Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
This work is licensed under a Creative Commons License
This page is powered by Blogger. Isn't yours?Tecnorati ProfileBlog SharesListed on BlogwiseTecnorati Cosmos

martedì, gennaio 31, 2006

Repubblica.it - Quote rosa, tensione nella Cdl al Senato manca il numero legale
senatori Ds Gavino Angius: ''E' una vergogna. Ci hanno raccontato che è necessario tenere aperte le Camere altre due settimane per potere discutere e approvare importanti provvedimenti. Ma questa mattina per ben quattro volte è mancato il numero legale nell'aula di Palazzo Madama, dopo che la settimana scorsa, mercoledì 25, giorno di massimo impegno parlamentare, era mancato per ben 7 volte''.


giovedì, gennaio 19, 2006

Risoluzione europea contro omofobia:
Il Parlamento europeo...
1. condanna con forza ogni discriminazione fondata sull'orientamento sessuale;
2. chiede agli Stati membri di assicurare che lesbiche, gay, bisessuali e transessuali siano protetti da discorsi omofobici intrisi d'odio e da atti di violenza e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società;
3. invita con insistenza gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazioni all'odio e alla violenza e a garantire l'effettivo rispetto della libertà di manifestazione, garantita da tutte le convenzioni in materia di diritti umani;
4. chiede alla Commissione di far sì che la discriminazione basata sull'orientamento sessuale sia vietata in tutti i settori, completando il pacchetto antidiscriminazione fondato sull'articolo 13, mediante la proposta di nuove direttive o di un quadro generale che si estendano a tutti i motivi di discriminazione e a tutti i settori;
5. sollecita vivamente gli Stati membri e la Commissione a intensificare la lotta all'omofobia mediante un'azione pedagogica, ad esempio attraverso campagne contro l'omofobia condotte nelle scuole, le università e i mezzi d'informazione, e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa;
6. reitera la sua posizione relativa all'Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007) secondo la quale la Commissione deve garantire che tutte le forme di discriminazione previste all'articolo 13 del trattato e all'articolo 2 della decisione che istituisce tale Anno europeo siano considerate e trattate in maniera equilibrata, come indicato nella relazione del Parlamento europeo sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007) - Verso una società giusta, e ricorda alla Commissione la sua promessa di seguire da vicino questa materia e di riferire in merito al Parlamento;
7. esorta vivamente la Commissione a garantire che tutti gli Stati membri abbiano recepito e stiano applicando correttamente la direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro e ad avviare procedimenti d'infrazione contro gli Stati membri inadempienti; chiede inoltre alla Commissione di assicurare che la relazione annuale sulla tutela dei diritti fondamentali nell'UE comprenda informazioni complete ed esaustive sull'incidenza di atti criminosi e violenze a carattere omofobico Stati membri;
8. chiede agli Stati membri di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell'uguaglianza nella loro società e nel loro ordinamento giuridico;
9. plaude alle iniziative recentemente intraprese in numerosi Stati membri volte a migliorare la posizione delle persone GLBT e decide di organizzare il 17 maggio (Giornata internazionale contro l'omofobia) un seminario finalizzato allo scambio delle buone pratiche;
10. reitera la sua richiesta avanzata alla Commissione di presentare proposte che garantiscano la libertà di circolazione dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari nonché del partner registrato di qualunque sesso, come indicato nella risoluzione del Parlamento del 14 ottobre 2004 sul futuro dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
11. chiede agli Stati membri interessati di riconoscere finalmente che gli omosessuali sono stati tra i bersagli e le vittime del regime nazista;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e ai governi degli Stati membri e dei paesi candidati all'adesione.

Link risoluzione


martedì, gennaio 17, 2006

Il 71,1% degli italiani (il 68,7% dei cattolici e l'88,4% dei non cattolici) è favorevole all´introduzione di una legge sui Pacs (Patti civili di solidarietà), cioè alla possibilità per le coppie etero e omosessuali di vedersi riconosciuti per legge alcuni diritti e doveri reciproci.
E' questo l'esito di una ricerca Eurispes, secondo la quale 7 persone su 10 sono favorevoli al riconoscimento delle coppie di fatto Lesbo/Gay ed etero.
Purtroppo la classe politica, distante oramai da parecchio dalla gente, è troppo impegnata a scendere a patti con un componente che in uno stato laico nemmeno dovrebbe esserci: la chiesa.
Anche i politici del centro sono troppo presi dai loro raccomandamenti, per accorgersi che il 69% dei cattolici sarebbe favorevole al riconoscimento delle unioni civili..
Non è dare la possibilità di tutelare famiglie di fatto già esistenti, che si distrugge il concetto di Famiglia..

Immagino che tra 5-10 anni guarderemo con stupore come l'Italia, uno dei fondatori dell'UE, insieme a Grecia ed Irlanda siano rimasti indietro... di come la voce delle associazioni LGBT, quelle per i diritti civili, ma anche i moniti e le direttive della Comunità Europea, dei sondaggi tra la gente, non siano stati MAI ascoltati a fondo..

Sta girando nelle newsletter dei circoli, all'interno del movimento una lettera inviata da due ragazzi di Firenze al Prof. Prodi... la pubblico anche qui:
Gentile Professore,
Prima di tutto ci presentiamo: siamo Saverio e Markus, viviamo insieme da 6 anni a Firenze, in bel quartiere della zona sud, con la nostra gatta Pippi. Siamo impiegati, paghiamo le tasse, siamo dei buoni cittadini, rispettiamo l'ambiente, c'interessiamo del nostro prossimo.

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: noi siamo una famiglia. Intesa come amore, assistenza, progetto di vita. Come le altre famiglie siamo inseriti in una rete d'affetti fatta di genitori, nipoti, fratelli, amici, colleghi, vicini. Viviamo in maniera normale, serena, affrontando in due, i problemi che hanno tutti i cittadini italiani. Apprezziamo il suo operato politico ed è per questo che da potenziali elettori vorremmo chiederle alcune cose.

Abbiamo letto che lei è amareggiato per la manifestazione per i Pacs di Piazza Farnese e non capiamo perché. Noi siamo e a ragione, davvero amareggiati.
Proviamo a spiegarci. Ad esempio se uno di noi due dovesse avere bisogno d'assistenza in ospedale, non potremmo chiedere ai nostri datori di lavoro nessun congedo. I miei colleghi sposati lo possono fare e noi con le nostre tasse paghiamo, (volentieri), questo loro diritto. Non potremmo avere informazioni sanitarie e non potremmo decidere per l'altro del suo destino, conoscendo più di chiunque le proprie intime convinzioni. Se uno di noi dovesse mancare, non avremmo diritto a subentrare all'affitto, non potremmo ereditare le cose che insieme abbiamo comprato (mobili, automobile, elettrodomestici) o le cose fatte insieme (investimenti e risparmi). Abbiamo per questo rinunciato a comprare casa. Troppo rischioso senza possibilità di fare testamento a favore l'un dell'altro. Se dovessimo avere dei problemi economici non potremmo contare sulla pensione dell'altro. E ci fermiamo qui, l'elenco è lungo.

Sentiamo spesso affermare che saremmo un pericolo per la famiglia tradizionale….Vorremmo che Ruini, Casini e molti dei suoi alleati ci spiegassero come, in quale maniera.
Ci pensiamo spesso quando alle 6 del mattino Saverio si alza 10 minuti prima per preparare il panino da mangiare fuori, quando si fa la spesa cercando i prezzi migliori, (come tutte le altre famiglie italiane, fatichiamo ad arrivare a fine mese) quando ci si saluta davanti alla porta con un bacio, quando si va al mercato, quando si programma che investimenti economici fare per quando saremo vecchi, quando si va a comprare i regali di Natale per i nipoti. Come, come, come possiamo essere un pericolo per la famiglia tradizionale? Me lo spieghi lei Professore.
S'immagini: sabato pomeriggio mentre si faceva la lavatrice, dividendo i panni chiari da quelli scuri, discutendo di quando invitare a cena il fratello e la moglie, della prossima riunione di condominio, di dove andare in vacanza quest'estate, di come è bello il bimbo appena nato alla collega, di come sarà il Festival di Sanremo con Panariello, noi si tramava contro la Famiglia…..

Dunque la Famiglia è salvaguardata dalla negazione ad altri di un diritto? Posso capire il discorso di chi dice che andremo all'inferno ma sinceramente non ci sentiamo un pericolo proprio per nessuno, visto che, sempre ad esempio, la violenza familiare o sui minori, riguarda soprattutto i padri di famiglia. Poi un giorno quando saremo di fronte a Dio, gli chiederemo perché ci ha fatto cosi, visto che non è uno che sceglie d'essere gay. E visto che saremo li, chiederemo a Dio anche cosa pensa dei tantissimi preti e frati gay, in percentuale secondi solo ai parrucchieri.

La vita quotidiana di noi gay non è una passeggiata di salute, non lo dimentichi Prof. Prodi prima di parlare delle tematiche omosessuali. La vita quotidiana dei gay non è Platinette o Aldo Busi: è spesso una via Crucis. Noi siamo una famiglia. Non c'interessa avere le damigelle o fare le bomboniere o lanciare il bouquet di fiori alle amiche. C'interessa la possibilità di avere i diritti che hanno tutti quelli che mettono insieme le proprie vite, e per mantenere i quali, le nostre buste paghe sono divorate, come quelle di tutti. Markus è cittadino tedesco, ci potremmo unire legalmente ma Saverio dovrebbe perdere la cittadinanza italiana. Ci sentiamo cittadini europei e vorremmo capire perché si parla tanto d'Europa quando si tratta di economia e poi ci chiudiamo sotto il nostro campanile quando si tratta di diritti. Non ci dica Professor Prodi che Lei non sa che sulle unioni civili anche molti partiti europei di centro o conservatori sono favorevoli.

Gentile Prof. Prodi, le facciamo un invito. Venga una sera a cena da noi con la Signora Flavia, Le vorremmo far semplicemente conoscere come vive normalmente una coppia, sostenuti reciprocamente dall'amore ma con il timore che un colpo di vento può essere per noi un uragano. Le vorremmo raccontare meglio di noi, presentarle i nostri genitori, i nostri fratelli, farle vedere la nostra casa con il terrazzo e i bulbi appena piantati, parlarle della nostra amarezza.

Con affetto
Saverio e Markus


lunedì, gennaio 16, 2006

Intervista al cardinale Trujillo
Scuote la testa il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Consiglio pontificio per la Famiglia, davanti alle manifestazioni di Roma e di Milano. «I Pacs? Così si sgretola la famiglia. La pillola abortiva? Una guerra chimica contro la vita che nasce». Scelto da Giovanni Paolo II, riconfermato da papa Ratzinger, il porporato è l´infaticabile tutore della dottrina matrimoniale in Vaticano. Mercoledì andrà a parlare in un´aula del Senato su invito di un gruppo di parlamentari.[Ma che cosa c'entra la chiesa in un parlamento italiano?? Un'altra chiara dimostrazione dell'invasione ecclesiastica nella politica]
Cardinale Trujillo, perché respinge la manifestazione sui Pacs?
«Crea scontro e confusione e non fa nemmeno bene a loro».
Parliamo di "loro". Perché due gay non possono unirsi in un patto di solidarietà?
«La Chiesa soffre per queste proposte. [Vogliamo parlare degli adolescenti suicidi? Del silenzio della chiesa di fronte ai mille reati contro gli omosessuali nel mondo?] Per la prima volta nella storia di tutte le culture, tutte le religioni, tutte le etnie viene compromesso ciò che è sempre stato valido in ogni concezione di natura [dovrebbe seguire uno dei nostri incontri nelle scuole...], filosofia e teologia: il matrimonio è l´unione di un uomo e una donna».
Qui si tratterebbe solo di un patto civile.
«Se passa l´idea che siamo di fronte all´unione di due persone - non di sesso diverso - tutto diventa possibile: l´unione fra molte persone, l´unione a prescindere dai limiti di età, la poligamia, l´incesto. [ma quanta confusione signor Trujilo: cosa c'entra l'incesto, con l'amore tra due adulti e consenzienti?] E questo solo perché in parlamento si afferma una maggioranza, che magari può cambiare dopo qualche anno e così cambia di nuovo la legge. No. Non si può confondere il gioco delle maggioranze con la democrazia».[Ma democrazia de chè... qui si tratta di teocrazia, al massimo..]
Qual è il suo timore?
«Siamo in presenza di un´enorme confusione filosofica, giuridica, teologica. Non dobbiamo dimenticare che una legge è buona, se fa bene alla comunità e all´uomo».
Molti cittadini non capiscono l´opposizione della Chiesa alle unioni di fatto.
«I Pacs sono una bolla d´aria, una moneta falsa in circolazione, come dicono i vescovi spagnoli. Chi li vuole, desidera usufruire degli stessi effetti civili del matrimonio come se la loro unione fosse una vera unione. Ma non promettono niente alla società, niente allo Stato, niente a se stessi come partner, nemmeno una settimana di stabilità. E non si impegnano nemmeno per dare stabilità ai figli. Se vogliono un´unione vera, facciano almeno il matrimonio civile».
Come risolvere allora la questione delle coppie gay?
«La Chiesa soffre per loro, li aiuta, li accompagna, vive i loro drammi, ma non può nascondere la verità».
Non sente quando vi accusano di essere duri?
«Dicono anche che siamo intolleranti, rigidi, dogmatici. Mi viene da rispondere: leggete il vangelo di Giovanni. [E voi lo avete davvero fatto?? Ed avete capito il senso di amore di quel testo?] Il Signore sta di fronte all´adultera, quelli che volevano lapidare la donna se ne sono andati e sant´Agostino commenta: "Rimasero in due. La miseria della prostituta e la Misericordia del Signore". E poi Cristo le dice: "Va´ e non peccare più". Nostro compito è di essere misericordiosi senza negare la verità. Lasciateci questa coerenza».
Eminenza, due persone non attratte dal sesso opposto, che amano fedelmente un partner dello stesso sesso, non sono prostituti e non si sentono peccatori.
«Conosciamo certi aspetti personali, li seguiamo pastoralmente. [Hai fatto bene a specificare... dati i recenti scandali..] Ma chi è cattolico deve interrogarsi sulla propria situazione dinanzi alla Chiesa e a Dio. E posso assicurare che non ci sono istinti, anche sbagliati, che non possano essere ricondotti alla normalità secondo la ragione e la dignità umana. Uno stile di vita può essere raddrizzato. Ho conosciuto persone che hanno vinto.». [E qui non commento nemmeno... si lascia commentare da solo... ]
Però il riconoscimento di queste coppie non serve anche a regolare una serie di problemi?
«Possono essere risolti attraverso accordi e leggi di diritto privato senza dare al fatto una valenza pubblica. Lo sa quanti matrimoni gay sono stati celebrati in Spagna sino a due mesi fa? Venti su una popolazione di quarantaquattro milioni!»
Venti unioni gay non rovinano certo l´istituto del matrimonio.
«Ma perché mettere a subbuglio il parlamento e una nazione per una cosa non sentita dalla popolazione?».
E intanto la Chiesa ha aperto anche il fronte della RU-486.
«Paolo VI e Giovanni Paolo II hanno parlato di questa guerra chimica contro la vita. Il dramma è delle povere donne in difficoltà, che subiscono la pressione dei media e dell´opinione pubblica e sono spinte all´aborto da legislazioni abortiste. Invece di essere aiutate. Cinque anni fa ho visto in Messico una manifestazione di diecimila bambini salvati perché avevano fatto vedere alle mamme in gravidanza le ecografie. E loro si sono pentite e hanno deciso di tenersi il figlio. Perché le mamme vogliono i figli! E anche in Italia avete bisogno di vita. Quando io studiavo qui da giovane, vedevo che a Roma i bambini erano considerati una ricchezza. Perché non capite che la Chiesa, come dice Benedetto XVI, è portatrice di tanti "Sì"? Sì al futuro felice di un popolo, sì ai genitori, sì ai figli, sì alle famiglie».
Di questi tempi si avverte un senso di invadenza ecclesiastica.
«No, invece. La Chiesa è la migliore alleata dei governi per il bene dell´uomo».

Repubblica


Voglio una Italia vera, urla una vittima di Nassiriya: emozione nella piazza
Il giudice non celebra ma attacca "Basta, siamo gli ultimi in Europa"
Dov´è l´unione? Quando c´è la volontà di organizzare, in piazza ci va anche mezzo milione di persone, ma sotto elezioni prevale la paura di turbare i benpensanti... occhi chiusi
Dicono che i Pacs servano alle unioni gay. Non è vero ma se anche così fosse? Questo ci dice che c´è bisogno di una legge per non continuare a chiudere gli occhi
Aveva detto: «Sul palco di piazza Farnese, ci sarò». E ha mantenuto la promessa. Eccolo lì, Giovanni Palombarini, giudice della Corte di Cassazione, i capelli bianchi, la sciarpa rossa che accentua il pallore del viso, l´espressione lievemente tesa. Lo applaude il popolo che invoca i Pacs, i patti civili di solidarietà, gli iscritti all´Arcigay con le loro bandiere arcobaleno, i militanti radicali e socialisti della Rosa nel Pugno, quelli di Rifondazione, i diessini dall´anima cento per cento laica, i Comunisti italiani, i Verdi. Chissà quante volte nella sua vita questo signore compassato, severo, avrà indossato l´ermellino. E ora invece è qui, sotto l´ambasciata francese dove, tre anni fa, si «pacsarono» (un neologismo cui bisogna abituarsi) Alessio e Christian, ancora felicemente uniti. Palombarini parla ad una folla colorata che chiede «libero amore in libero Stato», che srotola striscioni contro il Vaticano, «Ratzinger-Ruini, siete pericolosi impiccioni» (frase coniata dai Cobas, subitamente costretti dalla polizia a "coprire" il nome del papa con dei pezzi di carta).
Ecco un giudice tra i «culattoni», come direbbe - e infatti ha detto, fedele al suo stile - il ministro Calderoli. Un giudice quasi in pensione che non si sente né una star né la pecora nera del mondo che rappresenta quando solidarizza con i duecentomila di Milano e denuncia il tentativo di ritrasformare le donne in «meri contenitori della specie». Legge dai suoi appunti, senza enfasi: «Negli ultimi tempi la laicità dello Stato è messa in discussione. Vi ricordo che rispetto alla libertà e ai diritti non si può mai abdicare». E ancora: «Dicono che i Pacs servono alle unioni omosessuali. Non è vero ma se anche così fosse? Questo ci dice che c´è bisogno di una legge, che non si può continuare a chiudere gli occhi di fronte ad un fenomeno sociale né accettare che l´Italia, sui diritti civili, sia il fanalino di coda dell´Europa». Nessuna violazione della Costituzione, nessuna insidia per il matrimonio. Bravo! Bravo!, «Grazie del tuo coraggio!», gli urlano. E sono coppie di lesbiche, fidanzati gay, mamme con bambini, disabili in carrozzella, facce di politici come il radicale Daniele Capezzone che denuncia «l´Opa del Vaticano sulla società italiana e i troppi Giovanardi nel centrosinistra» o il diessino Franco Grillini che guarda il cielo terso e poi conferma solenne: «Dio ci vuole bene».
Chi si aspetta, come il ministro Castelli, pronto al provvedimento disciplinare, un Palombarini-Milingo, gran cerimoniere ribelle di improbabili matrimoni di piazza, rimane deluso. Questa è una manifestazione «politica», non un altro Gay Pride, precisano subito gli organizzatori. Solo qualche nota di colore tenuta ai margini, allegramente tollerata, come l´abito da sposa di Vladimir Luxuria o il boa di struzzo tinto di viola di un tal Emilio. Sul palco di piazza Farnese ci sono sì cinque coppie disposte a raccontare pubblicamente la loro storia ma Palombarini non le benedice, rivendica i loro diritti come fanno altri due suoi colleghi presenti in piazza, Franco Ippolito e Ignazio Patrone, presidente e segretario di Magistratura democratica.
Alessandro Cecchi Paone, uscito combattivo ed eccitato dal suo personale outing («Il Vaticano non si permetta di giudicarci, Tremaglia è un fascista razzista, Giovanardi un cialtrone») presenta i candidati ai Pacs, coppie etero, lesbo, gay: Pasqualina e Andrea, Paola e Luisella, Cristina e Luca, Agata e Anna (23 anni insieme), Alfredo e Claudio. Dicono: «L´amore ce lo siamo preso, non vogliamo provocare nessuno, urtare nessuno, solo veder affermata, riconosciuta, la nostra esistenza. Paola Concia si rivolge al centrosinistra più cauto: «I diritti degli omosessuali non tolgono niente a nessuno, semmai aggiungono solidarietà, dignità ad un Paese bistrattato da questo maledetto presidente del Consiglio». Si tengono per mano, si fanno fotografare, si emozionano. L´europarlamentare Pasqualina Napoletano si è un po´ vestita da matrimonio, una rosa di velluto bordeaux fissata sul cappotto scuro. Da sotto il palco invano qualcuno insiste: «Bacio! Bacio!». Loro stanno seri, non è giornata. Lella Costa, che conduce entusiasta la kermesse, se li guarda e dice: «Mi fanno tenerezza».
Atmosfera gioiosa, colonne sonore improbabili, anche Raffaella Carrà con «Com´è bello amarsi da Trieste in giù». Enrico Boselli, Gianni Cuperlo, Alfonso Pecoraro Scanio, Giovanni Berlinguer, Franco Giordano fanno il monitoraggio della piazza. Prodi mortificato? Gli passerà... Un unico momento teso quando prende il microfono Adelina Parrillo, la compagna, non moglie, di Stefano Rolla, caduto a Nassyria. Fu tenuta fuori dalla chiesa dove si celebrava la commemorazione ufficiale dei caduti. Le è impossibile dimenticare il torto subito, pronuncia parole dure, sotto emozione: «Voglio un´Italia vera, non quella che appoggia falsamente i tricolori sulle bare».
Palombarini, il giudice dai capelli bianchi, se n´è andato, con discrezione. Ma la manifestazione non muore subito. «Siamo in 50 mila!», giurano gli organizzatori. C´è musica, in tanti vanno al microfono. Pannella si accende un sigaro, si guarda intorno, forse un po´ deluso: «Quattromila, seimila, non fa differenza. Il fatto è che quando c´è la volontà di organizzare, in piazza ci va anche mezzo milione di persone ma sotto elezioni prevale la paura di turbare i benpensanti».


Cinque Pacs simbolici con migliaia di testimoni
Manifestazione per una legge che tuteli le coppie di fatto senza discriminazioni tra etero e omosessuali
Repubblica
C´era poco folklore e molto impegno alla manifestazione di Roma di ieri a favore dei Pacs. Un impegno allegro, familiare, per nulla trasgressivo. Genitori con i bimbi in spalla, famigliole col cane, anziani con cartelli. In cinquantamila si sono stipati davanti al palco di Piazza Farnese. Una folla colorata, ma senza eccessi: un paio di Drag Queen, qualche acconciatura sadomaso, uno striscione di mutande rosa con la scritta "uso in proprio" e poi palloncini, bandiere, tante, tutto l´arcobaleno delle sigle della sinistra e del mondo delle battaglie per i diritti civili. A dirigere l´orchestra della piazza e del palco Alessandro Cecchi Paone, che fin dall´inizio chiarisce: «Questa è una festa per la laicità e i diritti civili. Siamo per il libero amore in libero stato».
Tranciata via di netto ogni polemica - dirà poi il segretario dell´Arcigay Aurelio Mancuso che «le polemiche sulla manifestazione sono state un´operazione di sciacallaggio politico sulla nostra pelle» - si arriva al cuore dell´iniziativa, il patto di reciproca fedeltà scambiato tra cinque coppie: l´europarlamentare ds Pasqualina Napoletano e il suo compagno Andrea Amato; Agata Ruscica, portavoce del presidente della Provincia di Siracusa, e Anna Barbagallo, insieme da 23 anni; Paola Concia, presidente Agensport, e la sua compagna Luisella; la regista Cristina Morelli, capogruppo dei Verdi alla Regione Liguria, e Luca Dallorto, assessore all´Ambiente al Comune di Genova; Alfredo Capuano, capogruppo ds al Municipio X di Roma e Claudio Saliola, studente universitario. Coppie lesbiche, gay, ma anche etero, per spuntare l´arma di chi sostiene che i pacs interessino solo le coppie omosessuali.
A differenza delle informazioni della vigilia, nessuna "celebrazione" da parte del magistrato Giovanni Palombarini, giudice della Corte di Cassazione. Forse si è trattato di un cambio di copione per non complicare la posizione del giudice, la cui partecipazione alla manifestazione venerdì era stata criticata dal vicepresidente del Csm Virginio Rognoni.
Le cinque coppie, alcune molto emozionate, si sono scambiate una dichiarazione d´amore davanti alla folla. Palombarini ha spiegato come dovrebbe essere la legge che regolarizza le unioni di fatto, e perché è necessaria. «Rispetto alla libertà e ai diritti non si può abdicare», ha detto, e il «fenomeno imponente» delle coppie di fatto rende la legge «una necessità». Quanto al fatto che i pacs servano solo alle unioni omosessuali: «Le cose non stanno così, ma se anche fosse questo ci dice che della legge c´è bisogno». Che non è così l´ha testimoniato col suo grido disperato («Vergogna») la compagna di una delle vittime di Nassirya, Adele Parrillo, misconosciuta dalle autorità italiane «perché io e il mio compagno non avevamo messo una firma». Un lungo ed emozionato applauso le ha risposto dalla piazza.
Molti i commenti polemici del centrodestra. Il presidente della Camera Casini: «Io per famiglia intendo ancora che ci sia almeno un uomo e una donna, una cosa diversa da certi tentativi di avanspettacolarizzazione». Il presidente del Senato Pera: «Sono contrario a matrimoni omosessuali, né vedo motivi di discriminazione». Lo stesso Pera ha aggiunto, in un´intervista al Tg5, un commento sul corteo pro-194 di Milano: «L´aborto è comunque un piccolo omicidio». Infine, come al solito molto greve, il ministro Calderoli: «Siamo sempre dalla parte della famiglia, che per noi è composta solo da uomini e donne e per la creazione. Questi culattoni hanno nauseato».


domenica, gennaio 15, 2006

Roma, migliaia in piazza per i Pacs tra slogan, polemiche e matrimoni
"Casini ha poi aggiunto di 'provare rispetto sul piano personale' nei confronti degli omosessuali ma anche che il corteo nella capitale '?una manifestazione da avanspettacolo, non una cosa seria'. "
[..]
il ministro per le Riforme Roberto Calderoli: "Pacs e porcherie varie hanno come base l'arido sesso e queste assurde pretese di privilegi da parte dei 'culattoni', per dirla alla Tremaglia, sono fuori luogo e nauseanti".

Queste sono le parole di alcuni dei nostri dipendenti (come direbbe Beppe Grillo), è ora di mandarli a casa, forti dell'Italia presente nelle due manifestazioni.
Sono tornato ora, dopo 10 ore di viaggio di ritorno.. ieri abbiamo gioito davanti alle parole di Crisalide, dell'Agedo e di alcuni politici come la Belillo. Abbiamo sentito in noi la voglia e la forza per separare lo Stato dalla Chiesa, (togliendo il Concordato, che non esiste in nessun altro paese, ha detto Capezzone).
Dopo aver sbandierato per ore davanti al palco, siamo andati a mangiare in un ristorante, dove arrivando presto siamo riusciti ad accapparrarci una intera stanza per noi (eravamo circa in 30). E sempre armati di bandiere ArciGay e PACS, abbiamo festosamente sfilato per le vie romane: qualcuno ci faceva i complimenti, qualcuno faceva confusione con le bandiere della pace, ed infine qualche omofobo di turno -ma sempre da macchine in corsa..-.
Siamo arrivati festosi fino a P.za S. Pietro, dove la polizia si è tutta agitata ed ha fatto arrivare anche dei rinforzi, quando era evidente che non ce n'era bisogno... ed a scopo un po' intimitadorio, ci hanno dapprima sbarrato l'ingresso, poi ci gironzolavano attorno con in mano un walkie talkie in conversazioni misteriose...

Lasciato quel triste posto, siamo andati in pub, dove abbiamo bevuto un birra e siamo tornati al pullman alle 10.45, ora in cui abbiamo intrapreso il lungo viaggio...

Vado a letto, che sono distrutto.
Speriamo che la classe politica, e gli italiani capiscano... speriamo che i media riportino più i fatti che i commenti di politici che alla manifestazione non c'erano.. Che diano spazio al numero ed alla forza ed energia che c'era tra noi e che possa contagiare chi ha preferito stare a guardare.


venerdì, gennaio 13, 2006

OPEN MIND 13 gennaio 2006
Per Alfredo Ormando
All´alba del 13 Gennaio 1998 Alfredo Ormando, 39 anni, scrittore, giunge dopo un lungo viaggio dalla sua Sicilia a Roma. Arriva a destinazione: la piazza vuota di san Pietro. Fronteggia l´entrata della basilica, s´inginocchia come per pregare; un rapido gesto della mano ed Ormando è avvolto dalle fiamme. Si è dato fuoco.
"Spero che capiranno il messaggio che voglio dare: è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l´omosessualità, demonizzando nel contempo la Natura, perché l´omosessualità è sua figlia." (Alfredo Ormando)
Sentendosi oppresso dalla stessa terra a cui tanto era legato, la Sicilia, nella sua breve vita Ormando aveva cercato rifugio in un seminario francescano che, però, lascerà disilluso e deluso appena due anni più tardi. Troverà sfogo nella scrittura, ma il senso d´inadeguatezza e la poca sicurezza di se stesso non lo lasceranno più, fino a portarlo a considerarsi non di questo mondo.
"Mi rassegno al destino. Il futuro non mi spaventa più. Se Dio non esiste, non dovrò temere l´Inferno. Se Dio esiste allora di sicuro è più giusto, buono e misericordioso di quanto la Chiesa lo descriva."
Perché Ormando si è dato fuoco? E soprattutto, è servito a qualcosa? A differenza di quanto abbiano detto i giornalisti, Ormando non si è dato fuoco per problemi familiari, ma per denunciare pubblicamente, da credente, le discriminazioni per nulla cristiane perpetrate da sempre dalla Chiesa Cattolica nei confronti di gay, lesbiche e transessuali. Per denunciare l´ ipocrisia e l´odio di chi si arroga il diritto di stabilire cos´è e cosa non è natura. La Chiesa ha voltato lo sguardo e s´è tappata le orecchie per non sentire le sgradevoli verità sulla propria infamia. Non ha smesso di offendere e, anzi, continua imperterrita a lanciare anatemi e diffondere l´ odio contro gli innocenti per nascondere le proprie ipocrite scelleratezze. Ha fin troppe vittime gay, lesbiche e transessuali sulla coscienza, santa Madre Chiesa, per uscirne "immacolata". Compassione ed amore sono solo parole abusate e gettate al vento. Nel 2000 la chiesa disse che "compito della Chiesa è di distinguere tra bene e male"; sarà difficile per un´ istituzione che da sempre il male ce l´ha in seno!

L´OPEN MIND si batte:
· per i diritti civili di Gay, Lesbiche. Bisessuali, Trans
· per l´autodeterminazione delle donne e degli uomini
· per la laicità dello Stato senza l´ingerenza del Vaticano
Per questo aderiamo alla manifestazione nazionale "Tutti in Pacs" di Roma del 14 gennaio 2006 e saremo a Roma l´11 febbraio 2006 con il movimento "Facciamo Breccia" per la manifestazione nazionale + Autodeterminazione, - Vaticano
OPEN MIND centro di iniziativa gay lesbica bisessuale trans - via gargano 33, 95129 - Catania tel./fax 095.532685 www.openmind.too.it opencatania@tiscali.it


Corriere della Sera - Prodi:?Un errore i Pacs in piazza?
«non condividere nella maniera più assoluta» le modalità della manifestazione
«tutta la sua amarezza» per il rischio che iniziative di questo tipo possano esporre la coalizione a polemiche strumentali
«È un inutile scimmiottamento dei matrimoni: non è certo con iniziative di dubbio carattere folcloristico che si affronta una questione così socialmente delicata» (Socialmente o politicamente???)
Nella bozza di programma elaborata in dicembre nel seminario di San Martino in Campo, vengono sancite forme di riconoscimento più blande di quelle previste dal modello dei Pacs francesi.

Lascio commentare a voi... Prodi, il suo modo di pensare/agire, e lo stato pietoso italiano...


giovedì, gennaio 12, 2006

Una segnalazione:
"Nel XI Municipio di Roma è stata bocciata la delibera per l’istituzione di un registro delle unioni di fatto con il risultato di 14 a 11, grazie ai 4 voti contrari della Margherita.
Un plauso al Presidente del XI Municipio, Massimiliano Smeriglio di Rifondazione Comunista, per la sua costanza, per la chiarezza politica e per lo spirito riformista dimostrato."

14 GENNAIO: TUTTI IN PACS

Il desiderio di libertà delle cittadine e dei cittadini di questo paese è un fiume in piena.
Noi, donne e uomini, lesbiche e gay, eterosessuali e bisessuali, transessuali e transgender, credenti e non, cittadini italiani e portatori di altre culture, vogliamo essere protagonisti della nostra vita.
Chiediamo il rispetto delle nostre identità, delle nostre specificità, della nostra creatività. Rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro progetto di vita, e a costruire, come facciamo, solidarietà, coesione sociale, relazioni d’amore. Vogliamo ribadire il nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs che, sulla base dell’art. 2 della Costituzione, dia riconoscimento giuridico alle coppie che lo vogliano, dello stesso sesso o di sesso diverso.
Per ribadire la dignità delle nostre vite e dei nostri amori
saremo in piazza

sabato 14 gennaio alle ore 14.30
a Roma, in Piazza Farnese
Cig Arcigay Milano organizza Bus gratuiti
(affrettatevi)
Tutti in Pacs – Festa delle libertà civili

Saranno con noi tantissime coppie lesbiche, gay ed eterosessuali, a mostrare i loro volti e dire le loro esigenze ad una classe politica spesso lontana dai loro bisogni reali. Racconteranno i loro bisogni concreti e i loro sogni, gli intoppi prodotti da una normativa discriminatoria e la loro legittima richiesta di un pubblico riconoscimento giuridico.

Sul palco si alterneranno le voci di tutte quelle e tutti quelli che hanno a cuore la laicità della Repubblica. Ci incontreremo, in un grande raduno delle coscienze libere, per parlare di coppie e dei loro amori, di libertà di autodeterminazione delle donne, di lotta alle discriminazioni, di diritti delle persone transessuali e transgender, di lotta alla violenza in tutte le sue forme, di libertà di pensiero e di espressione, di libertà di religione in una cornice di separazione fra lo Stato e le Chiese.

Chiediamo a tutte le organizzazioni gay, lesbiche, bisessuali e transgender, alle associazioni, ai movimenti sociali, alle forze sindacali e politiche di essere parte attiva di questo momento di riaffermazione della libertà civile e della pluralità della cultura e del pensiero.
More & More


mercoledì, gennaio 11, 2006

MAI STAT@ ZITT@

Lunedì 9 gennaio a Milano alcune soggettività e collettivi femministi e gltq si sono riuniti in assemblea per decidere modi e contenuti della partecipazione al corteo del 14 gennaio in questa città.

Discutendo discutendo abbiamo pensato che, di fondo, noi non siamo mai stat@ zitt@, e questo sarà il nome del nostro spezzone al corteo indetto da 'usciamodalsilenzio'.

Come slogan che sintetizzasse il nostro sentire condiviso rispetto ai diktat teo-cons abbiamo scelto sesso, amore, figli: se, quando e con chi vogliamo.

Questo e altri slogan verranno disseminati lungo il percorso da uno spezzone con sound system anticlericale preannunciato da un serpeggiante boa (serpentone) rosso...

Questo boa lo faremo portando ciascuna/o di noi un drappo rosso e mettendoci a ssssserpeggiare insieme.

Ci troviamo sabato 14 gennaio verso le 13 sotto il palazzo delle assicurazioni generali che sta di fronte alla stazione centrale, all'angolo con via Pisani.


assolutamente non conciliante, poco trattabile, piuttosto incazzat@...
in una parola: mestruat@, così la nostra partecipazione al corteo sabato
14 gennaio: portatevi qualcosa di rosso, portatevi qualcosa di rumoroso
mai stat@ zitt@

LA LIBERTA’ DI SCEGLIERE

PARTECIPA ANCHE TU!!!
per l’autodeterminazione delle donne
in difesa della legge 194
(interruzione volontaria della gravidanza)
per la laicità dei consultori


MANIFESTAZIONE NAZIONALE
USCIAMO DAL SILENZIO!

Milano, sabato 14 gennaio 2006
concentramento - ore 14
Piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale)
Corteo fino a Piazza Duomo


venerdì, gennaio 06, 2006


RAPPORTO ANNUALE MAGIA-ASTROLOGIA IN ITALIA
Premesso che per il 2005 tutti gli astrologi, compresi quelli della tv di Stato, non avevano previsto fatti importanti, come la morte del Papa e l'elezione del cardinale Ratzinger, il rapimento in Iraq di una nostra giornalista e l'uccisione del funzionario del Sismi, Nicola Calipari, gli attentati a Londra, gli scandali bancari e le dimissioni di Fazio, la modifica della legge elettorale ecc., vi trasmettiamo il nuovo Rapporto sulla magia e l'astrologia.
Teniamo a precisare che maghi e astrologi speculano particolarmente in questo periodo, sia perche' strumentalizzano la figura dei re magi, sia perche' sono molte le persone che si illudono di poter indagare nel proprio futuro. Per coloro che sono dipendenti dalla cartomanzia e' appena nato un gruppo di auto-aiuto nel sito http://stopcarte.altervista.org .

- Segnalazioni ricevute dal 1994: 12.000 - Contatti internet: 115.000, nell'ultimo anno: 65.000 - Maghi e astrologi: 6.000 reclamizzati, 16.000 non reclamizzati - Suddivisione per aree geografiche: Nord 39%, Centro 31%, Sud e Isole 30% - Province con il piu' alto numero di maghi e astrologi: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bari, Bologna, Firenze, Venezia, Ancona, Cagliari - Illeciti commessi: esercizio del mestiere di ciarlatano, evasione fiscale, circonvenzione d'incapace, truffa, truffa aggravata, estorsione, esercizio abusivo di professione medica e psicologica, abuso della credulita' popolare, trattamento idoneo a sopprimere la coscienza o la volonta' altrui, stato di incapacita' procurato mediante violenza, violazione della privacy, pubblicita' ingannevole - Solo 5 cittadini su 100 sporgono denuncia (per vergogna, paura di ricatti, ritorsioni) - Eta' media vittime: 44 anni - Titolo di studio: 39% licenza elementare, 45% licenza media, 16% diploma e/o laurea - Cittadini che hanno rapporti con maghi e astrologi: 10 milioni (17% della popolazione) - Famiglie coinvolte: 3 milioni - Ogni giorno 25.000 persone si rivolgono a maghi e astrologi - Motivazioni: affetti 35%, richiesta protezione 30%, salute 23%, problemi di lavoro 12% - Distinzione per sesso: donne 56%, uomini 40%, minori 4% - Incasso annuo di maghi, astrologi: 5 miliardi di euro - Evasione fiscale: 95% - Media pubblicitari usati da maghi e astrologi, in ordine decrescente: Pagine Utili (Mondadori), Pagine Gialle (Seat), tv e radio locali, Mediavideo (Mediaset), Astra (RCS), Televideo (Rai) 10 CONSIGLI UTILI PER TUTELARSI DA MAGHI E ASTROLOGI 1) Non parlare della vita privata e non fornire recapiti personali: ogni notizia viene usata per minacciare e ricattare i ''clienti''. 2) Non incontrarli mai da soli e registrare ogni conversazione, anche telefonica. 3) Fare mettere per iscritto cio' che dicono di garantire; se si rifiutano, diffidare. 4) Il ''compenso a esito raggiunto'' e' un bluff; in realta' pretendono molto denaro in anticipo per materiale di nessun valore. 5) Non usare contanti, perche' in caso di denuncia il pagamento non e' dimostrabile. 6) Non avere paura di denunciarli, perche' se non hanno risolto un problema non hanno alcun potere. 7) Non dare ascolto ai loro interventi in tv e alle loro pubblicita': sono solo investimenti commerciali, per di piu' ingannevoli. 8) Non coinvolgere bambini e/o adolescenti. 9) Non farsi incantare da immagini e libri sacri, foto e video con vip, attestati e diplomi altisonanti: sono fumo negli occhi. 10) Non firmare mai nulla. 2005 UN ANNO DI CRONACA GENNAIO - Sei mesi di reclusione e pagamento delle spese processuali per C.G., 37 anni, di Bagheria, alias ''Mago Rino'', riconosciuto colpevole di truffa nei confronti di due coniugi di Piazza Armerina. La coppia aveva ricevuto, nel settembre del 2000, la visita del mago, il quale aveva detto che erano oggetto di una ''fattura'', che si trovavano in pericolo di vita e che il loro bar era destinato a fallire. Il mago li aveva convinti che era necessario un intervento per annullare la fattura, il costo era di 2 milioni e 200 mila lire. Le vittime, dopo la prestazione del mago, consegnarono a C.G. un assegno. Subito dopo presentarono una denuncia per truffa nei suoi confronti. C.G. non e' nuovo a queste imprese: altre volte ha cercato di abbindolare qualcuno, sostenendo che e' vittima di fattura. FEBBRAIO - Aveva tentato di estorcere denaro ad una donna, dicendole che era affetta da una grave forma di malocchio e ricorrendo, per raggiungere il suo scopo, alle minacce. Per il sedicente ''Il Mago'' sono scattate le manette. La vicenda ha preso l’avvio quando la vittima è sprofondata in una grave crisi depressiva, causata dall’abbandono del partner, dopo il suo ennesimo rifiuto di sposarlo. Resasi conto dell'errore, ha fatto di tutto per riconquistarlo e alla fine, disperata, ha pensato di rivolgersi a ''Il Mago''. Quest'ultimo ha diagnosticato alla signora una grave forma di malocchio, dicendole che la cura sarebbe costata migliaia di euro. La sventurata ha seguito per mesi le sue istruzioni, fino a prosciugare il conto in banca. All’ennesima richiesta di soldi ha deciso di dire basta. Pensava di essersi liberata dall'incubo, ma il ciarlatano ha cominciato a tormentarla con telefonate anche in piena notte, dicendole che, se non pagava, il malocchio si sarebbe esteso agli altri membri della sua famiglia e aggiungendo la non troppo velata minaccia di ulteriori gravi conseguenze. Alla fine, esasperata, la donna ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. All’ennesima telefonata de ''Il Mago'', la vittima ha fissato un appuntamento in un luogo appartato. Ma quando il ciarlatano si è presentato sul posto per ritirare i soldi, oltre alla donna ha trovato i Carabinieri del comando provinciale di Padova, che non hanno potuto far altro che arrestarlo in flagranza. A ''Il Mago'' sono stati contestati i reati di truffa, estorsione, atti osceni in luogo pubblico e minacce. MARZO - Inizia il processo contro Wanna Marchi c. per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. APRILE - Inviava raccomandate all'estero, contenenti pubblicità ed un talismano del Mago Eros, per poi intascarsi una parte della quota versata dai riceventi per ritirare la missiva. Accusato di truffa, A.B., milanese sessantunenne, patteggia due mesi e venti giorni di carcere davanti al giudice monocratico. L'imputato aveva individuato, attraverso gli elenchi telefonici, una serie di nominativi in Francia e Svizzera, in prevalenza di origine italiana, e aveva loro inviato per raccomandata le lettere che contenevano un proclama e un talismano di metallo. Quando i destinatari le ritiravano versavano una quota alle poste: una parte finiva nelle tasche del sedicente mago. MAGGIO - Il TAR Lazio sospende il provvedimento dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni dell'8/3/05 che prevede la limitazione delle pubblicita' di maghi e lottologi dalle 23 alle 7. Il 9/11/05 il TAR decide nel merito e, respingendo tutte le eccezioni sollevate da decine di tv locali e gestori di 166, 899, 892, 0878 ecc., avvalora la delibera dell'Authority: astrologi, lottologi e cartomanti televisivi possono andare in onda solo 8 ore al giorno, dalle 23 alle 7, come le hot-lines. Pertanto il provvedimento e' vigente a tutti gli effetti. GIUGNO - A.S., in arte ''mago Atanus'', viene arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Messina in esecuzione di un ordine di carcerazione per accumulo di pene riguardanti due sentenze per truffa passate in giudicato, emesse dai Tribunali di Palermo e Reggio Calabria. LUGLIO - Arrestato R.B., 54 anni, capo di un'associazione che si dichiarava ''a scopo di ricerca''. In realtà l'uomo costringeva gli allievi a versare soldi, minacciandoli con tristi presagi e facendo loro assumere psicofarmaci. Il santone operava indisturbato a Milano dai primi anni '70, reclutando adepti tramite messaggi pubblicitari su riviste, come le Pagine Utili, o siti internet. La ''Libera facoltà di Scienze antiche per lo studio dell'esoterismo, dell'astrologia e dell'occultismo'', questo il nome della setta, era descritta nel web come un ''ente senza fini di lucro per lo studio e la ricerca nel campo della cultura antica e l'organizzazione di iniziative attinenti''. In realtà da anni l'uomo esercitava forti pressioni psicologiche nei confronti degli iscritti, prospettando loro gravi malattie o incidenti mortali, qualora si fossero allontanati dalla facoltà o avessero trasgredito le regole di vita da lui stesso dettate. Naturalmente, tra i principali ''doveri'' c'era quello di versare periodicamente delle quote per acquistare maggior prestigio e considerazione all'interno del gruppo. Queste somme di denaro venivano inoltre giustificate con i frequenti viaggi che il capo della setta effettuava in Italia e all'estero. Nel conto corrente di R.B. sono stati sequestrati 50 mila euro, ma il guru ha respinto ogni accusa, affermando che i suoi allievi erano a conoscenza delle attività svolte dall'associazione. AGOSTO - Inchiesta della Procura di Ivrea sull'attività di un 69enne che si spacciava come pranoterapeuta, accusato di aver estorto denaro a una quindicina di persone. Mago, cartomante e veggente, ma anche medico e guaritore: così si presentava R.M. Ma i carabinieri l'hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea per i reati di abuso della professione medica, truffa aggravata, estorsione, violenza sessuale. L'uomo ha alle spalle una ventennale ''carriera'' di pranoterapeuta e sul suo capo pende già una condanna per truffa. Operava nelle province di Rovigo, Ferrara, Milano e Vercelli. ''Le vittime hanno fornito una versione concordante - affermano i militari della compagnia di Ivrea - R.M. era un vero e proprio truffatore nei confronti di cittadini che si rivolgevano a lui dopo delusioni d'amore, difficoltà nel lavoro o problemi di salute''. I contatti avvenivano con il passaparola; l'uomo veniva ospitato in Polesine da alcune delle persone che poi ha truffato e qui riceveva le altre. I primi episodi risalgono al 2001, gli ultimi all'estate scorsa''. Nello studio del ciarlatano i militari hanno sequestrato computer, documentazione amministrativa e due agende, nelle quali sono minuziosamente trascritte le tariffe adottate per ogni servizio e i numeri telefonici dei malcapitati. Il costo della prestazione variava tra i 2 e i 4 mila euro, ma raggiungeva anche i 5-7 mila euro. Il prezzo sembra comprendesse anche le molestie sessuali, che l'uomo infliggeva alle sue pazienti ''a scopo terapeutico''. Spesso inventava la presenza di gravi problemi, per poi arrivare a estorcere il denaro; oltretutto esercitava abusivamente anche la professione di medico, in quanto diagnosticava malattie e le curava con i propri rituali o con gli oggetti che vendeva. I carabinieri hanno sentito diverse persone. Tutte hanno confermato di essersi rivolte al mago, al quale hanno chiesto di volta in volta di cancellare il malocchio, attirare un po' di fortuna, poter guarire da qualche malanno. C'è poi l'accusa di estorsione. Secondo i carabinieri, l'uomo avrebbe esercitato pressioni psicologiche sui pazienti più deboli, minacciando disgrazie a loro e ai familiari se non fossero stati solleciti nei pagamenti. SETTEMBRE - La sedicente medium Maria Rosa Busi viene indicata come l'artefice del ritrovamento del cadavere di una ragazza scomparsa nel lago di Como. In realta' la veggente in questione è intervenuta svariate volte in altri casi, fornendo sempre notizie inesatte. OTTOBRE - Nel giro di dieci anni si e' fatta pagare migliaia di euro, tra contanti e gioielli, da una vittima. I suoi servigi? Pendolini e sfere di cristallo oltre, naturalmente, fantomatiche pozioni e misture magiche. Adesso la sua posizione è al vaglio della magistratura, dopo che i carabinieri l’hanno denunciata per truffa e sfruttamento della credulità popolare. La maga, che agiva a Savona, senza pubblicità, ma solo attraverso il passaparola della clientela, è stata sorpresa nel corso di una vasta operazione che ha visto i carabinieri impegnati ad indagare sul mondo dell’occulto, ma anche sull’abusivismo medico. NOVEMBRE - La Guardia di Finanza di Perugia avvia un'indagine sui call center e i sedicenti maghi e/o astrologi che li gestiscono. Le Fiamme Gialle intendono eseguire le opportune verifiche fiscali nei confronti dei ciarlatani e, allo stesso tempo, aiutare i cittadini in difficolta', soprattutto gli anziani soli e indifesi, su cui i maghi, tramite il telefono, speculano senza ritegno con varie modalita'. Ecco alcuni esempi. 1) Molti improbabili indovini invadono tv, televideo e giornali con ingannevoli e truffaldine vendite di codici 899 e con le relative tariffe oscurate o talmente piccole e sfuocate da non poter essere lette. 2) I presunti lottologi svuotano le tasche dei cittadini, che si lasciano attirare da fotocopie di scontrini vincenti visti in tv e su qualche giornale, appartenenti a semplici giocatori: scontrini che alcune ricevitorie del lotto conniventi inviano al fax del fantomatico indovino o della tv che lo pubblicizza. 3) Gli imbonitori ''magici'', di fronte agli sbarramenti telefonici degli 899, approntano i nuovi codici 892 e 0878, modificati graficamente in 89.22.23... e 087-8..., creando nell'utente l'illusione che il primo (892) sia un numero meno costoso dell'899 e il secondo (0878) un comune prefisso interurbano, mentre e' anch'esso un servizio a valore aggiunto (utilizzabile, tra l'altro, solo per sondaggi e televoto). 4) Un'ennesima trovata dei sedicenti maghi e' quella di abbinare ad ogni data di nascita dei consultanti un pronostico del lotto casuale perche', prima o poi, qualcuno vince. Chi non vince e' sfortunato; quindi e' necessario un rituale aggiuntivo, il cui costo varia da 500 a 3.000 euro. 5) I suddetti call center trattengono a lungo la vittima al telefono, invitandola a richiamare piu' volte, perche' chi risponde e' un semplice centralinista retribuito a percentuale. 6) Nel mensile Astra di novembre e dicembre 2005 compaiono 40 pubblicita' di call center ''magici'' con sede in Umbria. In particolare ve n'e' uno, denominato Misteri (San Giustino - Pg), dove il ciarlatano si sostituisce impunemente all'avvocato. Il testo dice: ''Avvocati in prima linea 89203008'', ovvero ''La legge ora Vi siede accanto. Problemi con il marito? Con il vicino di casa? Con il lavoro? Condominio, incidenti, eredita', affitto, truffe ecc... Professionisti iscritti all'albo al Vostro Servizio''. Il costo oscilla tra 1,80 e 2,50 euro al minuto piu' uno scatto alla risposta da 12 a 15,49 centesimi. DICEMBRE - Il mago Otelma viene condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Cagliari, Giampaolo Casula, al pagamento di 1.500 euro di multa per aver diffamato e ingiuriato Giovanni Panunzio, responsabile della nostra associazione. Il mago Otelma (difeso dall'avvocato Ignazia Licheri) era stato chiamato in giudizio da Giovanni Panunzio (assistito dall'avvocato Giovanni Manca) in quanto nel marzo del 2002 aveva affermato, nel corso della trasmissione della Rai La vita in diretta, che il responsabile di Telefono Antiplagio era un mago fallito e riciclato che era stato condannato in appello: notizie che si sono rivelate false. Tant'e' vero che il giudice ha stabilito il pagamento, oltre le spese di giudizio, di una provvisionale a favore del nostro fondatore di 5.000 euro.