aveva tanto sperato di avere un figlio». Al presidente della Camera Pierferdinando Casini aveva addirittura consegnato l’atto notorio di convivente more uxorio.
Una ordinaria storia di arroganza nei confronti di chi ha sofferto, di indifferenza nel migliore di casi. Adele raccontò al nostro giornale che solo tre giorni prima della cerimonia per l’anniversario aveva telefonato al ministero degli Interni per sapere se era stata inclusa nella lista degli invitati: «Invece, un funzionario, lo stesso che mi prende in giro da un anno, mi ha umiliato, mi ha risposto male. Ha detto di aver inviato una lettera al mio avvocato in cui si spiegava qual era la posizione del ministero... gli ho detto che al mio avvocato non risultava niente, gli ho chiesto di inviare un fax e lui si è spazientito. Alla fine ha inviato un fax al mio avvocato in cui si comunicava che la cerimonia era pubblica, dunque, in sostanza, non c’era motivo di invitarmi. Si rende conto?».
Oruknet


L'interpellanza:

Abbiamo depositato un'interpellanza urgente al Ministro della difesa sul caso di Adele Parrillo una delle vedove di Nassiriya ingiustamente esclusa dai programmi di assistenza psicologica offerti ai familiari delle vittime dell'attentato ed esclusa dal risarcimento economico. La Parrillo ha chiesto invano di essere invitata come familiare alla commemorazione ufficiale dei defunti ad un anno dall'attentato. Tutto questo perchè Adele Parrillo e il compagno erano una coppia di fatto.
Dal sito di Grillini

Il 17 dicembre scorso, – ricorda Lo Giudice – il ministero degli Interni, in risposta ad un’interrogazione parlamentare di Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario di Arcigay, si era impegnato a coinvolgere Adelina Parrillo nelle celebrazioni ufficiali delle vittime della strage.

Il risultato:
Adelina Parrillo, ex compagna del regista Stefano Rolla, uno dei 19 italiani uccisi nella strage di Nassiriya, è stata esclusa dalla cerimonia commemorativa delle vittime.
Sergio Lo Giudice, presidente di Arcigay Nazionale, ha commentato: “Una scelta ideologica e contraria al buon senso che contraddice un preciso impegno assunto dal ministero degli Interni davanti al Parlamento”


mercoledì, novembre 09, 2005

L'esercito degli Stati Uniti ha usato fosforo bianco a Fallujah nel 2004
Questo secondo un reportage di Rainews24, curato da Sigfrido Ranucci: "Fallujah. La strage nascosta" è reperibile sui canali Peer2Peer, che un'altra volta mostra l'utilità di programmi come eMule, BitTorrent, etc, ma indica anche la lungimiranza della BBC (televisione pubblica) che distribuisce in rete l'intero palinsesto.
Nel reportage, ci sono intervisto dell'uso di "Willy Pete", così veniva chiamato.
“Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Fallujah. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie fino alle ossa". "Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini il fosforo esplode e forma una nuvola. Chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato", dice un militare.
L'inchiesta mostra documenti filmati e fotografici raccolti nella città irachena durante e dopo i bombardamenti del novembre 2004, e mostra l'uso della versione attuale del Napalm, l' MK77.
L'uso di queste sostanze incendiarie su civili è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980. Mentre l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997.
Si toglie così il velo a una battaglia che nessuno ha potuto vedere.

Prima le scuse della presenza di armi di massa non esistenti, e poi viene fuori che sono gli americani ad usare armi contrarie ai patti e convenzioni, ripetendo gli errori del Napalm nel Vietnam.
Quando finirà questa guerra sbagliata... e quando, dopo queste notizie i nostri soldati torneranno a casa, senza difendere postazioni petrolifere Eni, o spartendo e lucrando sulla guerra e poi sulla ricostruzione..


martedì, novembre 08, 2005

In Brasile, era atteso un bacio gay in "America", una soap opera seguita in media dall'ottanta per cento del pubblico televisivo del Paese.
Ebbene il bacio non c'è stato.. poi la sceneggiatrice e regista dicono che la scena c'era ed è stata tagliata da Globo tv, l'emittente dice che il bacio invece non è mai esistito...


Quest'oggi sono solo le 4, ma son piuttosto stanco... sarà che non sono pi abituato negli sbattimenti necessari per andare e tornare dall'università (orari per il tram, attesa della coincidenza, scambio di mezzo, 'passeggiatine' per arrivare all'uni/casa.. in 1h30m ad andare ed ancora per tornare..).
In questo periodo sto occupandomi molto del sito scientifico MolecularLab.it, sto preparando un incontro sul bullismo/disagio giovanile - correlati con l'omosex - per un incontro di autoformazione nel Gruppo Scuola del CIG (anzi exCIG, visto che ora è diventato Comitato Provinciale..), sto studiando meglio la proposta di legge sul PACS e gli interventi parlamentari - in particolar modo le indagini conoscitive- per il primo incontro del gruppo scuola al liceo Marconi, dove si parlerà di PACS, appunto, e dove ci sarà anche Beppe Grillo (o così mi dicono..).

In più sto cercando di riprendere mano all'università... oggi abbiamo cercato un professore per un esame impossibile, e sto regolarizzando un esame non registrato del Novembre 2003 (!!).
Ed ancora, ho detto che sarei andato in biblioteca a prendere il libro per la patente!! (Però di passi in quella direzione li ho già fatti in passato, senza che poi si realizasse nulla... quindi...).

E tutto questo mi stanca un po'...
Anzi quasi quasi, faccio un pisolino...


lunedì, novembre 07, 2005

In Sardegna e Valle d'aosta il 31 Gennaio prossimo, si rischia di rimanere senza televisione, per il passaggio obbligato al digitale.
Oggi leggo che la rai continuerà a mandare il segnale anche oltre la scadenza prefissata.. ma lunghe ombre intervengono sulla contestata legge e trasformazione:
Da iteam5.net:
E' stata presentata in senato un'interrogazione parlamentare che riguarda la sempre più torbida e vergognosa faccenda dei decoder finanziati dalla stato, ufficialmente per far crescere l'utilizzo del digitale terrestre. Secondo alcuni senatori, una grande fetta del mercato dei decoder digitali sarebbe in mano ad una società del fratello del nostro amato presidente del consiglio, quel Paolo Berlusconi accusato di corruzione, falso in bilancio, appropriazioni indebite e peculato, reati per cui dovrà versare 101 miliardi di vecchie lire di risarcimento e per i quali ha chiesto il pattegiamento; quello stesso Paolo Berlusconi, fratello del nostro amato presidente del consiglio, già condannato a 13 mesi di reclusione per la vicenda giudiziaria del Golf club Tolcinasco, una nota storia di corruzione nell'hinterland milanese. Secondo l'interrogazione, presentata dal senatore della Margherita Luigi Zanda, l'intera operazione di finanziamento del digitale terrestre, altro non è che una mera operazione commerciale. (...) Guarda caso, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo Mhp è la Solari.com, controllata al 51% da Paolo e Alessia Berlusconi attraverso la società finanziaria Pbf srl da loro posseduta (...) . "È curioso notare che la società controllata da Paolo Berlusconi ha cominciato a commercializzare i decoder per la nuova tecnologia a gennaio 2005, proprio quando è stato lanciato il servizio pay per view Mediaset Premuim e, da gennaio a luglio 2005, il fatturato della Solari.com è raddoppiato fino a raggiungere 141 milioni di euro". Secondo Zanda e gli altri firmatari dell'interrogazione, tutti evidentemente disfattisti e comunisti, siamo di fronte ad una palese violazione del conflitto di interesse (violazione del conflitto di interesse? Berlusconi? Ma come vi permettete!) per cui "l'effetto non trascurabile di questa benedetta transizione al digitale terrestre è stato quello di aumentare il patrimonio della società Solari.com". Il senatore Zanda conclude chiedendosi se "il signor Paolo Berlusconi, così come richiede la legge sui conflitti d'interesse, ha dichiarato tempestivamente all'Autorità garante le sue partecipazioni nelle società Pbf e Solari.com". E ce lo chiediamo anche noi, convinto che Berlusconi sia assolutamente innocente; fiduciosi restiamo in attesa di una sua risposta che sarà come sempre una perla di saggezza, che senza indugio useremo come lubrificante per permettere alla famiglia Berlusconi di mettere in atto sui nostri corpi quelle pratiche che da tempo tutti noi allegramente subiamo.


sabato, novembre 05, 2005



martedì, novembre 01, 2005


La Versione di OpenOffice 2.0 Italiana è finalmente disponibile!

Circa 77Mb di setup, contenente:

Writer - Per scrivere e formattare testi (analogo a Word)
Impress - Per creare presentazioni (analogo a PowerPoint)
Math - Per scrivere formule matematiche
Draw - Per disegnare flussi logici a blocchi
Calc - Foglio di calcolo (analogo a Exel)
Base - Per creare, editare database (analogo a Access)

La differenza rispetto a MS Office?
1) E' gratuito!
2) Usa formati Standard ed aperti: compatibilità completa con qualunque sistema operativo e permette di essere rieditati/importanti da altri programmi
3) Esporta in PDF con un click
4) Importa senza problemi i vecchi .doc .xls .ppt .mdb
5) E' Open Source: ovvero chiunque può sapere cosa il programma fa, cosa registra nei file...
6) Produce files di dimensioni considerevolmente minori!



Mimi Marks la più bella transessuale del mondo. Qui in una foto con la seconda e la terza arrivata.
Triste il fatto che i giornalisti su Tiscali e tgcom.it mettano sempre tutti gli articoli al maschile..